Solange Bertrand
Partita dalla figurazione di matrice espressionista, con il passare degli anni e delle esperienze l’artista si allontana gradualmente dalla raffigurazione della realtà. Nel 2001 a Metz, Lionel Jospin, allora Primo Ministro francese, riconobbe di interesse pubblico la creazione della Fondazione Solange Bertrand, che preserva ed espone le opere dell'artista. Bertrand ha donato alla fondazione 303 dipinti, 700 disegni e 49 sculture, che rappresentano l'evoluzione della sua produzione artistica nel corso della sua carriera.
Dopo aver frequentato per quattro anni l’Ecole des Beaux-Arts di Nancy, allieva di Victor Prouvé, passa all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi. Durante la seconda guerra mondiale, dal 1939 al 1945 abbandona il suo Atelier per prestare attività di volontariato come infermiera diplomata. Comincia ad esporre solo alla fine del conflitto, partecipando ai più importanti Salons di Parigi: d’Automne, de Mai, Comparaisons, des Femmes Peintres et Sculpteurs e ad altre mostre collettive.
Nel 1947 espone al Salon d’Automne “l’Orphelinat”. Il dipinto è molto apprezzato dal collezionista e cineasta danese Eric Scott Hansen il quale lo acquista e lo colloca nella sua collezione accanto ai Picasso, ai Matisse, ai Dufy. Lo stesso anno la Galerie Pascaud le allestisce la prima mostra personale. Sempre nel 1947 Solange Bertrand conosce e si lega in amicizia con Jean Cocteau che ammira le opere della pittrice e le scrive una prefazione per un’esposizione.
Nel 1948, Solange Bertrand conosce Henri Matisse che la giudica artista di talento e le dona preziosi consigli. Ciò la rende molto severa ed autocritica, tanto da arrivare a distruggere, il giorno stesso, più di trecento opere. Conosce anche Picasso, che quasi ogni giorno, dal 1950 al 1952, incontra sul campo da Golf di Juan. Solange è attirata dall’intelligenza e dalla semplicità del Maestro e gli confessa la sua ammirazione.
Partita dalla figurazione di matrice espressionista, con il passare degli anni e delle esperienze l’artista si allontana gradualmente dalla raffigurazione della realtà. Già nel 1952 esegue i primi collages con un certo anticipo per l’epoca (Matisse creò i Nudi blu nel 1954). Dagli anni ’60 i ritmi astratti invadono le sue tele, ma non si tratta di lavorare con la facilità di un sistema inventato una volta per tutte, Solange Bertrand non smette mai di cercare nuovi orizzonti e nuovi stimoli. A partire dagli anni ’70 utilizza le bombolette, con quindici anni di anticipo rispetto al graffitismo. Pittrice di grande forza creatrice e di eccezionale fecondità (ha creato più di 2000 opere) ha saputo farsi conoscere ed apprezzare anche al di fuori dei confini nazionali.
Tra le numerose esposizioni personali, sia in Francia che all’estero: Galerie Horn, Lussemburgo (1950); Galerie du Provençal, Nîmes (1952); Galerie Suillerot, Parigi (1953); Museo della città, Amburgo (1955); Marie Louise, Amsterdam, Galerie La Proue, Bruxelles (1958); Galerie Alexa, Dusseldorf (1959); Galerie Di Meo, Parigi (1962); Retrospettiva “20 anni di pittura e scultura” a Metz (1965); Librairie des Arts, Nancy (1969); Nizza, Musée Galerie de la marine (1972); Hotel Holiday Inn, Parigi (1978); Metz, Galerie l’Art Actuel (1983-84); Parigi, Galerie d’Estrée (1988); Chateau d’Homencourt (1990); Metz, Musée (1990-91); Municipio di Parigi, Galerie Nocera, Nizza (1994).
Nel 1982, in occasione del Seminario Internazionale di Arte Contemporanea, Solange Bertrand riceve il diploma di “Maître de Peinture Honoris Causa” e la medaglia d’oro al merito artistico consegnata dal Parlamento Mondiale (USA)
Nel 2001 a Metz, Lionel Jospin, allora Primo Ministro francese, riconobbe di interesse pubblico la creazione della Fondazione Solange Bertrand, che preserva ed espone le opere dell'artista. Bertrand ha donato alla fondazione 303 dipinti, 700 disegni e 49 sculture, che rappresentano l'evoluzione della sua produzione artistica nel corso della sua carriera.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Antibes (Musée Picasso)
Epinal (Musèe Interantional de l’Imagerie)
Metz
Nancy
Nizza (Musée Chéret)
Parigi (Musée National d’Art Moderne)
Bibliografia:
E. Benezit Dictionnaire des peintre sculpteurs dessinateurs et graveurs, Parigi, Libraire Gründ, 1976.
