Henri Le Fauconnier
Hesdin, Francia, 1881 - Parigi, 1946
Nel 1911 contribuisce allo scandalo provocato dalle opere Cubiste al Salon des Indépendants insieme a Jean Metzinger, Albert Gleizes, Fernand Léger e Robert Delaunay. Espone il dipinto "L’Abbondanza" (1910), nel quale esprime la volontà di conciliare la raffigurazione del nudo con l’estetica Cubista.
Dopo gli studi di giurisprudenza nella città natale, nel 1901 si trasferisce a Parigi dove frequenta l’Atelier di Jean-Paul Laurens per poi entrare, nel 1905, all’Académie Julian con Segonzac, Louis-Albert Moreau, Boussingault e La Fresnaye. Nel 1904 espone al Salon des Indépendents e nel 1905 al Salon d’Automne con i Nabis e i Fauves, senza però entrare a far parte ufficialmente dei gruppi. Ammira molto la pittura di Matisse, del quale pratica analoghe arditezze coloristiche.
Tra il 1905 e il 1909 è in Bretagna, nella regione di Ploumanach’, dove trova uno stile personale dipingendo sobri paesaggi rocciosi (dalle armonie di colori con toni bassi) e paesani nei costumi locali. Queste opere costituiscono il legame tra la pittura Nabis e quella Fauves; la costruzione della struttura, solidamente trattata a partire da un’analisi geometrica dei volumi, lo destinava a diventare ben presto uno dei membri del gruppo Cubista in formazione.
Nel 1909 si lega con Gleizes, Delaunay, Metzinger, Léger ed i futuristi italiani e il suo Ritratto del poeta Pierre-Jean Jouve (Musée National d’Art Moderne, Centre G. Pompidou, Parigi), esposto al Salon d’Automne del 1909, causa uno choc per l’architettura ad arabeschi e la semplice volumetria. Nello stesso periodo frequenta gli scrittori del gruppo “de l’Abbaye”, di cui Jules Romain e Georges Duhamel erano i capiscuola.
A Parigi si introduce nell’ambiente letterario e artistico che gravita intorno alla figura di Paul Fort, presso il caffè letterario “La Closerie des Lilas”. Nel 1910 partecipa, come rappresentante dei Cubisti francesi, alla seconda esposizione della Nouvelle Association des Artistes de Munich fondata nel 1909 da Kandinsky e pubblica un testo teorico nel catalogo dell’esposizione. Espone ripetutamente anche in Russia: a Mosca alla Toison d’Or (1909), da Valet de Carreau (1909 1910, 1914), all’Esposizione della pittura francese contemporanea (1928); a Kiev e a Odessa (1909, 1910).
Nel 1911 contribuisce allo scandalo provocato dalle opere Cubiste al Salon des Indépendants insieme a Jean Metzinger, Albert Gleizes, Fernand Léger e Robert Delaunay. Espone il dipinto "L’Abbondanza" (1910), nel quale esprime la volontà di conciliare la raffigurazione del nudo con l’estetica Cubista.
Nel 1912 prende il posto di Jacques-Emile Blanche come direttore dell’Académie de la Palette di Parigi; tra i suoi allievi si ricordano Chagall e Gromaire.
Nel 1913 si stacca dal Cubismo per avvicinarsi ad un umanismo espressionista. Prima della guerra parte per l’Olanda, dove risiede fino al 1920. Ad Amsterdam insegna in una scuola d’arte e nel 1916 dà vita al gruppo “Signal”, composto da artisti e letterati belgi. Insegna anche ad Anversa insieme a De Smet e Van der Berghe, contribuendo ad apportare all’Espressionismo fiammingo il peso della costruzione Cubista.
Ritornato in Francia abbandona progressivamente la maniera espressionista, raggiungendo un severo realismo nelle nature morte di fiori, nei nudi e nelle scene in interni; nel 1923 partecipa alla II Biennale romana.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Parigi (Musée Nationale d’Art Moderne, Centre Pompidou); Beuvais (Musée du Departement de l’Oise); Brest (Musée des Beaux-Arts); Cannes; Lione (Musée des Beaux-Arts); Lille (Musée des Beaux Arts)
Mosca; San Pietroburgo (Hermitage)
Vienna (Albertina Museum)
Stoccolma, Svezia
Zagabria, Croazia
Bergen (Museum Kranenburgh) - Norvegia
New York (Moma); Museum of the Rhode Island School of Design
Amsterdam (Stedelijk Museum), La Haye
Bruxelles - Belgio
Bibliografia:
Seconda Biennale romana, Mostra internazionale di belle arti Roma, MCMXXIII, Roma, Casa Editrice d’Arte Enzo Pinci, 1923;
Le Fauçonnier, l’art et la vie, introduction de Jules Romains, Paris, Marcel Seheur Editeur, 1927 ; R. Nacenta, La Scuola di Parigi, Istituto Geografico de Agostini – Novara, 1960; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les éditions de l’amateur, 1996 ; Le fauvisme ou “l’epreuve du feu” (Paris, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, 29.10.1999-27.2.2000), Paris Musée, 1999; Da Puvis de Chavannes a Matisse e Picasso, Verso l’arte moderna, a cura di S. Lemoine, Bompiani, 2002
Tra il 1905 e il 1909 è in Bretagna, nella regione di Ploumanach’, dove trova uno stile personale dipingendo sobri paesaggi rocciosi (dalle armonie di colori con toni bassi) e paesani nei costumi locali. Queste opere costituiscono il legame tra la pittura Nabis e quella Fauves; la costruzione della struttura, solidamente trattata a partire da un’analisi geometrica dei volumi, lo destinava a diventare ben presto uno dei membri del gruppo Cubista in formazione.
Nel 1909 si lega con Gleizes, Delaunay, Metzinger, Léger ed i futuristi italiani e il suo Ritratto del poeta Pierre-Jean Jouve (Musée National d’Art Moderne, Centre G. Pompidou, Parigi), esposto al Salon d’Automne del 1909, causa uno choc per l’architettura ad arabeschi e la semplice volumetria. Nello stesso periodo frequenta gli scrittori del gruppo “de l’Abbaye”, di cui Jules Romain e Georges Duhamel erano i capiscuola.
A Parigi si introduce nell’ambiente letterario e artistico che gravita intorno alla figura di Paul Fort, presso il caffè letterario “La Closerie des Lilas”. Nel 1910 partecipa, come rappresentante dei Cubisti francesi, alla seconda esposizione della Nouvelle Association des Artistes de Munich fondata nel 1909 da Kandinsky e pubblica un testo teorico nel catalogo dell’esposizione. Espone ripetutamente anche in Russia: a Mosca alla Toison d’Or (1909), da Valet de Carreau (1909 1910, 1914), all’Esposizione della pittura francese contemporanea (1928); a Kiev e a Odessa (1909, 1910).
Nel 1911 contribuisce allo scandalo provocato dalle opere Cubiste al Salon des Indépendants insieme a Jean Metzinger, Albert Gleizes, Fernand Léger e Robert Delaunay. Espone il dipinto "L’Abbondanza" (1910), nel quale esprime la volontà di conciliare la raffigurazione del nudo con l’estetica Cubista.
Nel 1912 prende il posto di Jacques-Emile Blanche come direttore dell’Académie de la Palette di Parigi; tra i suoi allievi si ricordano Chagall e Gromaire.
Nel 1913 si stacca dal Cubismo per avvicinarsi ad un umanismo espressionista. Prima della guerra parte per l’Olanda, dove risiede fino al 1920. Ad Amsterdam insegna in una scuola d’arte e nel 1916 dà vita al gruppo “Signal”, composto da artisti e letterati belgi. Insegna anche ad Anversa insieme a De Smet e Van der Berghe, contribuendo ad apportare all’Espressionismo fiammingo il peso della costruzione Cubista.
Ritornato in Francia abbandona progressivamente la maniera espressionista, raggiungendo un severo realismo nelle nature morte di fiori, nei nudi e nelle scene in interni; nel 1923 partecipa alla II Biennale romana.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Parigi (Musée Nationale d’Art Moderne, Centre Pompidou); Beuvais (Musée du Departement de l’Oise); Brest (Musée des Beaux-Arts); Cannes; Lione (Musée des Beaux-Arts); Lille (Musée des Beaux Arts)
Mosca; San Pietroburgo (Hermitage)
Vienna (Albertina Museum)
Stoccolma, Svezia
Zagabria, Croazia
Bergen (Museum Kranenburgh) - Norvegia
New York (Moma); Museum of the Rhode Island School of Design
Amsterdam (Stedelijk Museum), La Haye
Bruxelles - Belgio
Bibliografia:
Seconda Biennale romana, Mostra internazionale di belle arti Roma, MCMXXIII, Roma, Casa Editrice d’Arte Enzo Pinci, 1923;
Le Fauçonnier, l’art et la vie, introduction de Jules Romains, Paris, Marcel Seheur Editeur, 1927 ; R. Nacenta, La Scuola di Parigi, Istituto Geografico de Agostini – Novara, 1960; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les éditions de l’amateur, 1996 ; Le fauvisme ou “l’epreuve du feu” (Paris, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, 29.10.1999-27.2.2000), Paris Musée, 1999; Da Puvis de Chavannes a Matisse e Picasso, Verso l’arte moderna, a cura di S. Lemoine, Bompiani, 2002
