Vittorio Bellini
Vertova, Bergamo, 1936 - Bergamo, 2009
Spinto dalla passione per la pittura, frequenta i corsi di nudo presso l'Accademia Carrara di Bergamo, diretta da Trento Longaretti. Nel 1960 insieme a De Amicis, Spilimbergo, Lilloni e Longaretti, partecipa al premio Torri, presso il Palazzo della Permanente di Milano. Negli anni successivi, vince importanti premi e mosso dalla curiosità di confrontarsi con il panorama artistico contemporaneo, sperimenta diverse tecniche e stili.
E' attratto dai soggetti legati alla vita comune, seguono le ricerche nell'ambito della Pop Art, si dedica al paesaggio, che realizza con luci soffuse e atmosfere romantiche, si muove, poi, verso la corrente espressionista, sfruttando la densità della materia pittorica.
In un secondo momento decide di dipingere i volti delle vittime di guerra , con una tecnica personale che li rende simili a visioni. Nel 1994 dedica una serie di lavori all'opera di Baudelaire "Les fleurs du mal" e negli anni che seguono torna ad essere attratto dalla tragedia della guerra, in particolare dal conflitto del Kosovo. Nel 2000 crea sculture con materiali poveri che esprimono messaggi sul senso del dolore. Gli ultimi lavori sono dedicati al mondo dell'infanzia e ai disegni dei bambini, come monito a vivere la vita con la loro beata innocenza e serenità.
E' attratto dai soggetti legati alla vita comune, seguono le ricerche nell'ambito della Pop Art, si dedica al paesaggio, che realizza con luci soffuse e atmosfere romantiche, si muove, poi, verso la corrente espressionista, sfruttando la densità della materia pittorica.
In un secondo momento decide di dipingere i volti delle vittime di guerra , con una tecnica personale che li rende simili a visioni. Nel 1994 dedica una serie di lavori all'opera di Baudelaire "Les fleurs du mal" e negli anni che seguono torna ad essere attratto dalla tragedia della guerra, in particolare dal conflitto del Kosovo. Nel 2000 crea sculture con materiali poveri che esprimono messaggi sul senso del dolore. Gli ultimi lavori sono dedicati al mondo dell'infanzia e ai disegni dei bambini, come monito a vivere la vita con la loro beata innocenza e serenità.
Vittorio Bellini nasce a Vertova, il 24 settembre 1936. La passione per la pittura lo spinge, appena ventenne, ad alternare il lavoro ai corsi di nudo tenuti dal professor Fulcini all’Accademia Carrara di Bergamo, retta a quel tempo da Trento Longaretti.
Nel 1960, insieme a Lilloni, Spilimbergo, De Amicis, Longaretti ed altri già noti artisti, partecipa al Premio Torri, allestito al Palazzo della Permanente di Milano. L’opera esposta, Il vinto, anticipa già quel profondo interesse per l’uomo, per l’“individuo”, che sarà una costante del suo percorso artistico.
Da questa data è assidua la presenza ai concorsi e premi d’arte frequentemente organizzati in Lombardia. Il primo vero successo arriva nel 1966, quando, con l’opera Natività, Bellini vince il Primo Premio Lecco, seguito, nel 1968, dal Primo Premio Sarnico. In questi anni da autodidatta, l’artista sperimenta diverse tecniche e stili mosso dalla curiosità e dalla necessità di confrontarsi con la scena artistica internazionale contemporanea. Le tappe più significative di questo periodo (fino al 1972 circa) si riassumono in una serie di esperienze molto diverse tra loro. La prima è legata alla Nuova Figurazione, dove, nella lettura di alcune opere dei primi anni settanta si evince la grande attenzione di Bellini verso i più deboli e i più poveri. Segue il momento della Pop-Art, che mostra un Bellini dal segno immediato e veloce, carico di esplosiva ironia. Con una serie di opere riconducibili al movimento della “Poesia visiva” (1972) l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia per il progressivo inabissarsi della città di Venezia.
Dal 1972 al 1973 l’artista si firma con lo pseudonimo “Bellorio” ed esprime la sua vena eclettica con la pubblicazione di “Bellorio, Dipinti e poesie”.
Nel 1974 vince uno dei premi più ambiti dagli artisti del tempo, il Primo Premio Giorgio Oprandi al Palazzo della Ragione di Bergamo. L’opera vincitrice, Poesia autunnale, è un paesaggio dai colori caldi e luminosi che mostra ulteriori cambiamenti espressivi. E’ il momento delle grandi tele dalle atmosfere soffuse e delicate, vibranti di luce; dei giochi di trasparenze e velature con le quali egli interpreta i paesaggi dei dintorni di Vertova. L’anno seguente, un viaggio in Unione Sovietica gli permette di scoprire una nuova realtà dalla quale Bellini resta affascinato. Vi tornerà sempre più spesso, stringendo profondi legami d’amicizia e collaborazione con alcuni importanti artisti; con loro, dal 1976, espone a Mosca dove riscuote notevole successo fino ad ottenere il Primo Premio del concorso “Natura e noi”, svoltosi nel 1979, presso il Palazzo dell’Associazione Difesa della Natura.
Nel 1983 conosce lo storico e critico d’arte Giovanni Testori con in quale instaura un rapporto d’amicizia fondato soprattutto su una forte affinità intellettuale e spirituale. Testori apprezza il profondo senso religioso che spinge l’artista a creare opere a carattere sacro completamente svincolate dalla tradizionale pittura “ecclesiastica”. Il critico lo consiglia e lo sprona verso un modo di dipingere più libero, di cui Bellini sentiva già l’esigenza, ma che non era ancora riuscito ad esprimere appieno. Grazie all’invito di Testori, nel 1988, Bellini partecipa alla Biennale d’arte Sacra di Siena e l’anno seguente il critico stesso presenta al Meeting di Rimini la Via Crucis di Vertova, grandioso polittico (ora nella chiesa di Maria Immacolata a Tavernelle, Pesaro) che trova spunto nella processione vivente del Venerdì Santo a Vertova. Il tema della passione di Cristo è profondamente sentito dall’artista, che nei due anni seguenti è impegnato nella creazione di altri due grandi polittici, L’Altra Via Crucis (Centro Culturale Giovanni Testori, Vertova, Bergamo) e L’Altra Via Crucis II. Bellini non smetterà mai di interessarsi alla figura del Cristo e uno dei suoi dipinti più intensi, Cristo oggi, verrà successivamente esposto in permanenza (1997) al Museo d’Arte Sacra Contemporanea, fondazione Stauros di San Gabriele, Teramo.
In questi anni, abbandonate ormai le atmosfere post-romantiche, il suo stile è ora chiaramente espressionista, la materia diventa sempre più densa e abbondante, i colori violenti e contrastanti.
Nascono cicli straordinari, tra cui “L’esilio dell’umanità” (1989-91), all’epoca dell’abbattimento del muro di Berlino e “La dissoluzione dell’essere” (1992-93), dedicata al sanguinoso conflitto in Bosnia. Bellini individua una formula pittorico-cromatica molto personale che gli permette di rappresentare le vittime della guerra come esseri impalpabili e sfuggenti; volti deformati, o meglio, “liquefatti” tanto da perdere le loro identità. La serie di opere è presentata da Fernand Fournier alla Galleria d’arte Braidense (Milano). Nel mese di agosto la mostra è richiesta dal Museo di Arte Contemporanea di Montesegale (Pavia), curata da Raffaele De Grada, sotto il patrocinio di Maria Pia Fanfani e dal Premio Europeo Biancamano. Nell’occasione Bellini riceve il Premio Arte e Solidarietà 1994.
Marco Goldin, direttore di Palazzo Sarcinelli di Conegliano (Treviso), propone l’acquisizione dell’opera Bosnia (1993) per il museo.
L’amore di Bellini per la letteratura e la poesia francese lo porta nel 1994 alla creazione di una serie dedicata a “Les fleurs du mal” di Baudelaire, del quale Bellini con intelligenza e abilità, attualizza la critica alla moderna società, al capitalismo, al consumismo, all’ipocrisia. Queste tele, insieme ad altre, saranno oggetto dell’esposizione personale “Orizzonti dei sentimenti”, tenutasi a Bergamo, nel 1995.
Con sguardo attento alla realtà Bellini dipinge, verso la metà degli anni novanta, una serie di tele sulla guerra in Kosovo, evidenziando il conflitto tra popoli serbi e albanesi e il dramma dei profughi oppressi. Con queste opere ci offre lo spunto per una sconvolgente meditazione sulle conseguenze di queste tensioni, in primo luogo l’immigrazione clandestina. A tal proposito esegue un ciclo di opere molto toccanti sul destino dei disperati in balìa delle onde, affidati solamente alle “carrette del mare”.
Fino al 1996 un “sentimento tragico della vita” impregna costantemente le opere di Bellini; l’espressione deriva dal titolo della mostra in omaggio a Goya- “Sentimiento tràgico de la vida”, tenutasi nel 1996 presso la Galleria Michelangelo di Bergamo, dove l’artista esprime la sua libera interpretazione di alcuni capolavori del maestro spagnolo con grande audacia e inusitata violenza espressiva.
Solo verso il 1998 l’inquietudine di Bellini si placa. E’ l’anno il cui Flavio Caroli presenta alla galleria milanese Compagnia del disegno la mostra “La magia del silenzio”, le cui opere rappresentano un periodo di quieta riflessione, in cui il pittore sembra accantonare la vena drammatica per dedicarsi a una serie di nature morte colte nel silenzio del suo studio. Questo “momento introspettivo” è la premessa che porta verso un nuovo periodo artistico, caratterizzato da un nuovo entusiasmo.
Con “Pathos”, titolo che ben esplica il contenuto della mostra di sculture tenutasi nel 2000 a Bergamo, appare evidente però che l’indagine dell’artista sulle tematiche dell’uomo è ancora aperta. Con gesso, juta, stoffa e sabbia, materiale povero ma di grande impatto emotivo, l’artista lancia molteplici messaggi, vere e proprie urla che riconducono all’archetipo del dolore.
Alcuni viaggi in Europa gli ispirano nuovi dipinti, diversi fra loro e affrontati con l’impeto di chi ha la forza di rinnovarsi continuamente.
Le opere proposte dalla Galleria Michelangelo (gennaio 2001), in occasione della mostra “Poesia di Parigi e colori della Bretagna”, sono un omaggio alla Ville Lumière, di cui Bellini coglie il fascino con vigore e poesia, e alle atmosfere del nord della Francia. Quando Bellini descrive Parigi innevata, con la Senna ghiacciata in un’algida giornata d’inverno, o quando ci dona un suggestivo Mont Saint-Michel in Bretagna, dipinto tra nebbie leggere e flutti, la sua pittura sembra in bilico tra impressionismo ed espressionismo. In ragione degli abili giochi cromatici con cui riesce a cogliere le vibrazioni della luce ed i cambiamenti al variare delle condizioni atmosferiche, comunica infatti “impressioni”, ma la densità e l’abbondanza della materia, la potenza dei colori, tradiscono una vena chiaramente espressionista.
Nella mostra “I colori dell’anima” (Centro Culturale San Bartolomeo di Bergamo, 2001) notiamo come le emozioni suscitate da un lungo viaggio in Andalusia inducono Bellini a gettarsi in un nuova avventura artistica. I gialli luminosi e i rossi accecanti che il pittore “scaglia” con veemenza sulla tela scaldando corpo e anima, rispecchiano la vivacità e l’esuberanza di una Spagna gaia e assolata. Ancora, ricordi di viaggi e un soggiorno in Provenza e poi in Grecia sono alla base del ciclo “Cieli” (2002).
Nell’aprile 2004 l’opera Crocefissione (1989) è scelta per la mostra “Omaggio a Testori – Gli artisti “di frontiera” tra Milano e il Ticino” presso la Fondazione Roberto Longhi di Firenze.
“Les couleurs de la vie, oeuvres 2001-2004” è la mostra che segna il suo debutto a Parigi, città tanto amata dove a volte si rifugia a dipingere nella quiete del suo atelier. Inaugurata alla Galerie di Veroli nell’ottobre 2004, l’esposizione viene riproposta a Bergamo l’anno seguente, arricchendosi di una nuova serie, dedicata a una Venezia concepita con grande modernità di linguaggio. Lo stesso anno, Odon Wagner, direttore dell’omonima galleria canadese, resta affascinato da queste opere e le espone in occasione dell’inaugurazione della nuova sede a Toronto.
Grazie ad un incontro tra Bellini, Joseph Schlosser e Max Arndt Knut, grandi conoscitori d’arte tedeschi, è nata l’idea di un’importante mostra tenutasi nel febbraio 2006 alla Kunstauktionshaus di Bamberg. La mostra ha raccolto opere degli anni ’80 e ’90 e la più recente serie “Gente nel mondo” composta da volti anonimi che rappresentano “stralci di umanità”, personaggi visti per la strada o gente semplice; visi che esprimono la dignità di essere ciò che sono, ritratti dall’artista con grande sensibilità. Ancora una volta, Bellini torna alle sue radici, ad un tema che in realtà non ha mai abbandonato: l’Uomo.
Nell’estate 2006, presso l’Accademia di Belle Arti Tadini di Lovere (Bergamo), è stata organizzata “Quiete e fuochi”, importante mostra monografica dedicata all’artista mentre nel mese di dicembre la Galerie Di Veroli di Parigi, presenta una nuova personale dove sono esposte opere recenti.
Negli ultimi lavori, riuniti per la mostra “Graffiti Expressionism 2006-2007” presentata alla Galleria Michelangelo (2007), Bellini focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso create o su spessi strati formati da cartoni, collages di riviste e giornali. Sono opere che ispirano gioia, il messaggio è immediato e facilmente leggibile: se riuscissimo a guardare le cose attraverso gli occhi dei bambini, la nostra vita sarebbe senza dubbio più serena e meno complicata.
La Galleria Compagnia del Disegno di Milano lo invita ad esporre queste opere nell’aprile 2008 con la personale “Scena dell’eterna infanzia”, presentata dal critico d’arte Stefano Crespi.
In occasione della Pasqua 2009 i Frati Domenicani della Chiesa San Bartolomeo scelgono di celebrare l’evento presso il Centro Culturale di Bergamo con un’istallazione di sculture sacre dell’artista. La mostra dal titolo “Il dolore, dopo” sarà la sua ultima personale.
Nel dicembre 2016 la Galleria Michelangelo ha organizzato una mostra dal titolo Natura silente, 1967-2007 volta ad omaggiare l’artista con un affascinante percorso di inedite nature morte che ricopre un quarantennio di attività del maestro.
Nuovamente, nel 2021, è stata organizzata la mostra “Ricordi di viaggio: Bretagna, Andalusia, Grecia 2000-2002”, una festa di colori che narra i suggestivi ricordi di viaggio dell’artista ed evocano atmosfere di quiete e poesia realizzate con spiccata spontaneità e inconfondibile personalità.
Recentemente, nel maggio 2022 la Galleria Michelangelo ha esposto opere inedite realizzate tra il 1972 e 1973 dalle linee, dalle forme e dai colori caratteristici dell’orizzonte Pop, tendenzialmente fumettistici e caricaturali.
In quell’occasione è stata esposta anche la serie di opere riconducibile al movimento della “Poesia visiva” (1972) attraverso le quali l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia dovuta alla problematica questione del progressivo inabissarsi della città di Venezia.
Nel mese di aprile del 2024 il Comune di Vertova (Bergamo), patria dell’artista ha voluto omaggiare Vittorio Bellini con una mostra retrospettiva nell’incantevole spazio del centro Culturale Giovanni Testori e di relativo catalogo delle opere esposte. La mostra curata da Beatrice Bellini si concentra sull’utilizzo del colore e della pennellata e l’evoluzione che essi hanno avuto nella carriera di Vittorio, donando l’identità artistica e l’impronta che oggi riconosciamo nelle sue opere. L’esposizione si apre con un Paesaggio inedito del 1951 di rara bellezza, eseguito a soli 16 anni, per poi proseguire con opere degli anni ’70, nature morte e paesaggi, per poi concludersi con i cicli pittorici in cui utilizza lo smalto assieme al colore ad olio, creando quell’effetto che troviamo nel mare in tempesta, nelle colline andaluse e nel gioco dei barattoli.
Musei, istituti e luoghi di culto nei quali sono conservate sue opere:
1957 - “Vittorio Bellini, mostra personale”, Clusone (Bergamo), Piazza dell’Orologio, s.i.d. • 1972 - “Vittorio Bellini, mostra personale”, Alessandria, Galleria Alexandra, s.i.d; “Bellorio (Vittorio Bellini), dipinti e poesie”, Bergamo, Galleria Michelangelo, s.i.d. • 1973 - “Vittorio Bellini. Bellorio. Mostra personale”, Vertova (Bergamo), Galleria San Marco, 23.11-09.12.1973 • 1975 - “Vittorio Bellini”, Sarnico (Bergamo), Centro d’Arte Spazi Nuovi, 10-23.08.1975 • 1976 - “Vittorio Bellini. Una favola che si chiama natura”, Bergamo, Galleria Michelangelo, 18.12.1976-12.01.1977 • 1977 - “Vittorio Bellini”, Corsico (Milano), Galleria d’Arte Il Ponte, 19.11.04.12.1977; “Vittorio Bellini. Paesaggi e Omaggio all’affresco che muore”, Bergamo, Galleria Michelangelo, dicembre 1977 • 1979 - “Bellini”, Bergamo, Galleria Michelangelo, 28.04-11.05.1979; “Vittorio Bellini, mostra personale”, Bari, Galleria Il Fondaco 32, s.i.d. • 1980 - “Vittorio Bellini, mostra personale”, Bergamo, Galleria Michelangelo, gennaio 1980; “Poesia e astrattismo. Bellini e Bergamelli”, Clusone (Bergamo), Palazzo Conti Fogaccia, luglio 1980; “Vittorio Bellini. Mosca-Leningrado 1977-1980, Omaggio a Sergej Esènin”, Bergamo, Galleria Elleni di Santo Spirito, 25.10-11.11.1980; “Personale di Vittorio Bellini”, a cura di C.I.A.C, Vertova (Bergamo), Associazione Pro-Vertova, 6-18.12.1980; “Vittorio Bellini. Opere” Stoccarda (Germania), Galleria Internazionale, s.i.d. • 1982 “Bellini – Bergamelli. Poesia e astrazione nella pittura”, Bergamo, Centro Culturale Mixo, 12.03-04.04.1982; “Personale di Vittorio Bellini, opere 1974-1982”, a cura dell’Assessorato alla Cultura, Vertova (Bergamo), Centro Culturale, ex-Convento, 11.09-03.10.1982 • 1983 - “Vittorio Bellini. Venti dipinti. Poesia senza tempo”, a cura di M. e B. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, Gazzaniga (Bergamo), Galleria Michelangelo, settembre 1983 • 1984 - “Vittorio Bellini, 30 dipinti 1982-1984”, a cura dell’Assessorato alla Cultura, Vertova (Bergamo), Centro Culturale, ex-Convento, 25.11-09.12.1994 • 1989 - “Vittorio Bellini. Via Crucis di Vertova”, a cura di G. Testori, Rimini (Forlì), Meeting di Rimini, 20-27.08.1989 • 1990 - “Vittorio Bellini. L’Altra Via Crucis, 1989-1990”, a cura di G. Testori, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 31.03-23.04.1990; “Vittorio Bellini. La passione di Cristo”, Galleria San Marco Pro-Vertova, 07-19.04.1990; “Vittorio Bellini, dipinti 1989-1990”, a cura di G. Testori, A. Toubas, Milano, Galleria Compagnia del Disegno, 26.04-02.06.1990 • 1991 - “Bellini, L’Altra Via Crucis e opere sacre”, a cura di Don A. Vigani, Alzano Lombardo (Bergamo), Chiesa di San Giuliano, 29.09-14.10.1991; “Bellini, 1990-1991”, Bergamo, Galleria Michelangelo, 01-14.10.1991; “Bellini 1985-1990”, a cura di M. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo Arte Contemporanea, 01-14.10.1991 • 1993 - “Bellini, tempere, pastelli e sculture”, Bergamo, Galleria Michelangelo, settembre 1993 • 1994 - “Bellini. La dissoluzione dell’essere, 1993-1994”, a cura di P. Pocchini, Milano, Galleria d’arte Braidense, 1-21.05.1994; “Bellini. La dissoluzione dell’essere, 1993-1994”, a cura di Jannuzzelli, Montesegale (Pavia), Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Montesegale, 16.07-16.08.1994; “Bellini. L’esilio dell’umanità, 1990-1994”, a cura di Don A. Vigani, Alzano Lombardo (Bergamo), Chiesa di San Lorenzo, 14.10-06.11.1994 • 1995 - “Bellini. L’esilio dell’umanità, 1990-1994”, a cura di Don L. Nodari, Brembilla (Bergamo) Chiesa di San Giovanni Battista, 25.03-09.04.1995; “Viaggio incontro all’uomo”, a cura di A. Toubas, Soresina (Cremona) Chiesa di S. Francesco, Pasqua 1995; “Bellini, Sculture 1990-1994”, a cura di M. Bellini, Vertova (Bergamo), Centro Culturale, ex Convento, 31.03-17.04.1995; “Bellini. Orizzonti dei sentimenti, dipinti 1994-1995”, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 29.04-14.05.1995 • 1996 - “Vittorio Bellini. Opere” Padova, Galleria Bova-Martini ,7° Mostra Mercato d’Arte Contemporanea, 24-28.10.1996; “Vittorio Bellini”, a cura di M. Bellini, Bergamo, Chiostro del Convento di San Bartolomeo, 16.03-04.04.1996 • 1997 - “Bellini, dipinti 1996. Sentimiento tràgico de la vida. Omaggio a Goya”, Bergamo, Galleria Michelangelo, marzo 1997 • 1998 - “Vittorio Bellini. La magia del silenzio”, a cura di A. Toubas, Milano, Galleria Compagnia del Disegno, 02.04-09.05.1998 • 1999 - “Bellini. Un cappello pieno di speranza… omaggio a Vincent, dipinti 1997-1998”, Albino (Bergamo), Chiesa di San Bartolomeo, 06-21.03.1999 • 2000 - “Vittorio Bellini. Pathos, dipinti e sculture, 1998-1999”, Bergamo, Centro Culturale S. Bartolomeo, 07-25.04.2000; “Vittorio Bellini, dipinti su carta”, Parigi, Galerie 38, dicembre 2000 • 2001 - “Bellini. Poesia di Parigi e i colori della Bretagna”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, gennaio 2001; “Bellini. I colori dell’anima”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Centro Culturale S. Bartolomeo, 26.10-11.11.2001 • 2002 - “Vittorio Bellini”, a cura di E. Gasparini, in occasione del ciclo di incontri “Io l’uomo la città”, Villa d’Almé (Bergamo), Cineteatro, 29.01-26.02.2002; “Bellini. Cieli”, a cura di R. e B. Bellini, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 4-19.05.2002; “Vittorio Bellini. Passione”, Bergamo, Sala della Fondazione Serughetti La Porta, 15.10-15.12.2002; “Vittorio Bellini, dipinti 2000-2002”, a cura di R. Cagnoni, Vertova (Bergamo), Pia Casa Cardinal Gusmini, 20.12.2002-06.01.2003 • 2003 - “Bellini, opere dal 1980 al 2003”, a cura di M. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, 05-25.05.2003; “Bellini. Luce e pensieri nello studio”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, 1-30.09.2003 • 2004 - “Bellini. Omaggio al pugilato”, a cura di O. Gentile, Bergamo, Palasport, 30.04.2004; “Vittorio Bellini. Les couleurs de la vie, oeuvres 2001-2004”, a cura di M. di Veroli, Parigi, Galerie di Veroli, 24.10-15.11.2004 • 2005 - “Bellini. Les couleurs de la vie, opere 2001-2005”, a cura di R. e B. Bellini, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 1-25.04.2005; “Verso la speranza, opere 1989-2005”, a cura di Don L. Manenti, Fiorano al Serio (Bergamo), Centro Parrocchiale di Semonte, 18.05-05.06.2005 • 2006 - "Vittorio Bellini. Gemälde & Skulpturen“, a cura di J. Schlosser, Bamberg (Germania), Kunstauktionshaus Schlosser, 04.02-04.03.2006; "Vittorio Bellini, tempere ed oli 2000-2006”, a cura di P.G. Morettini Vertova (Bergamo), Centro Culturale G. Testori, 05-30.04.2006 “Quiete e fuochi, Dipinti e Sculture di Vittorio Bellini, opere dal 1980 al 2006” a cura di M. Albertario, Lovere, (Bergamo), Atelier del Tadini, 02.07-03.09.2006 “Vittorio Bellini, oeuvres 1980-2006” a cura di M. Di Veroli, Parigi, Galleria Di Veroli, 20.11-30.12.2006 • 2007 - “Vittorio Bellini, Graffiti Expressionism, 2006-2007”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, 18.05-09.06.2007 • 2008 - “Vittorio Bellini, Scena dell’eterna infanzia”, a cura di A. Toubas, Milano, Galleria Compagnia del Disegno, 13.02-04.04.2008 “Il Compianto”, sculture, a cura di Don Nicoli, Nembro, (Bergamo), Chiesa di San Martino • 2009 - “Vittorio Bellini, il dolore, dopo. Sculture-” Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 28.03-10.04.2009 • 2016 - "Natura Silente, opere dal 1967 al 2007" Bergamo, Galleria Michelangelo, 09.12.2016-31.01.2017 • 2021 - "Ricordi di viaggio: Bretagna, Andalusia, Grecia 2000-2002" Bergamo, Galleria Michelangelo, 20.04.2021-07.05.2021 • 2022 - "Vittorio Bellini Inaspettatamente Pop - Dipinti 1972-73" Bergamo, Galleria Michelangelo, 20.05.2022-02.07.2022 - “Vittorio Bellini, Una vita a colori, opere dal 1951 al 2006” Vertova, Bergamo, Centro Culturale Giovanni Testori, 14.04-5.05.2024
Premi e riconoscimenti:
2008 • Mostra Nazionale di pittura contemporanea “Santhià” • Premio nazionale “Mario Sironi” • Premio speciale “Il mirifico mondo animale”. • 2007 • Vincitore Premio Nazionale “Natura morta: tema senza tempo”, Santhià (Vercelli) • 2005 • L’Asilo del mondo, opera scelta quale simbolo per “Il Segno”, evento mondiale su Cinema e Religiosità (Roma, 2006) • 2004 • Premio Nazionale Vattiata, Santhià (Vercelli) • 2002 • Medaglia d’argento La casa del cuore, Ospedali Riuniti, Bergamo • Attestato di benemerenza Croce Rossa Italiana • 2001 • Premio Comunità montana Prealpi Biellesi, Trivero (Biella) • Premio Nazionale Acqua dea di vita, Santhià (Vercelli) • Terzo Premio Comune di Sarezzo (Brescia) • 2000 • Secondo Premio Città di Volterra • 1999 Premio Nazionale Vittorio Valletta, Santhià (Vercelli) • 1996 • Primo Premio Lorenzo Moro, Chiavenna (Sondrio) • 1995 • Premio Internazionale del Pomero, assegnazione • Premio San Vittore • Premio Felice Casorati, Santhià (Vercelli) • 1994 • Vincitore Premio Europeo Biancamano Arte e Solidarietà, Montesegale (Pavia) • Secondo Premio Emilio Gola, Olgiate Molgora (Lecco) • 1980 • Medaglia d’argento Premio Piacenza • 1979 • Primo Premio Natura e noi, Mosca, URSS, Chiesa di S. Isacco • 1977 • Primo Premio Leffe (Bergamo) • 1976 • Secondo Premio Puecher, Casalpusterlengo (Lodi) • Secondo Premio Rassegna Internazionale Inverigo (Como) • 1975 • Medaglia d’argento Premio S. Donato, Osio Sotto (Bergamo) • Premio acquisto Villa Olmo, Como • 1974 • Primo Premio Giorgio Oprandi, Bergamo • 1971 • Medaglia d’oro Premio Caravaggio (Bergamo) • 1968 • Primo Premio Sarnico (Bergamo) • 1966 • Primo Premio Lecco
Bibliografia essenziale:
Nel 1960, insieme a Lilloni, Spilimbergo, De Amicis, Longaretti ed altri già noti artisti, partecipa al Premio Torri, allestito al Palazzo della Permanente di Milano. L’opera esposta, Il vinto, anticipa già quel profondo interesse per l’uomo, per l’“individuo”, che sarà una costante del suo percorso artistico.
Da questa data è assidua la presenza ai concorsi e premi d’arte frequentemente organizzati in Lombardia. Il primo vero successo arriva nel 1966, quando, con l’opera Natività, Bellini vince il Primo Premio Lecco, seguito, nel 1968, dal Primo Premio Sarnico. In questi anni da autodidatta, l’artista sperimenta diverse tecniche e stili mosso dalla curiosità e dalla necessità di confrontarsi con la scena artistica internazionale contemporanea. Le tappe più significative di questo periodo (fino al 1972 circa) si riassumono in una serie di esperienze molto diverse tra loro. La prima è legata alla Nuova Figurazione, dove, nella lettura di alcune opere dei primi anni settanta si evince la grande attenzione di Bellini verso i più deboli e i più poveri. Segue il momento della Pop-Art, che mostra un Bellini dal segno immediato e veloce, carico di esplosiva ironia. Con una serie di opere riconducibili al movimento della “Poesia visiva” (1972) l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia per il progressivo inabissarsi della città di Venezia.
Dal 1972 al 1973 l’artista si firma con lo pseudonimo “Bellorio” ed esprime la sua vena eclettica con la pubblicazione di “Bellorio, Dipinti e poesie”.
Nel 1974 vince uno dei premi più ambiti dagli artisti del tempo, il Primo Premio Giorgio Oprandi al Palazzo della Ragione di Bergamo. L’opera vincitrice, Poesia autunnale, è un paesaggio dai colori caldi e luminosi che mostra ulteriori cambiamenti espressivi. E’ il momento delle grandi tele dalle atmosfere soffuse e delicate, vibranti di luce; dei giochi di trasparenze e velature con le quali egli interpreta i paesaggi dei dintorni di Vertova. L’anno seguente, un viaggio in Unione Sovietica gli permette di scoprire una nuova realtà dalla quale Bellini resta affascinato. Vi tornerà sempre più spesso, stringendo profondi legami d’amicizia e collaborazione con alcuni importanti artisti; con loro, dal 1976, espone a Mosca dove riscuote notevole successo fino ad ottenere il Primo Premio del concorso “Natura e noi”, svoltosi nel 1979, presso il Palazzo dell’Associazione Difesa della Natura.
Nel 1983 conosce lo storico e critico d’arte Giovanni Testori con in quale instaura un rapporto d’amicizia fondato soprattutto su una forte affinità intellettuale e spirituale. Testori apprezza il profondo senso religioso che spinge l’artista a creare opere a carattere sacro completamente svincolate dalla tradizionale pittura “ecclesiastica”. Il critico lo consiglia e lo sprona verso un modo di dipingere più libero, di cui Bellini sentiva già l’esigenza, ma che non era ancora riuscito ad esprimere appieno. Grazie all’invito di Testori, nel 1988, Bellini partecipa alla Biennale d’arte Sacra di Siena e l’anno seguente il critico stesso presenta al Meeting di Rimini la Via Crucis di Vertova, grandioso polittico (ora nella chiesa di Maria Immacolata a Tavernelle, Pesaro) che trova spunto nella processione vivente del Venerdì Santo a Vertova. Il tema della passione di Cristo è profondamente sentito dall’artista, che nei due anni seguenti è impegnato nella creazione di altri due grandi polittici, L’Altra Via Crucis (Centro Culturale Giovanni Testori, Vertova, Bergamo) e L’Altra Via Crucis II. Bellini non smetterà mai di interessarsi alla figura del Cristo e uno dei suoi dipinti più intensi, Cristo oggi, verrà successivamente esposto in permanenza (1997) al Museo d’Arte Sacra Contemporanea, fondazione Stauros di San Gabriele, Teramo.
In questi anni, abbandonate ormai le atmosfere post-romantiche, il suo stile è ora chiaramente espressionista, la materia diventa sempre più densa e abbondante, i colori violenti e contrastanti.
Nascono cicli straordinari, tra cui “L’esilio dell’umanità” (1989-91), all’epoca dell’abbattimento del muro di Berlino e “La dissoluzione dell’essere” (1992-93), dedicata al sanguinoso conflitto in Bosnia. Bellini individua una formula pittorico-cromatica molto personale che gli permette di rappresentare le vittime della guerra come esseri impalpabili e sfuggenti; volti deformati, o meglio, “liquefatti” tanto da perdere le loro identità. La serie di opere è presentata da Fernand Fournier alla Galleria d’arte Braidense (Milano). Nel mese di agosto la mostra è richiesta dal Museo di Arte Contemporanea di Montesegale (Pavia), curata da Raffaele De Grada, sotto il patrocinio di Maria Pia Fanfani e dal Premio Europeo Biancamano. Nell’occasione Bellini riceve il Premio Arte e Solidarietà 1994.
Marco Goldin, direttore di Palazzo Sarcinelli di Conegliano (Treviso), propone l’acquisizione dell’opera Bosnia (1993) per il museo.
L’amore di Bellini per la letteratura e la poesia francese lo porta nel 1994 alla creazione di una serie dedicata a “Les fleurs du mal” di Baudelaire, del quale Bellini con intelligenza e abilità, attualizza la critica alla moderna società, al capitalismo, al consumismo, all’ipocrisia. Queste tele, insieme ad altre, saranno oggetto dell’esposizione personale “Orizzonti dei sentimenti”, tenutasi a Bergamo, nel 1995.
Con sguardo attento alla realtà Bellini dipinge, verso la metà degli anni novanta, una serie di tele sulla guerra in Kosovo, evidenziando il conflitto tra popoli serbi e albanesi e il dramma dei profughi oppressi. Con queste opere ci offre lo spunto per una sconvolgente meditazione sulle conseguenze di queste tensioni, in primo luogo l’immigrazione clandestina. A tal proposito esegue un ciclo di opere molto toccanti sul destino dei disperati in balìa delle onde, affidati solamente alle “carrette del mare”.
Fino al 1996 un “sentimento tragico della vita” impregna costantemente le opere di Bellini; l’espressione deriva dal titolo della mostra in omaggio a Goya- “Sentimiento tràgico de la vida”, tenutasi nel 1996 presso la Galleria Michelangelo di Bergamo, dove l’artista esprime la sua libera interpretazione di alcuni capolavori del maestro spagnolo con grande audacia e inusitata violenza espressiva.
Solo verso il 1998 l’inquietudine di Bellini si placa. E’ l’anno il cui Flavio Caroli presenta alla galleria milanese Compagnia del disegno la mostra “La magia del silenzio”, le cui opere rappresentano un periodo di quieta riflessione, in cui il pittore sembra accantonare la vena drammatica per dedicarsi a una serie di nature morte colte nel silenzio del suo studio. Questo “momento introspettivo” è la premessa che porta verso un nuovo periodo artistico, caratterizzato da un nuovo entusiasmo.
Con “Pathos”, titolo che ben esplica il contenuto della mostra di sculture tenutasi nel 2000 a Bergamo, appare evidente però che l’indagine dell’artista sulle tematiche dell’uomo è ancora aperta. Con gesso, juta, stoffa e sabbia, materiale povero ma di grande impatto emotivo, l’artista lancia molteplici messaggi, vere e proprie urla che riconducono all’archetipo del dolore.
Alcuni viaggi in Europa gli ispirano nuovi dipinti, diversi fra loro e affrontati con l’impeto di chi ha la forza di rinnovarsi continuamente.
Le opere proposte dalla Galleria Michelangelo (gennaio 2001), in occasione della mostra “Poesia di Parigi e colori della Bretagna”, sono un omaggio alla Ville Lumière, di cui Bellini coglie il fascino con vigore e poesia, e alle atmosfere del nord della Francia. Quando Bellini descrive Parigi innevata, con la Senna ghiacciata in un’algida giornata d’inverno, o quando ci dona un suggestivo Mont Saint-Michel in Bretagna, dipinto tra nebbie leggere e flutti, la sua pittura sembra in bilico tra impressionismo ed espressionismo. In ragione degli abili giochi cromatici con cui riesce a cogliere le vibrazioni della luce ed i cambiamenti al variare delle condizioni atmosferiche, comunica infatti “impressioni”, ma la densità e l’abbondanza della materia, la potenza dei colori, tradiscono una vena chiaramente espressionista.
Nella mostra “I colori dell’anima” (Centro Culturale San Bartolomeo di Bergamo, 2001) notiamo come le emozioni suscitate da un lungo viaggio in Andalusia inducono Bellini a gettarsi in un nuova avventura artistica. I gialli luminosi e i rossi accecanti che il pittore “scaglia” con veemenza sulla tela scaldando corpo e anima, rispecchiano la vivacità e l’esuberanza di una Spagna gaia e assolata. Ancora, ricordi di viaggi e un soggiorno in Provenza e poi in Grecia sono alla base del ciclo “Cieli” (2002).
Nell’aprile 2004 l’opera Crocefissione (1989) è scelta per la mostra “Omaggio a Testori – Gli artisti “di frontiera” tra Milano e il Ticino” presso la Fondazione Roberto Longhi di Firenze.
“Les couleurs de la vie, oeuvres 2001-2004” è la mostra che segna il suo debutto a Parigi, città tanto amata dove a volte si rifugia a dipingere nella quiete del suo atelier. Inaugurata alla Galerie di Veroli nell’ottobre 2004, l’esposizione viene riproposta a Bergamo l’anno seguente, arricchendosi di una nuova serie, dedicata a una Venezia concepita con grande modernità di linguaggio. Lo stesso anno, Odon Wagner, direttore dell’omonima galleria canadese, resta affascinato da queste opere e le espone in occasione dell’inaugurazione della nuova sede a Toronto.
Grazie ad un incontro tra Bellini, Joseph Schlosser e Max Arndt Knut, grandi conoscitori d’arte tedeschi, è nata l’idea di un’importante mostra tenutasi nel febbraio 2006 alla Kunstauktionshaus di Bamberg. La mostra ha raccolto opere degli anni ’80 e ’90 e la più recente serie “Gente nel mondo” composta da volti anonimi che rappresentano “stralci di umanità”, personaggi visti per la strada o gente semplice; visi che esprimono la dignità di essere ciò che sono, ritratti dall’artista con grande sensibilità. Ancora una volta, Bellini torna alle sue radici, ad un tema che in realtà non ha mai abbandonato: l’Uomo.
Nell’estate 2006, presso l’Accademia di Belle Arti Tadini di Lovere (Bergamo), è stata organizzata “Quiete e fuochi”, importante mostra monografica dedicata all’artista mentre nel mese di dicembre la Galerie Di Veroli di Parigi, presenta una nuova personale dove sono esposte opere recenti.
Negli ultimi lavori, riuniti per la mostra “Graffiti Expressionism 2006-2007” presentata alla Galleria Michelangelo (2007), Bellini focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso create o su spessi strati formati da cartoni, collages di riviste e giornali. Sono opere che ispirano gioia, il messaggio è immediato e facilmente leggibile: se riuscissimo a guardare le cose attraverso gli occhi dei bambini, la nostra vita sarebbe senza dubbio più serena e meno complicata.
La Galleria Compagnia del Disegno di Milano lo invita ad esporre queste opere nell’aprile 2008 con la personale “Scena dell’eterna infanzia”, presentata dal critico d’arte Stefano Crespi.
In occasione della Pasqua 2009 i Frati Domenicani della Chiesa San Bartolomeo scelgono di celebrare l’evento presso il Centro Culturale di Bergamo con un’istallazione di sculture sacre dell’artista. La mostra dal titolo “Il dolore, dopo” sarà la sua ultima personale.
Nel dicembre 2016 la Galleria Michelangelo ha organizzato una mostra dal titolo Natura silente, 1967-2007 volta ad omaggiare l’artista con un affascinante percorso di inedite nature morte che ricopre un quarantennio di attività del maestro.
Nuovamente, nel 2021, è stata organizzata la mostra “Ricordi di viaggio: Bretagna, Andalusia, Grecia 2000-2002”, una festa di colori che narra i suggestivi ricordi di viaggio dell’artista ed evocano atmosfere di quiete e poesia realizzate con spiccata spontaneità e inconfondibile personalità.
Recentemente, nel maggio 2022 la Galleria Michelangelo ha esposto opere inedite realizzate tra il 1972 e 1973 dalle linee, dalle forme e dai colori caratteristici dell’orizzonte Pop, tendenzialmente fumettistici e caricaturali.
In quell’occasione è stata esposta anche la serie di opere riconducibile al movimento della “Poesia visiva” (1972) attraverso le quali l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia dovuta alla problematica questione del progressivo inabissarsi della città di Venezia.
Nel mese di aprile del 2024 il Comune di Vertova (Bergamo), patria dell’artista ha voluto omaggiare Vittorio Bellini con una mostra retrospettiva nell’incantevole spazio del centro Culturale Giovanni Testori e di relativo catalogo delle opere esposte. La mostra curata da Beatrice Bellini si concentra sull’utilizzo del colore e della pennellata e l’evoluzione che essi hanno avuto nella carriera di Vittorio, donando l’identità artistica e l’impronta che oggi riconosciamo nelle sue opere. L’esposizione si apre con un Paesaggio inedito del 1951 di rara bellezza, eseguito a soli 16 anni, per poi proseguire con opere degli anni ’70, nature morte e paesaggi, per poi concludersi con i cicli pittorici in cui utilizza lo smalto assieme al colore ad olio, creando quell’effetto che troviamo nel mare in tempesta, nelle colline andaluse e nel gioco dei barattoli.
Musei, istituti e luoghi di culto nei quali sono conservate sue opere:
- Tavernelle (Pesaro), Chiesa Santa Maria Immacolata
- Lovere (Bergamo), Accademia Tadini
- Alzano Lombardo (Bergamo), Chiesa di S. Lorenzo
- Brembilla (Bergamo), Chiesa di S. Giovanni Battista
- Conegliano (Treviso), Galleria Comunale di Palazzo Sarcinelli
- Teramo Museo d’Arte Sacra Contemporanea – Fondazione Stauros di S. Gabriele
- Montesegale (Pavia), Museo d’Arte Contemporanea
- Vertova (Bergamo), Centro Culturale G. Testori
- Vertova (Bergamo), Pia Casa di riposo Cardinal Gusmini
- Zogno (Bergamo), Museo di S. Lorenzo
- Albino (Bergamo), Palazzo Comunale, Sala Consiliare
- Albino (Bergamo), Oratorio Giovanni XXIII
- Bergamo, Palamonti
- Laxolo (Bergamo), Casa di Riposo Santa Maria
- Alzano Lombardo (Bergamo), Scuola Materna Parrocchiale
- Castiglione delle Stiviere (Mantova), Museo Internazionale della Croce Rossa
- Bergamo, Croce Rossa, Sala Consiliare
- Nembro (Bergamo), Chiesa di San Martino
- Bergamo, Fondazione della Comunità Bergamasca
1957 - “Vittorio Bellini, mostra personale”, Clusone (Bergamo), Piazza dell’Orologio, s.i.d. • 1972 - “Vittorio Bellini, mostra personale”, Alessandria, Galleria Alexandra, s.i.d; “Bellorio (Vittorio Bellini), dipinti e poesie”, Bergamo, Galleria Michelangelo, s.i.d. • 1973 - “Vittorio Bellini. Bellorio. Mostra personale”, Vertova (Bergamo), Galleria San Marco, 23.11-09.12.1973 • 1975 - “Vittorio Bellini”, Sarnico (Bergamo), Centro d’Arte Spazi Nuovi, 10-23.08.1975 • 1976 - “Vittorio Bellini. Una favola che si chiama natura”, Bergamo, Galleria Michelangelo, 18.12.1976-12.01.1977 • 1977 - “Vittorio Bellini”, Corsico (Milano), Galleria d’Arte Il Ponte, 19.11.04.12.1977; “Vittorio Bellini. Paesaggi e Omaggio all’affresco che muore”, Bergamo, Galleria Michelangelo, dicembre 1977 • 1979 - “Bellini”, Bergamo, Galleria Michelangelo, 28.04-11.05.1979; “Vittorio Bellini, mostra personale”, Bari, Galleria Il Fondaco 32, s.i.d. • 1980 - “Vittorio Bellini, mostra personale”, Bergamo, Galleria Michelangelo, gennaio 1980; “Poesia e astrattismo. Bellini e Bergamelli”, Clusone (Bergamo), Palazzo Conti Fogaccia, luglio 1980; “Vittorio Bellini. Mosca-Leningrado 1977-1980, Omaggio a Sergej Esènin”, Bergamo, Galleria Elleni di Santo Spirito, 25.10-11.11.1980; “Personale di Vittorio Bellini”, a cura di C.I.A.C, Vertova (Bergamo), Associazione Pro-Vertova, 6-18.12.1980; “Vittorio Bellini. Opere” Stoccarda (Germania), Galleria Internazionale, s.i.d. • 1982 “Bellini – Bergamelli. Poesia e astrazione nella pittura”, Bergamo, Centro Culturale Mixo, 12.03-04.04.1982; “Personale di Vittorio Bellini, opere 1974-1982”, a cura dell’Assessorato alla Cultura, Vertova (Bergamo), Centro Culturale, ex-Convento, 11.09-03.10.1982 • 1983 - “Vittorio Bellini. Venti dipinti. Poesia senza tempo”, a cura di M. e B. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, Gazzaniga (Bergamo), Galleria Michelangelo, settembre 1983 • 1984 - “Vittorio Bellini, 30 dipinti 1982-1984”, a cura dell’Assessorato alla Cultura, Vertova (Bergamo), Centro Culturale, ex-Convento, 25.11-09.12.1994 • 1989 - “Vittorio Bellini. Via Crucis di Vertova”, a cura di G. Testori, Rimini (Forlì), Meeting di Rimini, 20-27.08.1989 • 1990 - “Vittorio Bellini. L’Altra Via Crucis, 1989-1990”, a cura di G. Testori, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 31.03-23.04.1990; “Vittorio Bellini. La passione di Cristo”, Galleria San Marco Pro-Vertova, 07-19.04.1990; “Vittorio Bellini, dipinti 1989-1990”, a cura di G. Testori, A. Toubas, Milano, Galleria Compagnia del Disegno, 26.04-02.06.1990 • 1991 - “Bellini, L’Altra Via Crucis e opere sacre”, a cura di Don A. Vigani, Alzano Lombardo (Bergamo), Chiesa di San Giuliano, 29.09-14.10.1991; “Bellini, 1990-1991”, Bergamo, Galleria Michelangelo, 01-14.10.1991; “Bellini 1985-1990”, a cura di M. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo Arte Contemporanea, 01-14.10.1991 • 1993 - “Bellini, tempere, pastelli e sculture”, Bergamo, Galleria Michelangelo, settembre 1993 • 1994 - “Bellini. La dissoluzione dell’essere, 1993-1994”, a cura di P. Pocchini, Milano, Galleria d’arte Braidense, 1-21.05.1994; “Bellini. La dissoluzione dell’essere, 1993-1994”, a cura di Jannuzzelli, Montesegale (Pavia), Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Montesegale, 16.07-16.08.1994; “Bellini. L’esilio dell’umanità, 1990-1994”, a cura di Don A. Vigani, Alzano Lombardo (Bergamo), Chiesa di San Lorenzo, 14.10-06.11.1994 • 1995 - “Bellini. L’esilio dell’umanità, 1990-1994”, a cura di Don L. Nodari, Brembilla (Bergamo) Chiesa di San Giovanni Battista, 25.03-09.04.1995; “Viaggio incontro all’uomo”, a cura di A. Toubas, Soresina (Cremona) Chiesa di S. Francesco, Pasqua 1995; “Bellini, Sculture 1990-1994”, a cura di M. Bellini, Vertova (Bergamo), Centro Culturale, ex Convento, 31.03-17.04.1995; “Bellini. Orizzonti dei sentimenti, dipinti 1994-1995”, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 29.04-14.05.1995 • 1996 - “Vittorio Bellini. Opere” Padova, Galleria Bova-Martini ,7° Mostra Mercato d’Arte Contemporanea, 24-28.10.1996; “Vittorio Bellini”, a cura di M. Bellini, Bergamo, Chiostro del Convento di San Bartolomeo, 16.03-04.04.1996 • 1997 - “Bellini, dipinti 1996. Sentimiento tràgico de la vida. Omaggio a Goya”, Bergamo, Galleria Michelangelo, marzo 1997 • 1998 - “Vittorio Bellini. La magia del silenzio”, a cura di A. Toubas, Milano, Galleria Compagnia del Disegno, 02.04-09.05.1998 • 1999 - “Bellini. Un cappello pieno di speranza… omaggio a Vincent, dipinti 1997-1998”, Albino (Bergamo), Chiesa di San Bartolomeo, 06-21.03.1999 • 2000 - “Vittorio Bellini. Pathos, dipinti e sculture, 1998-1999”, Bergamo, Centro Culturale S. Bartolomeo, 07-25.04.2000; “Vittorio Bellini, dipinti su carta”, Parigi, Galerie 38, dicembre 2000 • 2001 - “Bellini. Poesia di Parigi e i colori della Bretagna”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, gennaio 2001; “Bellini. I colori dell’anima”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Centro Culturale S. Bartolomeo, 26.10-11.11.2001 • 2002 - “Vittorio Bellini”, a cura di E. Gasparini, in occasione del ciclo di incontri “Io l’uomo la città”, Villa d’Almé (Bergamo), Cineteatro, 29.01-26.02.2002; “Bellini. Cieli”, a cura di R. e B. Bellini, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 4-19.05.2002; “Vittorio Bellini. Passione”, Bergamo, Sala della Fondazione Serughetti La Porta, 15.10-15.12.2002; “Vittorio Bellini, dipinti 2000-2002”, a cura di R. Cagnoni, Vertova (Bergamo), Pia Casa Cardinal Gusmini, 20.12.2002-06.01.2003 • 2003 - “Bellini, opere dal 1980 al 2003”, a cura di M. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, 05-25.05.2003; “Bellini. Luce e pensieri nello studio”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, 1-30.09.2003 • 2004 - “Bellini. Omaggio al pugilato”, a cura di O. Gentile, Bergamo, Palasport, 30.04.2004; “Vittorio Bellini. Les couleurs de la vie, oeuvres 2001-2004”, a cura di M. di Veroli, Parigi, Galerie di Veroli, 24.10-15.11.2004 • 2005 - “Bellini. Les couleurs de la vie, opere 2001-2005”, a cura di R. e B. Bellini, Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 1-25.04.2005; “Verso la speranza, opere 1989-2005”, a cura di Don L. Manenti, Fiorano al Serio (Bergamo), Centro Parrocchiale di Semonte, 18.05-05.06.2005 • 2006 - "Vittorio Bellini. Gemälde & Skulpturen“, a cura di J. Schlosser, Bamberg (Germania), Kunstauktionshaus Schlosser, 04.02-04.03.2006; "Vittorio Bellini, tempere ed oli 2000-2006”, a cura di P.G. Morettini Vertova (Bergamo), Centro Culturale G. Testori, 05-30.04.2006 “Quiete e fuochi, Dipinti e Sculture di Vittorio Bellini, opere dal 1980 al 2006” a cura di M. Albertario, Lovere, (Bergamo), Atelier del Tadini, 02.07-03.09.2006 “Vittorio Bellini, oeuvres 1980-2006” a cura di M. Di Veroli, Parigi, Galleria Di Veroli, 20.11-30.12.2006 • 2007 - “Vittorio Bellini, Graffiti Expressionism, 2006-2007”, a cura di R. Bellini, Bergamo, Galleria Michelangelo, 18.05-09.06.2007 • 2008 - “Vittorio Bellini, Scena dell’eterna infanzia”, a cura di A. Toubas, Milano, Galleria Compagnia del Disegno, 13.02-04.04.2008 “Il Compianto”, sculture, a cura di Don Nicoli, Nembro, (Bergamo), Chiesa di San Martino • 2009 - “Vittorio Bellini, il dolore, dopo. Sculture-” Bergamo, Centro Culturale San Bartolomeo, 28.03-10.04.2009 • 2016 - "Natura Silente, opere dal 1967 al 2007" Bergamo, Galleria Michelangelo, 09.12.2016-31.01.2017 • 2021 - "Ricordi di viaggio: Bretagna, Andalusia, Grecia 2000-2002" Bergamo, Galleria Michelangelo, 20.04.2021-07.05.2021 • 2022 - "Vittorio Bellini Inaspettatamente Pop - Dipinti 1972-73" Bergamo, Galleria Michelangelo, 20.05.2022-02.07.2022 - “Vittorio Bellini, Una vita a colori, opere dal 1951 al 2006” Vertova, Bergamo, Centro Culturale Giovanni Testori, 14.04-5.05.2024
Premi e riconoscimenti:
2008 • Mostra Nazionale di pittura contemporanea “Santhià” • Premio nazionale “Mario Sironi” • Premio speciale “Il mirifico mondo animale”. • 2007 • Vincitore Premio Nazionale “Natura morta: tema senza tempo”, Santhià (Vercelli) • 2005 • L’Asilo del mondo, opera scelta quale simbolo per “Il Segno”, evento mondiale su Cinema e Religiosità (Roma, 2006) • 2004 • Premio Nazionale Vattiata, Santhià (Vercelli) • 2002 • Medaglia d’argento La casa del cuore, Ospedali Riuniti, Bergamo • Attestato di benemerenza Croce Rossa Italiana • 2001 • Premio Comunità montana Prealpi Biellesi, Trivero (Biella) • Premio Nazionale Acqua dea di vita, Santhià (Vercelli) • Terzo Premio Comune di Sarezzo (Brescia) • 2000 • Secondo Premio Città di Volterra • 1999 Premio Nazionale Vittorio Valletta, Santhià (Vercelli) • 1996 • Primo Premio Lorenzo Moro, Chiavenna (Sondrio) • 1995 • Premio Internazionale del Pomero, assegnazione • Premio San Vittore • Premio Felice Casorati, Santhià (Vercelli) • 1994 • Vincitore Premio Europeo Biancamano Arte e Solidarietà, Montesegale (Pavia) • Secondo Premio Emilio Gola, Olgiate Molgora (Lecco) • 1980 • Medaglia d’argento Premio Piacenza • 1979 • Primo Premio Natura e noi, Mosca, URSS, Chiesa di S. Isacco • 1977 • Primo Premio Leffe (Bergamo) • 1976 • Secondo Premio Puecher, Casalpusterlengo (Lodi) • Secondo Premio Rassegna Internazionale Inverigo (Como) • 1975 • Medaglia d’argento Premio S. Donato, Osio Sotto (Bergamo) • Premio acquisto Villa Olmo, Como • 1974 • Primo Premio Giorgio Oprandi, Bergamo • 1971 • Medaglia d’oro Premio Caravaggio (Bergamo) • 1968 • Primo Premio Sarnico (Bergamo) • 1966 • Primo Premio Lecco
Bibliografia essenziale:
- Bellorio (Vittorio Bellini), Dipinti e Poesie, Bergamo, Galleria Michelangelo, 1973
- V. Bellini, Giorni grigi di pioggia, Poesie, 1976
- Vittorio Bellini, Una favola che si chiama natura, Bergamo, Galleria Michelangelo, 1977
- Vittorio Bellini, Milano, Europress International Art, 1977
- Vittorio Bellini, Archivio Storico degli artisti, Milano, IEDA, 1978
- V. Bellini, Sul prato di bianche betulle, Poesie, 1968-1978, Bergamo, 1979
- Bellini – Bergamelli, Poesia e astrazione nella pittura, Bergamo, Centro Culturale Mixo, 1982
- Vittorio Bellini, Poesia senza tempo, Galleria d’arte Michelangelo, Gazzaniga, Bergamo, 1983
- P. Mosca, L’aquilone, Bergamo, Grafica e Arte, 1988
- Voi chi dite che io sia?, Circolo Culturale “Giovanni XXIII – Siena, V Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, Fabbri Editori, 1988
- Vittorio Bellini, Via Crucis di Vertova, a cura di G. Testori, Rimini, 10° Meeting dell’Amicizia, Milano, Fabbri Editori, 1989
- M. Cecchetti, Vittorio Bellini, Dipinti, Milano, Galleria Compagnia del Disegno
- L’altra via Crucis, 1989-1990, Bergamo, Centro Culturale S. Bartolomeo, 1990
- Bellini, L’altra via Crucis, Dipinti 1989-1990, Vertova, Centro Culturale, 1990
- P. Mosca, Arte e Costume a Bergamo, ottocento – novecento, Bergamo Grafica e Arte, 1990
- U. Zanetti, Bèrghem de sass, Poesie in bergamasco, Bergamo, Cesare Ferrari Editore, 1990
- P. Sanchioni, M. Pierboni, Da Tavernelle a Serrungarina per Brisighella, Urbania, Arti Grafiche Stibu, 1993
- E. Fabiani, Il crocifisso è scomparso, in “Arte”, Milano, Mondadori, aprile 1993
- Bellini, L’esilio dell’umanità, 1990-1994, Alzano Lombardo, Bergamo, 1994
- Bellini, La dissoluzione dell’essere, 1993-1994, a cura di F. Fournier, 1994
- La Resistenza … per non dimenticare… a cura di G. Casiraghi, Comune di Macherio, 1995
- Bellini, Sculture, 1990-94, Bergamo, 1995
- I favolosi anni 60 nell’arte, Salone ex ateneo, Bergamo Alta, 1995
- Arte Contemporanea italiana, a cura di M. Agnellini, Milano, Fenice 2000, 1995
- Arte Contemporanea italiana, a cura di M. Agnellini, Novara, Istituto Geografico de Agostini, 1996
- Giovanni Testori, critico e maestro, a cura di F. Panzeri, Milano, 1996
- Arte Contemporanea italiana, a cura di M. Agnellini, Novara, Istituto Geografico de Agostini, 1997
- Arte contemporanea italiana, a cura di M. Agnellini, Novara, Istituto Geografico de Agostini, 1998
- Ritratti a Testori, Venezia, Marsilio Editori, 1997
- P. Emanuele, Il poeta in galleria, Messina, Edizioni “Il Gabbiano”, 1997
- L’esperienza del Sacro, Saronno, 1998
- Vittorio Bellini, La magia del Silenzio, a cura di F. Caroli, Milano, Galleria Compagnia del Disegno, Ed. Galli Thierry e C., 1998
- M. Goldin, Palazzo Sarcinelli 1988-1998, Una donazione per un nuovo museo, Milano, Electa, 1998
- G. Gualdi, Il favoloso coro Incas, Bergamo, Roberto Gualdi Editore, 1998
- Città di Lissone, Premio di pittura, 1999
- Vittorio Bellini, Pathos, Dipinti e sculture 1998-1999, a cura di F. Moro, 2000
- Onori di casa, a cura di Sem Galimberti, Bergamo, Lubrina Editore, 2000
- La pittura in Lombardia nel XX secolo, a cura di R. De Grada, Milano, Silvana Editoriale, 2001
- Bellini, Dipinti e sculture, 1974-2000, Bergamo, 2001
- Un’idea in un rettangolo aureo, Asav 2000/2001
- Il Crocefisso è risorto, il risorto Crocefisso, Mostra d’arte sacra a cura dell’U.C.A.I di Bergamo, Castello Albani, Urgnano, 2002
- Arte del paesaggio dal XIX al XXI secolo, a cura di R. Bellini, catalogo della mostra, Bergamo, Galleria Michelangelo, 2002;
- L’attualità del Caravaggio nelle opere di trenta artisti, Associazione Sassetti Cultura, a cura di R. De Grada e M. Pellegatta, Gavirate, Nicolini Editore, 2003
- Be our Guest in Bergamo, Ferruccio Arnoldi Editore, 2003
- Testori a Bergamo, Museo Bernareggi, Bergamo, Silvana Editoriale, 2003
- Giovanni Testori, I segreti di Milano, a cura di A. Toubas, Milano, Silvana Editoriale, 2003
- Omaggio a Testori, gli artisti “di frontiera” tra Milano e il Ticino, a cura di M. Gregori e M. Pratesi, Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, 2004
- Vittorio Bellini, Les couleurs de la vie, oeuvres 2001-2004, a cura di B. Bellini, Bergamo, 2004
- Vittorio Bellini, Gemalde & Skulpturen, Bamberg, Kunstauktionshaus Schlosser, 2006
- Quiete e fuochi, dipinti e sculture di Vittorio Bellini, a cura di M. Albertario, Lovere, Bergamo, Accademia di Belle Arti Tadini, 2006
- Dissonanze, Bergamo e i suoi artisti, contro la desertificazione dei pianeta Terra, Bergamo, a cura di E. Baleri, eb&c, 2006
- Gli artisti bergamaschi per Nepios, a cura di G. Bergamelli, Bergamo Alta, Luogo Pio Colleoni, 01-30.09.2007
- Giovanni Testori, Bibliografia, Milano, Associazione Giovanni Testori, Scalpendi, 2007
- S. Crespi, Scena dell’eterna infanzia, catalogo della mostra, Galleria Compagnia del Disegno, Milano, 2008
- Vittorio Bellini, il dolore, dopo, Sculture, a cura di F. Moro, 2009