Gustave Loiseau
Parigi, 1865 - 1935
Se nelle opere conserva la costruzione sintetista appresa da Gauguin e da Bernard, il merito di Loiseau è di aver portato al Post-Impressionismo un tocco più morbido e sciolto, caratterizzato da un’originale pennellata “incrociata”. In alcuni paesaggi e marine arriva ad osare una giustapposizione di tocchi di colore con accostamenti molto contrastati e poco tradizionali, vicino alla maniera di Henri-Edmond Cross.
I genitori, commercianti originari di Pontoise, s’installano a Parigi, sull’Isola di Saint-Louis nel 1870. Dopo gli studi primari, Loiseau viene assunto come apprendista da un pittore di battelli e poi da un decoratore amico di famiglia.
Dopo il servizio militare comincia a dipingere nella campagna dell’Ile de France. Dalla nonna eredita del denaro che gli permette di dedicarsi interamente alla pittura e trasferirsi a Montmartre. Nel 1889, dopo un anno all’Ecole des Arts Décoratifs, entra all’Atelier di Quignon, ma deluso dall’esperienza, decide di lasciare Parigi per recarsi a Pont-Aven, dove trascorre l’estate.
Nel 1893 entra alla Societé des Artistes Indépendants ed espone sei dipinti bretoni al Salon des Indépendants, inoltre partecipa con un Paesaggio alla 5^ Esposizione dei Pittori Impressionisti e Simbolisti.
Nel 1894 torna a Pont Aven e conosce Paul Gauguin ed Emile Bernard tramite Maxim Maufra. Loiseau resta fortemente colpito dal sintetismo dei due amici artisti, ma lo adotta solo parzialmente. Egli è un paesaggista “puro”, più vicino alla pittura impressionista di Monet.
Nel corso degli anni successivi continua a partecipare al Salon des Indépendants e alle mostre dei Pittori Impressionisti e Simbolisti. Influenzato da Pissarro si orienta verso il Post-Impressionismo; questa apertura nei confronti delle novità lo porta a studiare e a sperimentare anche il Divisionismo di Seurat.
Nel 1895 conosce il mercante d’arte Paul Durand-Ruel e due anni più tardi firma un contratto con la Galerie Durand-Ruel che si impegna ad acquistare la maggior parte della sua produzione. Comincia a viaggiare in tutta la Francia per trovare nuove fonti d’ispirazione.
Nel 1903 partecipa al Salon d’Automne (dove si presenterà regolarmente fino al 1920) e comincia ad esporre alla Societé des Amis des Arts di Nantes. Nel 1917 partecipa ad un’esposizione di gruppo alla Galerie Georges Petit, a Parigi, il cui ricavato va alla Fraternité des Artistes. Anche il ricavato della mostra di gruppo che si tiene alla Galerie Knoeder di Parigi nel 1921 va a favore dell’Unione ciechi di guerra.
Trascorre gli ultimi anni della sua vita tra Pontoise e Parigi.
Se nelle opere conserva la costruzione sintetista appresa da Gauguin e da Bernard, il merito di Loiseau è di aver portato al Post-Impressionismo un tocco più morbido e sciolto, caratterizzato da un’originale pennellata “incrociata”. In alcuni paesaggi e marine arriva ad osare una giustapposizione di tocchi di colore con accostamenti molto contrastati e poco tradizionali, vicino alla maniera di Henri-Edmond Cross.
Grande viaggiatore e pittore “en plain air”, si dedica con passione anche al tema natura morta, ma soltanto a partire dal 1921, quando già aveva 56 anni. La sua prima natura morta risale a questa data e ha la sua ragione nell’omaggio che Loiseau vuol dare a Gauguin, uno dei più grandi pittori di nature morte dei tempi moderni. Questa tela, nella quale si nota non solo la sua ammirazione, ma anche il rispetto per il grande maestro, segna l’inizio di una lunga serie che il pittore porterà avanti negli anni seguenti.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Ginevra (Petit Palais, Musée d’Art Moderne)
Pont-Aven
Rennes (Musée des Beaux Arts)
Stuttgard (Collection Kunsthaus Buhler)
New York (Moma)
Londra (British Museum)
Bibliografia:
J.M. Kyriazi, Gustave Loiseau, l’historiographe de la Seine, Papyros Arts Graphiques, Biblioteque des Arts, Paris-Lausanne, 1979 ; Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990; H. Belbeoch, F. Clifford, Belle-Ile en art, Henri Belbeoch, 1991; H. Belbeoch, Douarnenez « au bonheur des peintres », Henri Belbeoch, 1992 ; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996; A.A.V.V., Pointillisme, sur les traces de Seurat, Losanna, Fondations de l’Hermitage, 1997 ; Gustave Loiseau et la Bretagne, 1865 – 1935, Musée de Pont-Aven, 2001 ; Da Renoir a Picasso, un secolo d’arte al Petit Palais di Ginevra, a cura di Paola Gribaudo, Milano, Electa, 2001 ; Da Caillebotte a Picasso, I capolavori della collezione Oscar Ghez dal Museo del Petit Palais di Ginevra a cura di L. Caramel, N. Sainte Fare Garnot, G. Gentry, Milano, Mazzotta, 2003.
Dopo il servizio militare comincia a dipingere nella campagna dell’Ile de France. Dalla nonna eredita del denaro che gli permette di dedicarsi interamente alla pittura e trasferirsi a Montmartre. Nel 1889, dopo un anno all’Ecole des Arts Décoratifs, entra all’Atelier di Quignon, ma deluso dall’esperienza, decide di lasciare Parigi per recarsi a Pont-Aven, dove trascorre l’estate.
Nel 1893 entra alla Societé des Artistes Indépendants ed espone sei dipinti bretoni al Salon des Indépendants, inoltre partecipa con un Paesaggio alla 5^ Esposizione dei Pittori Impressionisti e Simbolisti.
Nel 1894 torna a Pont Aven e conosce Paul Gauguin ed Emile Bernard tramite Maxim Maufra. Loiseau resta fortemente colpito dal sintetismo dei due amici artisti, ma lo adotta solo parzialmente. Egli è un paesaggista “puro”, più vicino alla pittura impressionista di Monet.
Nel corso degli anni successivi continua a partecipare al Salon des Indépendants e alle mostre dei Pittori Impressionisti e Simbolisti. Influenzato da Pissarro si orienta verso il Post-Impressionismo; questa apertura nei confronti delle novità lo porta a studiare e a sperimentare anche il Divisionismo di Seurat.
Nel 1895 conosce il mercante d’arte Paul Durand-Ruel e due anni più tardi firma un contratto con la Galerie Durand-Ruel che si impegna ad acquistare la maggior parte della sua produzione. Comincia a viaggiare in tutta la Francia per trovare nuove fonti d’ispirazione.
Nel 1903 partecipa al Salon d’Automne (dove si presenterà regolarmente fino al 1920) e comincia ad esporre alla Societé des Amis des Arts di Nantes. Nel 1917 partecipa ad un’esposizione di gruppo alla Galerie Georges Petit, a Parigi, il cui ricavato va alla Fraternité des Artistes. Anche il ricavato della mostra di gruppo che si tiene alla Galerie Knoeder di Parigi nel 1921 va a favore dell’Unione ciechi di guerra.
Trascorre gli ultimi anni della sua vita tra Pontoise e Parigi.
Se nelle opere conserva la costruzione sintetista appresa da Gauguin e da Bernard, il merito di Loiseau è di aver portato al Post-Impressionismo un tocco più morbido e sciolto, caratterizzato da un’originale pennellata “incrociata”. In alcuni paesaggi e marine arriva ad osare una giustapposizione di tocchi di colore con accostamenti molto contrastati e poco tradizionali, vicino alla maniera di Henri-Edmond Cross.
Grande viaggiatore e pittore “en plain air”, si dedica con passione anche al tema natura morta, ma soltanto a partire dal 1921, quando già aveva 56 anni. La sua prima natura morta risale a questa data e ha la sua ragione nell’omaggio che Loiseau vuol dare a Gauguin, uno dei più grandi pittori di nature morte dei tempi moderni. Questa tela, nella quale si nota non solo la sua ammirazione, ma anche il rispetto per il grande maestro, segna l’inizio di una lunga serie che il pittore porterà avanti negli anni seguenti.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Ginevra (Petit Palais, Musée d’Art Moderne)
Pont-Aven
Rennes (Musée des Beaux Arts)
Stuttgard (Collection Kunsthaus Buhler)
New York (Moma)
Londra (British Museum)
Bibliografia:
J.M. Kyriazi, Gustave Loiseau, l’historiographe de la Seine, Papyros Arts Graphiques, Biblioteque des Arts, Paris-Lausanne, 1979 ; Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990; H. Belbeoch, F. Clifford, Belle-Ile en art, Henri Belbeoch, 1991; H. Belbeoch, Douarnenez « au bonheur des peintres », Henri Belbeoch, 1992 ; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996; A.A.V.V., Pointillisme, sur les traces de Seurat, Losanna, Fondations de l’Hermitage, 1997 ; Gustave Loiseau et la Bretagne, 1865 – 1935, Musée de Pont-Aven, 2001 ; Da Renoir a Picasso, un secolo d’arte al Petit Palais di Ginevra, a cura di Paola Gribaudo, Milano, Electa, 2001 ; Da Caillebotte a Picasso, I capolavori della collezione Oscar Ghez dal Museo del Petit Palais di Ginevra a cura di L. Caramel, N. Sainte Fare Garnot, G. Gentry, Milano, Mazzotta, 2003.