Abraham Mintchine

Kiev, 1898 - La Garde, Francia, 1931
La sua pittura è favola e sogno, piuttosto che dolore e angoscia e, sebbene le giornate siano dure, a volte disperate, Mintchine rifiuta quella violenza visiva che è invece evidente nelle opere dell’amico e compatriota Soutine. E’ più vicino alla poetica di Mané-Katz e di Chagall le cui opere sono impregnate di ricordi della terra d’origine, d’antiche leggende ebraiche, di filastrocche orientali.


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