Isis Kischka
Parigi, 1908 - 1973
Artista dell’Ecole de Paris, nel 1946 partecipa alla creazione del Salon des Peintres témoins de leur temps, con Jean Cassou, Yvon Bizardel, Raymond Cognait e Georges Recio.
Trascorre l’infanzia a Parigi; il padre di origine polacca fa il restauratore. Frequenta la scuola comunale, il liceo e infine la scuola commerciale di Parigi. A diciannove anni inizia a interessarsi alla pittura e alla letteratura; il primo lavoro consiste nel disegnare modelli per una fabbrica di medaglie. A contatto con Jacques Copeau, Michel Saint-Denis, Charles Dullin e George Pitoëff, cerca di organizzare una compagnia teatrale, ma ritorna alla pittura nel 1927, frequentando la famosa Académie de la “Grande Chaumière”.
Le sue tele sono notate dai critici parigini, in particolare da Waldemar George. Nel 1941, Kischka viene arrestato per ordine della Gestapo ed è internato nel campo di concentramento a Romainville e poi a Compiègne. Trasferito a Drancy, ci resta due anni, fino alla partenza dell’armata tedesca nell’agosto 1944.
Durante la permanenza nei campi fa amicizia con altri pittori internati: Jacques Gotko, Savely, Schleifer e David Hoychmann. Il gruppo improvvisa alcune esposizioni dei propri lavori.
Di ritorno a Parigi, nel 1945, per fronteggiare le immediate difficoltà finanziarie riprende l’attività paterna per guadagnarsi da vivere e porta avanti la sua arte quotidianamente, prima di recarsi al lavoro.
Nel 1946 partecipa alla creazione del Salon des Peintres témoins de leur temps, con Jean Cassou, Yvon Bizardel, Raymond Cognait e Georges Recio.
Dopo aver esposto in numerose collettive in Francia e all’estero, a partire dal 1955 gli vengono organizzate diverse personali: Galerie Zak, Parigi (1955); Galerie Saint-Placide, Parigi (1957); Château-musée de Cagnes-sur-Mer (1958); Galerie Drouant, Parigi (1959); Galerie Ecole de Paris, Parigi (1965).
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Cagnes-sur-mer (Château Musée), Francia
New York (Jewish Museum), Stati Uniti
Tel-Aviv, Israele
Bibliografia:
N. Nieszawer, M. Boyé, P. Fogel, Peintres Juif à Paris, Ecole de Paris Editions Denoël, Paris, 2000
© Isis Kischka, by SIAE 2023
Le sue tele sono notate dai critici parigini, in particolare da Waldemar George. Nel 1941, Kischka viene arrestato per ordine della Gestapo ed è internato nel campo di concentramento a Romainville e poi a Compiègne. Trasferito a Drancy, ci resta due anni, fino alla partenza dell’armata tedesca nell’agosto 1944.
Durante la permanenza nei campi fa amicizia con altri pittori internati: Jacques Gotko, Savely, Schleifer e David Hoychmann. Il gruppo improvvisa alcune esposizioni dei propri lavori.
Di ritorno a Parigi, nel 1945, per fronteggiare le immediate difficoltà finanziarie riprende l’attività paterna per guadagnarsi da vivere e porta avanti la sua arte quotidianamente, prima di recarsi al lavoro.
Nel 1946 partecipa alla creazione del Salon des Peintres témoins de leur temps, con Jean Cassou, Yvon Bizardel, Raymond Cognait e Georges Recio.
Dopo aver esposto in numerose collettive in Francia e all’estero, a partire dal 1955 gli vengono organizzate diverse personali: Galerie Zak, Parigi (1955); Galerie Saint-Placide, Parigi (1957); Château-musée de Cagnes-sur-Mer (1958); Galerie Drouant, Parigi (1959); Galerie Ecole de Paris, Parigi (1965).
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Cagnes-sur-mer (Château Musée), Francia
New York (Jewish Museum), Stati Uniti
Tel-Aviv, Israele
Bibliografia:
N. Nieszawer, M. Boyé, P. Fogel, Peintres Juif à Paris, Ecole de Paris Editions Denoël, Paris, 2000
© Isis Kischka, by SIAE 2023