Luigi Brignoli
Palosco, Bg. 1881 - Bergamo, 1952
Discepolo di Cesare Tallone e di Ponziano Loverini all’Accademia Carrara, al termine degli studi si trasferisce a Milano, presso il fratello Giacomo, dove frequenta i corsi di Brera ritrovando Tallone, il primo maestro avuto a Bergamo. Da questi apprende il naturalismo derivante dalla tradizione veneta, l’osservazione della natura, la pennellata decisa, i forti contrasti di luce.
Partecipa a diverse esposizioni all’Accademia Carrara, a Brera, alla Permanente di Milano. Nel 1903 un suo autoritratto è presentato in mostra a Londra, alla Royal Academy.
Nel 1905 è invitato a Zurigo per dipingere una serie di ritratti della famiglia Châffer. Le sue opere riscuotono grande successo e altri conoscenti degli Châffer gli chiedono di lavorare dietro lauto compenso. Ritorna in Italia e si trasferisce a Caravaggio. Nel 1906 espone alla Società Amatori e Cultori di Roma ed è ammesso per la prima volta alla Biennale veneziana. Ha uno studio a Milano e nel 1910, dopo il matrimonio, si stabilisce nel capoluogo lombardo.
In questi anni partecipa a varie mostre nazionali e internazionali (Buenos Aires e Bruxelles nel 1911 per esempio) ed espone in gallerie private. La sua grande opera, Belgio eroico o Belgio 1914, eseguita nel 1918, è premiata con la medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione e acquistata dal console del Belgio residente a Milano, poi destinata al Museo Reale di Bruxelles.
La sua adesione alla pittura della realtà è fermamente convinta e sincera, per questo motivo egli resta lontano dalle mode e dalle tendenze reazionarie.
Il suo primo viaggio nell’Africa del nord risale al 1922. E’ invitato infatti a Biskra (Algeria) dall’industriale bergamasco Ernesto Rodari che ammira il lavoro di Brignoli. L’anno seguente una grande mostra di opere dipinte in Africa è allestita al Circolo Artistico di Bergamo. Nel dicembre dello stesso anno torna in Algeria, accompagnato dal pittore Giorgio Oprandi, mentre nel 1924 compie un lungo viaggio in Spagna. La sua abilità gli consente di essere chiamato al servizio dell’aristocrazia internazionale che frequenta Biskra, divenendone il ritrattista ufficiale. Le sue opere inoltre trovano in patria il favore del regime fascista alla ricerca di un impero coloniale.
Nel 1925 tiene una personale alla Galleria Pesaro di Milano, lodata dal pubblico e dalla critica.
Con questa pittura “africana”, Brignoli rappresenta l’iniziatore di un tema che farà numerosi proseliti. Altri artisti bergamaschi, infatti, affascinati dal suo peregrinare, partono per l’Africa del nord fermandosi a lungo: Giorgio Oprandi, Ernesto Quarti Marchiò, Romualdo Locatelli. Egli non cerca il “pittoresco”, ma il “pittorico”, si ispira fortemente al vero, reso con sintetica fedeltà.
Dopo i numerosi successi ottenuti, nel 1928 Brignoli è nominato Professore della Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara.
Un’altra personale, nel 1932, presso la Galleria Permanente di Bergamo, riscuote notevole successo e la stampa locale dedica molto spazio all’evento. Di ritorno dall’abituale viaggio in Africa, nel 1934 allestisce, al Circolo Artistico Bergamasco, la mostra dal titolo Tripolitania che presenta in anteprima alcune delle ultime opere realizzate a Tripoli e dintorni. Il successo è tale che la durata dell’esposizione è prorogata più volte.
Nel 1939 è al Premio San Remo, al Premio Livorno, al Premio Bergamo e l’anno seguente è pubblicata una monografia sull’artista, con testo di Guido Marangoni.
Nel 1942 a Milano, nelle sale della Permanente, Brignoli raccoglie il frutto di un quarantennio di lavoro. Viene esposta anche Lekemti,la patriottica composizione illustrante il sacrificio di Antonio Locatelli e degli eroici compagni.
Il decennio precedente la scomparsa vede l’artista costantemente al lavoro; la sua partecipazione alle mostre nazionali e nelle gallerie è sempre assidua.
Tra le mostre postume più importanti si citano quella organizzata dalla Galleria Bolzani a Milano nel 1957 e quella del 1985 presso la Galleria d’Arte Bergamo.
Sue opere si trovano nella Civica Galleria d’Arte Moderna, nel Palazzo della Provincia, nella quadreria dell’Ospedale Maggiore di Milano; a Bergamo all’Accademia Carrara, nella quadreria dell’Ospedale Maggiore, nelle collezioni della Banca Provinciale Lombarda, della Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino e alla Camera di Commercio; a Cremona nella quadreria dell’Ospedale Maggiore; al Museo Reale di Bruxelles; nella Galleria d’Arte Moderna di Algeri; a Biskra alla Galleria d’Arte Moderna.
Musei:
Bergamo (Accademia Carrara, quadreria dell’Ospedale Maggiore, collezioni della Banca Provinciale Lombarda, della Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino e alla Camera di Commercio), Italia
Milano (Civica Galleria d’Arte Moderna, Palazzo della Provincia, quadreria dell’Ospedale Maggiore)
Cremona (quadreria dell’Ospedale Maggiore)
Bruxelles (Museo Reale), Belgio
Algeri (Galleria d'Arte Moderna), Algeria
Biskra (Galleria d'Arte Moderna), Algeria
Bibliografia:
AA.VV.Catalogo della mostra alla Galleria Pesaro, Milano, ottobre-novembre 1926
Geo Renato Crippa, Luigi Brignoli – Strapaesano d’anteguerra, Bergamo, ED. Sant’Alessandro, 1935
G. Marangoni, Luigi Brignoli, la vita e l’opera, Bergamo, Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Editore, 1940
A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei, Milano, Luigi Patuzzi Editore, 1972
I pittori bergamaschi dell’ottocento, Raccolta di studi a cura della Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino, Bergamo, Edizioni Bolis, 1992
Dalle Orobie al Maghreb. Gli orientalisti bergamaschi. Luigi Brignoli, Romualdo Locatelli, Giorgio Oprandi, Ernesto Quarti Marchiò, E. Accademia Tadini, Lovere (Bg) 1999
Maestri e Artisti, 200 anni della Accademia Carrara, a cura di F. Rossi, Milano, Skira Editore, 1996.
Partecipa a diverse esposizioni all’Accademia Carrara, a Brera, alla Permanente di Milano. Nel 1903 un suo autoritratto è presentato in mostra a Londra, alla Royal Academy.
Nel 1905 è invitato a Zurigo per dipingere una serie di ritratti della famiglia Châffer. Le sue opere riscuotono grande successo e altri conoscenti degli Châffer gli chiedono di lavorare dietro lauto compenso. Ritorna in Italia e si trasferisce a Caravaggio. Nel 1906 espone alla Società Amatori e Cultori di Roma ed è ammesso per la prima volta alla Biennale veneziana. Ha uno studio a Milano e nel 1910, dopo il matrimonio, si stabilisce nel capoluogo lombardo.
In questi anni partecipa a varie mostre nazionali e internazionali (Buenos Aires e Bruxelles nel 1911 per esempio) ed espone in gallerie private. La sua grande opera, Belgio eroico o Belgio 1914, eseguita nel 1918, è premiata con la medaglia d’oro dal Ministero della Pubblica Istruzione e acquistata dal console del Belgio residente a Milano, poi destinata al Museo Reale di Bruxelles.
La sua adesione alla pittura della realtà è fermamente convinta e sincera, per questo motivo egli resta lontano dalle mode e dalle tendenze reazionarie.
Il suo primo viaggio nell’Africa del nord risale al 1922. E’ invitato infatti a Biskra (Algeria) dall’industriale bergamasco Ernesto Rodari che ammira il lavoro di Brignoli. L’anno seguente una grande mostra di opere dipinte in Africa è allestita al Circolo Artistico di Bergamo. Nel dicembre dello stesso anno torna in Algeria, accompagnato dal pittore Giorgio Oprandi, mentre nel 1924 compie un lungo viaggio in Spagna. La sua abilità gli consente di essere chiamato al servizio dell’aristocrazia internazionale che frequenta Biskra, divenendone il ritrattista ufficiale. Le sue opere inoltre trovano in patria il favore del regime fascista alla ricerca di un impero coloniale.
Nel 1925 tiene una personale alla Galleria Pesaro di Milano, lodata dal pubblico e dalla critica.
Con questa pittura “africana”, Brignoli rappresenta l’iniziatore di un tema che farà numerosi proseliti. Altri artisti bergamaschi, infatti, affascinati dal suo peregrinare, partono per l’Africa del nord fermandosi a lungo: Giorgio Oprandi, Ernesto Quarti Marchiò, Romualdo Locatelli. Egli non cerca il “pittoresco”, ma il “pittorico”, si ispira fortemente al vero, reso con sintetica fedeltà.
Dopo i numerosi successi ottenuti, nel 1928 Brignoli è nominato Professore della Scuola di Pittura dell’Accademia Carrara.
Un’altra personale, nel 1932, presso la Galleria Permanente di Bergamo, riscuote notevole successo e la stampa locale dedica molto spazio all’evento. Di ritorno dall’abituale viaggio in Africa, nel 1934 allestisce, al Circolo Artistico Bergamasco, la mostra dal titolo Tripolitania che presenta in anteprima alcune delle ultime opere realizzate a Tripoli e dintorni. Il successo è tale che la durata dell’esposizione è prorogata più volte.
Nel 1939 è al Premio San Remo, al Premio Livorno, al Premio Bergamo e l’anno seguente è pubblicata una monografia sull’artista, con testo di Guido Marangoni.
Nel 1942 a Milano, nelle sale della Permanente, Brignoli raccoglie il frutto di un quarantennio di lavoro. Viene esposta anche Lekemti,la patriottica composizione illustrante il sacrificio di Antonio Locatelli e degli eroici compagni.
Il decennio precedente la scomparsa vede l’artista costantemente al lavoro; la sua partecipazione alle mostre nazionali e nelle gallerie è sempre assidua.
Tra le mostre postume più importanti si citano quella organizzata dalla Galleria Bolzani a Milano nel 1957 e quella del 1985 presso la Galleria d’Arte Bergamo.
Sue opere si trovano nella Civica Galleria d’Arte Moderna, nel Palazzo della Provincia, nella quadreria dell’Ospedale Maggiore di Milano; a Bergamo all’Accademia Carrara, nella quadreria dell’Ospedale Maggiore, nelle collezioni della Banca Provinciale Lombarda, della Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino e alla Camera di Commercio; a Cremona nella quadreria dell’Ospedale Maggiore; al Museo Reale di Bruxelles; nella Galleria d’Arte Moderna di Algeri; a Biskra alla Galleria d’Arte Moderna.
Musei:
Bergamo (Accademia Carrara, quadreria dell’Ospedale Maggiore, collezioni della Banca Provinciale Lombarda, della Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino e alla Camera di Commercio), Italia
Milano (Civica Galleria d’Arte Moderna, Palazzo della Provincia, quadreria dell’Ospedale Maggiore)
Cremona (quadreria dell’Ospedale Maggiore)
Bruxelles (Museo Reale), Belgio
Algeri (Galleria d'Arte Moderna), Algeria
Biskra (Galleria d'Arte Moderna), Algeria
Bibliografia:
AA.VV.Catalogo della mostra alla Galleria Pesaro, Milano, ottobre-novembre 1926
Geo Renato Crippa, Luigi Brignoli – Strapaesano d’anteguerra, Bergamo, ED. Sant’Alessandro, 1935
G. Marangoni, Luigi Brignoli, la vita e l’opera, Bergamo, Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Editore, 1940
A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei, Milano, Luigi Patuzzi Editore, 1972
I pittori bergamaschi dell’ottocento, Raccolta di studi a cura della Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino, Bergamo, Edizioni Bolis, 1992
Dalle Orobie al Maghreb. Gli orientalisti bergamaschi. Luigi Brignoli, Romualdo Locatelli, Giorgio Oprandi, Ernesto Quarti Marchiò, E. Accademia Tadini, Lovere (Bg) 1999
Maestri e Artisti, 200 anni della Accademia Carrara, a cura di F. Rossi, Milano, Skira Editore, 1996.
