Louis Anquetin
Étrépagny, Francia, 1861 - Parigi, 1932
Tramite Toulouse-Lautrec, Anquetin partecipa all’Art Indépendant di Anversa e, nel 1889, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, espone insieme ad Emile Bernard e ad altri pittori del gruppo Impressionista e Sintetista, al Caffè Volpini, allestito per l’occasione al piano terra del Palais des Beaux Arts.
Toulouse-Lautrec, che viaggia molto con Anquetin in Olanda e in Belgio dice di lui: ”Oltre a Manet, nessun altro pittore è stato dotato di tali qualità!”
Nel 1872 i genitori lo iscrivono al celebre Liceo Corneille di Rouen, ma la sua carriera d’artista inizia solo dopo il servizio militare, quando si trasferisce a Parigi per frequentare l’Atelier Léon Bonnat. Qui conosce Toulouse-Lautrec e con lui nel 1883, a causa della chiusura dell’Atelier Bonnat, si sposta presso l’Atelier di Fernand Cormon a Montmartre, dove non si insegna la pittura accademica, ma ognuno si può esprimere liberamente. Nel corso dei primi due anni di scuola presso Cormon egli dipinge con stile realista, vicino a Millet, per poi passare ad un Romanticismo animato da grande vigore.
Nel 1884 Emile Bernard entra nell’atelier Cormon e i due diventano subito grandi amici. L’anno successivo Anquetin, stanco dello stile austero adottato fino a quel momento, decide di incontrare Monet, di cui é grandissimo ammiratore. Lo raggiunge presso la residenza di Vetheuil e gli chiede consigli. Presto Anquetin comprende che la spontaneità della pittura impressionista non fa per lui e continua gli studi e le ricerche da solo. Nel 1886, dopo aver visto le opere di Seurat al Salon, comincia a praticare il Puntinismo insieme all’amico Emile Bernard ma, nel 1887, dopo l’incontro con Signac, i due decidono di abbandonare questa tecnica. L’esposizione di stampe giapponesi, organizzata al Cabaret “Le Tambourin” nel 1887 da Van Gogh, ha enorme impatto su Anquetin e Bernard e sarà all’origine della tecnica del “Cloisonnisme”. In questo periodo Bernard, Anquetin, Loutrec e Van Gogh espongono insieme al “Grand Bouillon”, al 43, avenue de Clichy, sotto l’appellativo di “Pittori del piccolo boulevard”.
Tramite Toulouse-Lautrec, Anquetin partecipa all’Art Indépendant di Anversa e, nel 1889, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, espone insieme ad Emile Bernard e ad altri pittori del gruppo Impressionista e Sintetista, al Caffè Volpini, allestito per l’occasione al piano terra del Palais des Beaux Arts.
Toulouse-Lautrec, che viaggia molto con Anquetin in Olanda e in Belgio dice di lui: ”Oltre a Manet, nessun altro pittore è stato dotato di tali qualità!”
Il carattere instabile ed inquieto di Anquetin lo spinge ben presto a ricerche artistiche molto diverse e opposte tra loro. Staccatosi dalla pittura meditata del Simbolismo comincia a dipingere temi mondani, preferendo i ritratti nei quali inserisce elaborati arabeschi decorativi. Il contorno « cloisonniste » si trasforma in una sottile e delicata linea nera che dona eleganza e nobiltà ai suoi ritratti.
Tra il 1891 e il 1894 infine, approda a un’ultima sperimentazione pittorica. Le ricerche sulla pittura ad olio e sulla resa del volume lo portano ad uno stile vicino al gusto di Manet, Daumier e Courbet, al quale conferisce una forza del tutto personale.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Amsterdam, Rijskmuseum, Olanda
Albi, Musée Toulouse-Lautrec, Francia
La Rochelle, Francia
Parigi, Musée d’Art Moderne, Francia
Londra, Tate Gallery, National Gallery, Gran Bretagna
San Pietroburgo, Ermitage Museum, Russia
San Francisco, Fine Arts Museum, Stati Uniti
Bibliografia:
B. Thomson, The Post-Impressionists, Oxford, Phaidon, 1983; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996; Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990; Anquetin, La passion d’etre peintre, Paris, Galerie Brame & Lorenceau, 1991
Nel 1884 Emile Bernard entra nell’atelier Cormon e i due diventano subito grandi amici. L’anno successivo Anquetin, stanco dello stile austero adottato fino a quel momento, decide di incontrare Monet, di cui é grandissimo ammiratore. Lo raggiunge presso la residenza di Vetheuil e gli chiede consigli. Presto Anquetin comprende che la spontaneità della pittura impressionista non fa per lui e continua gli studi e le ricerche da solo. Nel 1886, dopo aver visto le opere di Seurat al Salon, comincia a praticare il Puntinismo insieme all’amico Emile Bernard ma, nel 1887, dopo l’incontro con Signac, i due decidono di abbandonare questa tecnica. L’esposizione di stampe giapponesi, organizzata al Cabaret “Le Tambourin” nel 1887 da Van Gogh, ha enorme impatto su Anquetin e Bernard e sarà all’origine della tecnica del “Cloisonnisme”. In questo periodo Bernard, Anquetin, Loutrec e Van Gogh espongono insieme al “Grand Bouillon”, al 43, avenue de Clichy, sotto l’appellativo di “Pittori del piccolo boulevard”.
Tramite Toulouse-Lautrec, Anquetin partecipa all’Art Indépendant di Anversa e, nel 1889, in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, espone insieme ad Emile Bernard e ad altri pittori del gruppo Impressionista e Sintetista, al Caffè Volpini, allestito per l’occasione al piano terra del Palais des Beaux Arts.
Toulouse-Lautrec, che viaggia molto con Anquetin in Olanda e in Belgio dice di lui: ”Oltre a Manet, nessun altro pittore è stato dotato di tali qualità!”
Il carattere instabile ed inquieto di Anquetin lo spinge ben presto a ricerche artistiche molto diverse e opposte tra loro. Staccatosi dalla pittura meditata del Simbolismo comincia a dipingere temi mondani, preferendo i ritratti nei quali inserisce elaborati arabeschi decorativi. Il contorno « cloisonniste » si trasforma in una sottile e delicata linea nera che dona eleganza e nobiltà ai suoi ritratti.
Tra il 1891 e il 1894 infine, approda a un’ultima sperimentazione pittorica. Le ricerche sulla pittura ad olio e sulla resa del volume lo portano ad uno stile vicino al gusto di Manet, Daumier e Courbet, al quale conferisce una forza del tutto personale.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Amsterdam, Rijskmuseum, Olanda
Albi, Musée Toulouse-Lautrec, Francia
La Rochelle, Francia
Parigi, Musée d’Art Moderne, Francia
Londra, Tate Gallery, National Gallery, Gran Bretagna
San Pietroburgo, Ermitage Museum, Russia
San Francisco, Fine Arts Museum, Stati Uniti
Bibliografia:
B. Thomson, The Post-Impressionists, Oxford, Phaidon, 1983; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996; Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990; Anquetin, La passion d’etre peintre, Paris, Galerie Brame & Lorenceau, 1991
