Élisée Maclet
Piccardia, Francia, 1881 - Parigi, 1962
Nato in un piccolo villaggio della Piccardia, viene notato da Puvis de Chavannes che consiglia invano al padre di avviarlo alla carriera artistica. Istintivamente dotato, la percezione e la traduzione naturale delle cose attraverso il filtro della sua grande sensibilità non escludono le ricerche verso il costante miglioramento della tecnica in maniera autodidatta. Durante la giovinezza nel piccolo villaggio natale può permettersi soltanto l’acquerello e, attraverso le infinte esercitazioni acquisisce un’abilità stupefacente.
Nel 1906, stanco di vivere in provincia, si trasferisce a Parigi, nella zona di Montmartre dove, prima di lui, altri artisti come Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Cézanne e Renoir avevano trovato ispirazione per i loro dipinti. I primi tempi sono duri ed è costretto a mantenersi con lavori saltuari, poi i suoi acquerelli iniziano a piacere e le vendite gli consentono di vivere discretamente. Dapprima abita presso l’hotel Fleuri in rue de Chartres, poi all’hotel du Poirier. Anche per Maclet i migliori soggetti da ritrarre sono i luoghi che frequenta ogni giorno: rue Lepic, le Moulin de la Galette, le Sacre Coeur, rue Pigalle, ecc.; siamo in piena “Belle Epoque”.
Gli scrittori Colette, Francis Carco, Max Jacob, un mercante americano e altre personalità s’interessano a lui. Carco lo ospita per un certo periodo nella sua villa di Dieppe, in Normandia dove Maclet ha l’occasione per dipingere soggetti diversi da quelli abituali.
Nel 1920, il Barone Von Frey, collezionista e mecenate, gli propone un contratto nel quale l’artista si impegna a eseguire per lui quaranta tele l’anno e gli dona un sussidio per mantenersi durante un lungo soggiorno nel Midi. Maclet viaggia attraverso la Francia, da nord a sud, dove dipinge marine, porti, pescatori.
Dal 1930 circa mercanti d’arte e collezionisti acquistano sue opere e gliene commissionano altre, in particolare, le vedute di Montmartre. Il Museo di Dresda acquista una sua opera e il celebre critico d’arte Julien Elias, conservatore del Museo di Berlino, scrive di lui. I suoi dipinti vengono appesi accanto a quelli di Van Gogh, Dufy, Vlamnick, Picasso.
Purtroppo, i bei tempi per Maclet durano poco; si abbatte sulla Francia una forte crisi economica che interessa tutti i settori, lasciando gli artisti senza più acquirenti; per il pittore è un duro colpo. Ridotto quasi al lastrico incomincia a bere; anche la salute psicologica inizia a dare segnali negativi, tanto che viene ricoverato in una casa di cura.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Brema, Germania, Graphisches Kabinett
Dieppe
Ginevra, Petit Palais
Bibliografia:
Elisée Maclet (1881-1962) La vie et l’oeuvre, Abc Collection, 1982.
© Élisée Maclet, by SIAE 2023
Nel 1906, stanco di vivere in provincia, si trasferisce a Parigi, nella zona di Montmartre dove, prima di lui, altri artisti come Toulouse-Lautrec, Van Gogh, Cézanne e Renoir avevano trovato ispirazione per i loro dipinti. I primi tempi sono duri ed è costretto a mantenersi con lavori saltuari, poi i suoi acquerelli iniziano a piacere e le vendite gli consentono di vivere discretamente. Dapprima abita presso l’hotel Fleuri in rue de Chartres, poi all’hotel du Poirier. Anche per Maclet i migliori soggetti da ritrarre sono i luoghi che frequenta ogni giorno: rue Lepic, le Moulin de la Galette, le Sacre Coeur, rue Pigalle, ecc.; siamo in piena “Belle Epoque”.
Gli scrittori Colette, Francis Carco, Max Jacob, un mercante americano e altre personalità s’interessano a lui. Carco lo ospita per un certo periodo nella sua villa di Dieppe, in Normandia dove Maclet ha l’occasione per dipingere soggetti diversi da quelli abituali.
Nel 1920, il Barone Von Frey, collezionista e mecenate, gli propone un contratto nel quale l’artista si impegna a eseguire per lui quaranta tele l’anno e gli dona un sussidio per mantenersi durante un lungo soggiorno nel Midi. Maclet viaggia attraverso la Francia, da nord a sud, dove dipinge marine, porti, pescatori.
Dal 1930 circa mercanti d’arte e collezionisti acquistano sue opere e gliene commissionano altre, in particolare, le vedute di Montmartre. Il Museo di Dresda acquista una sua opera e il celebre critico d’arte Julien Elias, conservatore del Museo di Berlino, scrive di lui. I suoi dipinti vengono appesi accanto a quelli di Van Gogh, Dufy, Vlamnick, Picasso.
Purtroppo, i bei tempi per Maclet durano poco; si abbatte sulla Francia una forte crisi economica che interessa tutti i settori, lasciando gli artisti senza più acquirenti; per il pittore è un duro colpo. Ridotto quasi al lastrico incomincia a bere; anche la salute psicologica inizia a dare segnali negativi, tanto che viene ricoverato in una casa di cura.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Brema, Germania, Graphisches Kabinett
Dieppe
Ginevra, Petit Palais
Bibliografia:
Elisée Maclet (1881-1962) La vie et l’oeuvre, Abc Collection, 1982.
© Élisée Maclet, by SIAE 2023
