Aldo Calò
San Cesario di Lecce, 1910 - Roma, 1983
Comincia gli studi artistici nella città natale, poi all’Istituto d’Arte di Firenze. Vive e lavora a Roma dove, dal 1959, dirige l’Istituto Statale d’Arte, dopo aver diretto quello di Volterra. Nel 1948 vince ex aequo il gran Premio Forte dei Marmi e il Premio Lecce e partecipa alla XXIV Biennale di Venezia; nel 1952 il premio alla Mostra Nazionale di Vicenza; nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale di Roma; nel 1961-62 ottiene il Premio ex aequo alla Biennale veneziana del Mediterraneo ad Alessandria d’Egitto e nel 1962 partecipa alla XXXI Biennale di Venezia. Nel 1963 vince il concorso per il monumento alla Resistenza a Cuneo e riceve la medaglia d’oro riservata ai benemeriti della cultura e dell'arte. Dopo un primo periodo barocco, è influenzato dal post-futurismo. Nel dopoguerra lavora verso l’evoluzione dei linguaggi plastici in direzione astratta. A Parigi, nel 1950 incontra Arp, Brancusi, Zadkine, e a Londra Henry Moore, a fianco del quale lavora per molto tempo.
Nel 1950 vince una borsa di studio per la Francia, dove a Parigi conosce e frequenta Severini, Campigli, Brancusi, Zadkine e Magnelli. Sempre a Parigi, nel 1951, espone in una mostra al Centre d'Art Italien. Nel 1955 si trasferisce a Volterra dove è chiamato a dirigere l'Istituto d'Arte.
Nel 1961 vince il Gran Premio Internazionale di Scultura, alla Biennale Internazionale d'Egitto. Nel 1962, in occasione della XXXI Biennale di Venezia, gli viene assegnato ex aequo, il premio della Scultura. Vince nel 1963, il Concorso Nazionale per il Monumento alla Resistenza Italiana a Cuneo. Nel 1965 crea, presso l'Istituto d'Arte di Roma, il primo nucleo di quello che sarebbe poi divenuto nel 1973 l'Istituto Superiore di Disegno Industriale.
Nello stesso anno il Ministero della Pubblica Istruzione gli conferisce la Medaglia d'Oro per meriti culturali. Nel 1979 ottiene un importante riconoscimento come l'assegnazione dell'undicesimo Compasso d'Oro.
Aldo Calò crea delle opere che provocano nello spettatore reazioni estetiche, di ordine ottico e psicologico; si tratta di elementi modulati in materia plastica, acciaio inossidabile, legno, formati da segmenti cilindrici, lineari, curvati, snodati che egli combina variamente secondo un determinato progetto e che coinvolgono lo spettatore in un moto psichico di empatia e lo inducono a partecipare alla vita delle forme ad un livello profondo, in cui agiscono insieme le polarità opposte del mentale e del sensoriale, dell’artificiale e del naturale.
Calò non affronta il problema della combinazione plastica per il semplice gusto del “polimaterico”, ma per dimostrare a sé stesso che ogni materia può raggiungere, attraverso l’operazione umana, il medesimo livello di chiarezza formale, il medesimo valore di spazialità pur conservando una qualità propria, di natura.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Galleria d’arte moderna, Roma
Fondazione Biscozzi Rimbaud, Lecce
Museo Castromediano, Lecce
Museo civico di San Cesario di Lecce, Lecce
Museo della scultura contemporanea - (MUSMA), Matera
Musei vaticani, Roma
Musée de Sculpture en Plein Air - Middelheim Open Air Sculpture Museum, Anversa
Museum of Modern Art, New York
Musée national d'Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi
Museo civico di Zurigo, Zurigo
Bibliografia:
XXIV Biennale di Venezia, Venezia, Edizioni Serenissima, 1948; VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, Roma, De Luca Editore, 1955; XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Venezia, Stamperia di Venezia, 1962; Enciclopedia universale Seda della pittura moderna, Milano, 1969; A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei, Milano, Luigi Patuzzi Editore, 1972; Filiberto Menna, Aldo Calò (Opere dal 1959 al 1969), Firenze, Libro Co. Italia Srl, 1972; C. Pirovano, Scultura italiana del Novecento, Milano, Electa, 1993.
Nel 1950 vince una borsa di studio per la Francia, dove a Parigi conosce e frequenta Severini, Campigli, Brancusi, Zadkine e Magnelli. Sempre a Parigi, nel 1951, espone in una mostra al Centre d'Art Italien. Nel 1955 si trasferisce a Volterra dove è chiamato a dirigere l'Istituto d'Arte.
Nel 1961 vince il Gran Premio Internazionale di Scultura, alla Biennale Internazionale d'Egitto. Nel 1962, in occasione della XXXI Biennale di Venezia, gli viene assegnato ex aequo, il premio della Scultura. Vince nel 1963, il Concorso Nazionale per il Monumento alla Resistenza Italiana a Cuneo. Nel 1965 crea, presso l'Istituto d'Arte di Roma, il primo nucleo di quello che sarebbe poi divenuto nel 1973 l'Istituto Superiore di Disegno Industriale.
Nello stesso anno il Ministero della Pubblica Istruzione gli conferisce la Medaglia d'Oro per meriti culturali. Nel 1979 ottiene un importante riconoscimento come l'assegnazione dell'undicesimo Compasso d'Oro.
Aldo Calò crea delle opere che provocano nello spettatore reazioni estetiche, di ordine ottico e psicologico; si tratta di elementi modulati in materia plastica, acciaio inossidabile, legno, formati da segmenti cilindrici, lineari, curvati, snodati che egli combina variamente secondo un determinato progetto e che coinvolgono lo spettatore in un moto psichico di empatia e lo inducono a partecipare alla vita delle forme ad un livello profondo, in cui agiscono insieme le polarità opposte del mentale e del sensoriale, dell’artificiale e del naturale.
Calò non affronta il problema della combinazione plastica per il semplice gusto del “polimaterico”, ma per dimostrare a sé stesso che ogni materia può raggiungere, attraverso l’operazione umana, il medesimo livello di chiarezza formale, il medesimo valore di spazialità pur conservando una qualità propria, di natura.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Galleria d’arte moderna, Roma
Fondazione Biscozzi Rimbaud, Lecce
Museo Castromediano, Lecce
Museo civico di San Cesario di Lecce, Lecce
Museo della scultura contemporanea - (MUSMA), Matera
Musei vaticani, Roma
Musée de Sculpture en Plein Air - Middelheim Open Air Sculpture Museum, Anversa
Museum of Modern Art, New York
Musée national d'Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi
Museo civico di Zurigo, Zurigo
Bibliografia:
XXIV Biennale di Venezia, Venezia, Edizioni Serenissima, 1948; VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, Roma, De Luca Editore, 1955; XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Venezia, Stamperia di Venezia, 1962; Enciclopedia universale Seda della pittura moderna, Milano, 1969; A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei Pittori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei, Milano, Luigi Patuzzi Editore, 1972; Filiberto Menna, Aldo Calò (Opere dal 1959 al 1969), Firenze, Libro Co. Italia Srl, 1972; C. Pirovano, Scultura italiana del Novecento, Milano, Electa, 1993.
