Reynold Arnould
Le Havre, 1919 - Parigi, 1980
Nel 1960 è invitato alla Biennale di Venezia e nel 1969 la Galerie de France di Parigi ospita una sua importante retrospettiva.
Dal 1949 fino al 1962 espone al Salon de Mai. Dal 1949, la pittura figurativa comincia a prendere le distanze dalla realtà e si può seguire perfettamente questa evoluzione sulle tele che invia al Salon de Mai. Le prime infatti riflettono la sua formazione classica e la sua perfetta conoscenza degli antichi, poi dal 1955 lo studio della luce sulle forme lo orienta verso l’astrazione. Nel 1955 presenta al Museo delle Arti Decorative di Parigi, centocinquanta opere astratte sul tema dell’automobile e nel 1959 centrotrentasei dipinti sul tema della “Forza e ritmo dell’Industria”. Parallelamente si dedica a grandi lavori decorativi a Le Havre, tra il il 1958 e il 1965.
Dal 1949 fino al 1962 espone al Salon de Mai. Dal 1949, la pittura figurativa comincia a prendere le distanze dalla realtà e si può seguire perfettamente questa evoluzione sulle tele che invia al Salon de Mai. Le prime infatti riflettono la sua formazione classica e la sua perfetta conoscenza degli antichi, poi dal 1955 lo studio della luce sulle forme lo orienta verso l’astrazione. Nel 1955 presenta al Museo delle Arti Decorative di Parigi, centocinquanta opere astratte sul tema dell’automobile e nel 1959 centrotrentasei dipinti sul tema della “Forza e ritmo dell’Industria”. Parallelamente si dedica a grandi lavori decorativi a Le Havre, tra il il 1958 e il 1965.
Artista di precocissimo talento, allestisce la sua prima esposizione a Rouen all’età di soli nove anni. Nel 1929 entra alla Scuola di Belle Arti di Rouen e poi nel 1937, a quella di Parigi. Nel 1939 vince il Grand Prix de Rome con La pace e, a partire dal 1945, espone al Salon d’Automne e alle Tuileries. Nel 1947 partecipa alla collettiva dal titolo “Quelques artistes d’avant-garde” alla Galerie de Berri e nel 1948 riceve il Prix des Editions du Chêne de la Jeune peinture, Galerie Drouant-David. La prima personale parigina ha luogo alla Galerie Billiet-Caputo, poi nel 1952 e 1954 espone alla Galerie de France. Qui conosce Pignon, Gischia, Prassinos, Music, Estève, Zao-Wou-ki.
Durante la guerra si dedica allo studio della pittura contemporanea e nel dopoguerra sperimenta la tecnica dell’affresco; esegue opere di grandi dimensioni, senza rinunciare però a portare avanti un tipo di pittura intimista. Si dedica anche all’illustrazione di libri.
Dal 1950 al 1951 dirige una scuola d’arte a Dallas in Texas, ma in seguito rientra in Francia chiamato a restaurare il Museo di Le Havre del quale diventa conservatore. Inizia così la sua carriera di museografo che si completa nel 1966 quando collabora alla creazione e alla conservazione delle Gallerie Nazionali del Grand Palais di Parigi.
Dal 1949 fino al 1962 espone al Salon de Mai. Dal 1949, la pittura figurativa comincia a prendere le distanze dalla realtà e si può seguire perfettamente questa evoluzione sulle tele che invia al Salon de Mai. Le prime infatti riflettono la sua formazione classica e la sua perfetta conoscenza degli antichi, poi dal 1955 lo studio della luce sulle forme lo orienta verso l’astrazione. Nel 1955 presenta al Museo delle Arti Decorative di Parigi, centocinquanta opere astratte sul tema dell’automobile e nel 1959 centrotrentasei dipinti sul tema della “Forza e ritmo dell’Industria”. Parallelamente si dedica a grandi lavori decorativi a Le Havre, tra il il 1958 e il 1965.
Nel 1960 è invitato alla Biennale di Venezia e nel 1969 la Galerie de France di Parigi ospita una sua importante retrospettiva.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Besançon
Le Havre
Rouen
Bibliografia:
L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchatel, Ides & Calendes, 1993.
Durante la guerra si dedica allo studio della pittura contemporanea e nel dopoguerra sperimenta la tecnica dell’affresco; esegue opere di grandi dimensioni, senza rinunciare però a portare avanti un tipo di pittura intimista. Si dedica anche all’illustrazione di libri.
Dal 1950 al 1951 dirige una scuola d’arte a Dallas in Texas, ma in seguito rientra in Francia chiamato a restaurare il Museo di Le Havre del quale diventa conservatore. Inizia così la sua carriera di museografo che si completa nel 1966 quando collabora alla creazione e alla conservazione delle Gallerie Nazionali del Grand Palais di Parigi.
Dal 1949 fino al 1962 espone al Salon de Mai. Dal 1949, la pittura figurativa comincia a prendere le distanze dalla realtà e si può seguire perfettamente questa evoluzione sulle tele che invia al Salon de Mai. Le prime infatti riflettono la sua formazione classica e la sua perfetta conoscenza degli antichi, poi dal 1955 lo studio della luce sulle forme lo orienta verso l’astrazione. Nel 1955 presenta al Museo delle Arti Decorative di Parigi, centocinquanta opere astratte sul tema dell’automobile e nel 1959 centrotrentasei dipinti sul tema della “Forza e ritmo dell’Industria”. Parallelamente si dedica a grandi lavori decorativi a Le Havre, tra il il 1958 e il 1965.
Nel 1960 è invitato alla Biennale di Venezia e nel 1969 la Galerie de France di Parigi ospita una sua importante retrospettiva.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Besançon
Le Havre
Rouen
Bibliografia:
L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchatel, Ides & Calendes, 1993.
