Paul Huet
Parigi, 1803 - 1869
E’ uno dei primi pittori in Francia a tradurre le variazioni atmosferiche ed è considerato, tra i contemporanei, l’iniziatore e il maestro del paesaggio romantico. Le sue idee, riguardo la necessità di osservare direttamente la natura, influenzano i pittori dell’Ecole di Barbizon. Ai Salons del 1848 e del 1855 ottiene la medaglia d’oro e l’Esposizione Universale del 1855 gli decreta grande successo.
Dall’età di tredici anni esegue studi all’aperto nel parco di Saint-Cloud e nell’Ile Séguin, già con un’incredibile freschezza di visione. Nel 1818 viaggia in Normandia e lo stesso anno entra nell’atelier di Pierre Narcisse Guérin. Nel 1819 passa nello studio di Antoine-Jean Gros, dove fa amicizia con l’inglese Richard Parkes Bonington. Nel 1821 viaggia a Rouen e l’anno successivo dipinge nella foresta di Compiègne facendo la conoscenza di Eugène Delacroix, che diventerà suo ottimo amico.
Le prime opere sono influenzate dalla pittura di Fragonard; in seguito si orienta verso il Romanticismo di Géricault. Nel 1824, dopo la scoperta di Constable (forse anche grazie alle indicazioni di Bonington), la sua tavolozza si trasforma e si illumina di bagliori di luce su fondi scuri. E’ uno dei primi pittori in Francia a tradurre le variazioni atmosferiche ed è considerato, tra i contemporanei, l’iniziatore e il maestro del paesaggio romantico. Le sue idee, riguardo la necessità di osservare direttamente la natura, influenzano i pittori dell’Ecole di Barbizon; il suo senso panteista, lo spirito aperto e istruito, gli valgono la stima di Michelet, Hugo, Saint-Beuve e di Lamartine.
Nel 1825 Huet compie un viaggio in Normandia e nel 1827 debutta al Salon con il dipinto Environs de la Fère. E’ premiato con medaglie al Salon (1833 e 1835) e lo Stato acquista diverse sue opere. Continua a viaggiare in tutta la Francia traendo ispirazione dalle regioni visitate, soprattutto dalla Normandia, dove incontra Théodore Rousseau; nel 1833, folgorato dalla luce del Midi, dipinge infuocati tramonti. Nominato professore della Duchessa di Orléans (1837), soggiorna a corte; nel 1849 comincia a dipingere nella foresta di Fontainebleau a Barbizon; nel 1851 s’installa a Chailly.
Visita l’Italia, soggiornando a Firenze e Roma (1841-1843), ma considera i cieli italiani troppo sereni e non adatti alla sua pittura; torna a Nizza nel 1844 dove esegue acquerelli già impressionisti. Nel 1845, per motivi di salute, si reca a Eaux-Bonnes, dove ritrova l’amico Delacroix; i Pirenei gli ispirano tele vibranti di colore.
Ai Salons del 1848 e del 1855 ottiene la medaglia d’oro e l’Esposizione Universale del 1855 gli decreta grande successo. Nel 1858 viaggia nel Delfinato e verso il 1864 in Bretagna. Da lì parte per il Belgio e l’Olanda per ammirare le opere di Rubens e Rembrandt, arrivando a Londra nel 1862. Tornato a Parigi, lavora senza sosta a Bellevue, Bas-Meudon, Sèvres e Saint-Cloud, dove le inondazioni gli ispirano la grande tela presentata all’Esposizione Universale del 1855 (oggi al Louvre).
Gli ultimi anni non sono molto felici per Huet: la scomparsa di Delacroix nel 1863 lo addolora profondamente e l’ostilità che Rousseau gli manifesta lo rattrista. Nonostante ciò la sua pittura non è intaccata dagli eventi; Huet riesce sempre a trasmettere perfettamente le emozioni che prova di fronte allo spettacolo della natura. Le sue tele presentano un impasto studiato per riuscire a captare la luce nel modo più fedele possibile; al contrario, gli schizzi sono eseguiti di getto, quasi nervosamente.
Nel 1896 il figlio René Paul offre undici tele al Louvre e nel 1911, all’Ecole des Beaux-Arts, viene inaugurata la sua prima retrospettiva.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Ajaccio
Alençon
Amiens
Avignon
Bayonne
Béziers
Bourges
Bordeaux
Bourges
Caen
Cahors
Carcassonne
Compiègne, Palais
Lille
Londra, Victoria and Albert Museum
La Rochelle
Le-Puy-en-Velay
Lourdes
Montauban
Montpellier
Orléans
Parigi, Louvre, Carnavalet, Petit Palais
Reims
Rouen, Musée des Beaux Arts
Sceaux, Musée de l’Ile de France
Valence
Vire
Bibliografia:
F. Lugt, Les marques de collections de dessins & d’estampes, San Francisco, Alan Wofsy Fine Arts, 1975; L. Harambourg, Dictionnaire des peintres paysagistes français au XIXe siècle, Neuchâtel, Ides et Calendes, 1985; Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990; Guide des Collections XVIII, XIX et XX siècles, Musée des Beaux-Arts de Rouen, Paris, Rèunion des Musées Nationaux, 1994; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996; J. Bouret, L’Ecole de Barbizon, Neuchâtel, Editions Ides et Calendes; Peintres de la Côte d’Emeraude, Douarnenez, Ed. Le Chasse-Marée-ArMen, 1998; La nascita dell’Impressionismo, a cura di M. Goldin (Treviso, Casa dei Carraresi, 9.9.2000/14.01.2001), Conegliano, Ed. Linea d’Ombra Libri, 2000.
Le prime opere sono influenzate dalla pittura di Fragonard; in seguito si orienta verso il Romanticismo di Géricault. Nel 1824, dopo la scoperta di Constable (forse anche grazie alle indicazioni di Bonington), la sua tavolozza si trasforma e si illumina di bagliori di luce su fondi scuri. E’ uno dei primi pittori in Francia a tradurre le variazioni atmosferiche ed è considerato, tra i contemporanei, l’iniziatore e il maestro del paesaggio romantico. Le sue idee, riguardo la necessità di osservare direttamente la natura, influenzano i pittori dell’Ecole di Barbizon; il suo senso panteista, lo spirito aperto e istruito, gli valgono la stima di Michelet, Hugo, Saint-Beuve e di Lamartine.
Nel 1825 Huet compie un viaggio in Normandia e nel 1827 debutta al Salon con il dipinto Environs de la Fère. E’ premiato con medaglie al Salon (1833 e 1835) e lo Stato acquista diverse sue opere. Continua a viaggiare in tutta la Francia traendo ispirazione dalle regioni visitate, soprattutto dalla Normandia, dove incontra Théodore Rousseau; nel 1833, folgorato dalla luce del Midi, dipinge infuocati tramonti. Nominato professore della Duchessa di Orléans (1837), soggiorna a corte; nel 1849 comincia a dipingere nella foresta di Fontainebleau a Barbizon; nel 1851 s’installa a Chailly.
Visita l’Italia, soggiornando a Firenze e Roma (1841-1843), ma considera i cieli italiani troppo sereni e non adatti alla sua pittura; torna a Nizza nel 1844 dove esegue acquerelli già impressionisti. Nel 1845, per motivi di salute, si reca a Eaux-Bonnes, dove ritrova l’amico Delacroix; i Pirenei gli ispirano tele vibranti di colore.
Ai Salons del 1848 e del 1855 ottiene la medaglia d’oro e l’Esposizione Universale del 1855 gli decreta grande successo. Nel 1858 viaggia nel Delfinato e verso il 1864 in Bretagna. Da lì parte per il Belgio e l’Olanda per ammirare le opere di Rubens e Rembrandt, arrivando a Londra nel 1862. Tornato a Parigi, lavora senza sosta a Bellevue, Bas-Meudon, Sèvres e Saint-Cloud, dove le inondazioni gli ispirano la grande tela presentata all’Esposizione Universale del 1855 (oggi al Louvre).
Gli ultimi anni non sono molto felici per Huet: la scomparsa di Delacroix nel 1863 lo addolora profondamente e l’ostilità che Rousseau gli manifesta lo rattrista. Nonostante ciò la sua pittura non è intaccata dagli eventi; Huet riesce sempre a trasmettere perfettamente le emozioni che prova di fronte allo spettacolo della natura. Le sue tele presentano un impasto studiato per riuscire a captare la luce nel modo più fedele possibile; al contrario, gli schizzi sono eseguiti di getto, quasi nervosamente.
Nel 1896 il figlio René Paul offre undici tele al Louvre e nel 1911, all’Ecole des Beaux-Arts, viene inaugurata la sua prima retrospettiva.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Ajaccio
Alençon
Amiens
Avignon
Bayonne
Béziers
Bourges
Bordeaux
Bourges
Caen
Cahors
Carcassonne
Compiègne, Palais
Lille
Londra, Victoria and Albert Museum
La Rochelle
Le-Puy-en-Velay
Lourdes
Montauban
Montpellier
Orléans
Parigi, Louvre, Carnavalet, Petit Palais
Reims
Rouen, Musée des Beaux Arts
Sceaux, Musée de l’Ile de France
Valence
Vire
Bibliografia:
F. Lugt, Les marques de collections de dessins & d’estampes, San Francisco, Alan Wofsy Fine Arts, 1975; L. Harambourg, Dictionnaire des peintres paysagistes français au XIXe siècle, Neuchâtel, Ides et Calendes, 1985; Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990; Guide des Collections XVIII, XIX et XX siècles, Musée des Beaux-Arts de Rouen, Paris, Rèunion des Musées Nationaux, 1994; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996; J. Bouret, L’Ecole de Barbizon, Neuchâtel, Editions Ides et Calendes; Peintres de la Côte d’Emeraude, Douarnenez, Ed. Le Chasse-Marée-ArMen, 1998; La nascita dell’Impressionismo, a cura di M. Goldin (Treviso, Casa dei Carraresi, 9.9.2000/14.01.2001), Conegliano, Ed. Linea d’Ombra Libri, 2000.
