Jean Messagier
A partire dal 1964 le tele di Messagier sono caratterizzate da grandi circoli, formati da larghe strisce di colore fluido poi asciugato e da circoli annodati e riannodati gli uni sugli altri e ingarbugliati. L’arte di Messagier costituisce un formidabile equilibrio tra grafismo e Informale materico, tra celebrazione della natura ed astrazione. Negli anni Ottanta numerosi musei hanno fatto omaggio alla sua opera con mostre ed eventi: 1980, Musée Granet, Aix-en-Provence, “Le parcours d’un peintre 1949-1980”; 1981-82, Grand Palais, Parigi “Messagier rétrospective”; 1985, Musée d’Art Contemporain Dunkerque, “Oeuvres choisies entre 1945 e 1985”; 1987, Parigi, Art Centre, “Messagier rétrospective 1937-1987”.
Comincia a disegnare e a dipingere ad acquerello nella campagna francese verso il 1940; parallelamente compie gli studi secondari al collegio di Montbéliard. Nel 1942 entra all’Ecole des Arts Décoratifs di Parigi, dove ha come professori Oudot, Brianchon, Legueult, Desnoyer. Nel 1944 si sposa con la ceramista Marcelle Baumann e s’installa a Parigi. Dal 1946 al 1948 viaggia attraverso l’Italia e in Algeria. Nel 1967 soggiorna a Cuba. Espone per la prima volta al Salon des Moins de Trente Ans, a Parigi, nel 1941. Sempre nella capitale francese espone al Salon d’Automne (1947 e 1948); al Salon de Mai (1948); al Salon d'Octobre (1949, 1950, 1951) del quale fu uno dei fondatori e al Salons des Réalités Nouvelles. Tra il 1946 e il 1948 visita la toscana, l’Emilia, l’Umbria dove copia i grandi maestri Piero della Francesca, Giotto, Frà Angelico.
Nel 1947 ha luogo la sua prima personale alla Galerie Arc-en-ciel di Parigi.
Il biennio 1948-49 è un periodo cerniera nel quale l’artista inonda le opere di luce, usa la prospettiva, il modellato, i contorni.
L’amicizia con Charles Estienne lo introduce nel cenacolo degli altri pittori della sua generazione e gli permette di partecipare alle esposizioni di gruppo, in particolare quelle della nuova Ecole de Paris presso la Galerie de Babylone (1952).
Nella prima opera importante, Corteo (1947), slegata dalle esitazioni e dalle influenze degli inizi, appaiono già quelle che diventeranno le caratteristiche costanti delle opere future: fluidità degli spazi, della luce e dei colori, dove la forma riconoscibile si dissolve a favore delle sole forme che evocano emozioni.
Un cambiamento di rotta si nota a partire dal 1954; nelle nuove opere egli usa una materia-colore impalpabile, asciugata fino al limite della modulazione percettibile, chiusa dentro linee appena allusive dell’orizzonte. Dal 1955 al 1956 si datano opere fondate su strutture rettilinee e ortogonali: Da una riva all’altra, Passeggiata, Alture di primavera, Luglio. Nei dipinti di questo periodo Messagier introduce una forte gestualità, che si farà sempre più importante e avrà il culmine alla fine degli anni Cinquanta.
Negli anni ’60 partecipa a numerose esposizioni: “Comparaisons”; “Sculpteurs d’aujourd’hui” (1962); “Peinture informelle” nel 1967 insieme a Fautrier, Hartung, Mathieu, Riopelle, Tobey e Wols; “Une Aventure de l’art abstrait”, Musée Galliera e Musée di Nantes; Collettiva con Alechinsky, Moser, Tapies - Kunsthalle di Berna; Biennale di Venezia (1962); Dokumenta di Kassel (1964); Biennale di San Paolo del Brasile (1965); “Dix ans d’art vivant” - Fondation Maeght, Saint Paul de Vence (1967); “La peinture française à l’Exposition Internationale de Montréal”; solo per citarne alcune. Numerosissime inoltre le mostre personali in tutto il mondo.
Nel 1963 la Galerie Schoeller e la Galerie Bernheim Jeune gli rendono omaggio con la retrospettiva “15 années de peinture”.
A partire dal 1964 le tele di Messagier sono caratterizzate da grandi circoli, formati da larghe strisce di colore fluido poi asciugato e da circoli annodati e riannodati gli uni sugli altri e ingarbugliati.
Chiaramente cosciente del pericolo di manierismo che comporta un’espressione fondata sulla tecnica manuale, egli si preoccupa che la sua gestualità non si eserciti che a partire da una profonda sensazione, e si fondi sempre su un’emozione autentica. L’arte di Messagier costituisce un formidabile equilibrio tra grafismo e Informale materico, tra celebrazione della natura ed astrazione.
Negli anni Ottanta numerosi musei hanno fatto omaggio alla sua opera con mostre ed eventi: 1980, Musée Granet, Aix-en-Provence, “Le parcours d’un peintre 1949-1980”; 1981-82, Grand Palais, Parigi “Messagier rétrospective”; 1985, Musée d’Art Contemporain Dunkerque, “Oeuvres choisies entre 1945 e 1985”; 1987, Parigi, Art Centre, “Messagier rétrospective 1937-1987”.
Dall’aprile all’agosto 2006 sue opere sono richieste dal Musée de Luxembourg di Parigi in occasione dell’esposizione “L’envolée lyrique”, la prima mostra dettagliata e completa sul tema dell’astrazione lirica. L’evento è stato accompagnato dalla pubblicazione di un esaustivo catalogo che illustra oltre un centinaio di opere.
Negli ultimi anni gli sono state dedicate numerose esposizioni: nel 2009 alla Galerie Dock-Sud, Sète ed alla Galerie Lerock-Granoff di Parigi; nel 2011 alla Artothèque ASCAP di Montbéliard e nel 2013 a Parigi alla Galerie Bernard Ceysson; un’importante mostra personale dal titolo Jean Messagier, Tous les sexes du printemps è stata organizzata dal Musée des Beaux-Arts de Dole nel 2019.Sue opere sono presenti nella collezione permanente del Centro Pompidou di Parigi.
Musei e luoghi che ospitano le sue opere:
Belfort, Besançon, Digione (Musée des Beaux-Arts), Dole, Grenoble, Marsiglia (Musée Cantini), Montbéliard (Musée des Beaux-Arts), Parigi (Musée d’Art Moderne de la ville, Biblioteque Nationale, CNAC), Saint Etienne (Musée Municipal d’Art) - Francia
Seoul, Korea (Museo d’arte moderna)
Skopie, Macedonia (Galleria d’Arte Moderna)
Bruxelles, Belgio (Biblioteca Reale)
Eilat (Museo di arte moderna), Jerusalem (Museo d’Israele) - Israele
Montréal, Canada (Musée d’Art Contemporain)
New York (Solomon R. Guggenheim Museum, Museum of Modern Art), Humlebaek (Luisiana Museum), Cincinnati - Stati Uniti
Eindhoven, Olanda (Stedeliijk Van Abbemus)
Ginevra, Svizzera (Museo d’arte e di storia)
Bibliografia:
Messagier, Les estampes et les sculptures, Yves Rivière, Arts et Métiers Graphiques, 1975 ; E.L. Smith, Arte Oggi, Dall’Espressionismo astratto agli anni ’90, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1989; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchâtel, Ides & Calendes, 1993; J. Jacques Fernier, Messagier, Magicien d’imaginaires, Editons Musée Courbet, Ornans, 1997.
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