Geneviève Asse
Vannes, Francia, 1923 - Parigi, 2021
Dopo aver vissuto fino al 1934 in Bretagna, Genevieve Asse, nata come Genevieve Bodin, si stabilisce a Parigi dove, negli anni dal 1940 al 1942 studia all’Ecole Nazionale Supérieure des Arts Décoratifs. Nel 1943 Emile Othon Friesz la introduce nel gruppo “L’Echelle”.
Nel 1944, durante la guerra, prende parte all’evacuazione del campo di Terezin, in Cesoslovacchia ed è decorata con la Croce di Guerra.
Tornata a Parigi, la pittrice vive in vari alberghi di Saint-Germain-des-Prés e disegna per le case di tessuti Bianchini-Ferrier, Flachard, Paquin e per il collezionista e amico Jean Bauret. Qui conosce Beckett, Charchoune, Lanskoy, Poliakoff, de Staël, Bram e Geer van Velde. Nel 1946 e nel 1947 espone al Salon d'Automne e successivamente al Salon de Mai (1956-1968) e al Salon des Réalités Nouvelles (1956-75).
Nel 1954 incontra il poeta ed editore Pierre Lecuire, che acquista i suoi quadri e la interessa all'incisione.
Partecipa inoltre all’Esposizione Internazionale di Montréal nel 1967, all’Esposizione di Pittura Francese (1900-1967), espone nei musei di Washington, Boston e New York nel 1968. Negli anni sessanta e settanta numerose gallerie parigine le hanno organizzato diverse mostre personali. Nel 1961 ha esposto a Milano, poi a Zurigo nel 1964, a Oslo nel 1965, più volte a Ginevra, a Londra nel 1981 e a Marsiglia nel 1987.
Nel 1972 un gran numero di sue incisioni viene acquisito dalla Bibliothèque Nationale. La Ligne blanche intérieure (1971) entra nelle collezioni del Musée National d'Art Moderne. Geneviève Asse illustra e pubblica “Abandonné”, un testo inedito di Samuel Beckett. Nello stesso anno la mostra “Parigi e la pittura contemporanea” viene presentata in America Latina: Montevideo, Santiago, Lima, Bogotà, Caracas, Messico e Quito.
Nel 1977 Il Cabinet des Estampes del Musée d'Art et d'Histoire de Genève presenta la totalità della sua opera incisa, mentre il catalogo ragionato viene realizzato da Rainer Michael Mason, direttore del Cabinet des Estampes; comprende anche testi di Jacques Lassaigne, François Chapon e Charles Juliet. Ha composto e illustrato Haeres con il poeta André Frénaud.
L’anno seguente la mostra della sua opera incisa completa viene riproposta al Musée d'art moderne de la ville de Paris da Daniel Marchesseau, che la cura. Geneviève Asse dona un centinaio di incisioni e tutti i suoi libri alla Bibliothèque Nationale.
Jacques Lassaigne, direttore del Musée d'art moderne de la ville de Paris, presenta la mostra L'Ecole de Paris: 13 pittori dal 1956 al 1976, tra cui Geneviève Asse, in Italia, Spagna e Polonia.
Molti musei le hanno dedicato mostre retrospettive: il Museo di Reims nel 1968, il Centro Nazionale d’Arte Contemporanea di Parigi nel 1972, il Museo d’Arte Moderna della Città di Parigi nel 1988, il Museo di Belle Arti di Rennes, 1995.
In Italia tre esposizioni fanno eccezione al silenzio ignorante Geneviève Asse. La pittrice fu infatti esposta dalla Galleria Lorenzelli nel 1961 a Milano e nel 1973 a Bergamo; nel 1978, poi, nella mostra collettiva “École de Paris, 1956-1976. Abstraction Lyrique” nel Palazzo Reale del capoluogo lombardo.
Agli inizi la sua pittura risente della conoscenza del cubismo, esegue soprattutto nature morte nelle quali inserisce oggetti familiari: bicchieri, scatole, bottiglie e limita i colori al bianco, nero, ocra e grigio. È anche l’epoca degli Ateliers, quadri nei quadri, dove a poco a poco la luce assorbe gli oggetti. Tra il 1960 e il 1964 la sua arte si orienta verso una rappresentazione quasi astratta dello spazio e soprattutto della luce. I suoi grandi Paesaggi esprimono le realtà atmosferiche, l’aria, la pioggia e sentono le reminiscenze della regione d’origine, la Bretagna.
Nel 1961 conosce Giorgio Morandi a Bologna e resta affascinata dalla sua pittura. Tra il 1966 e il 1970 diversifica la sua produzione utilizzando forme verticali e circolari, ma la sua preoccupazione resta sempre la luce.
Infine rinuncia completamente alla figurazione riducendo le sue composizioni a pochi tratti, a volte uno solo, come incisive fessure nella trama dell’infinito.
Musei:
Hovikodden, Museo Sonya Heynie-Onstad Kunstcenter;
Londra, Victoria and Albert Museum;
Marsiglia, Museo Cantini;
Oslo, Museo Nazionale;
Oxford, Ashmolean Museum;
Parigi, Museo d’Arte Moderna della Città e Museo Nazionale d’Arte Moderna;
FNAC;
FRAC d’Ile de France;
Reims, Musée des Beaux Arts;
Rennes, Musée des Beaux Arts;
Zurigo, Kunsthaus Museum
Bibliografia:
Asse, Bergamo, galleria Lorenzelli, aprile-maggio 1973;
Genevieve Asse, Rennes, Viatte, Daval. Skira, 1995;
Rainer Michael Mason, Catalogue raisonné "Geneviève Asse, l'oeuvre imprimé", 1942-1997,
Cabinet des estampes du musée d'art et d'histoire, Genève, 1998;
Geneviève Asse. Peintures et dessins (cat. mostra) galerieKrugier, 2003;
Christian Briend, Isabelle Ewig, Silvia Baron-Supervielle, Camille Morando, Geneviève Asse: Peintures, Paris, Somogy, 2013;
Élisabeth Védrenne et Valérie de Maulmin, Les Pionnières : dans les ateliers des femmes artistes du 20eme siecle, photographies de Catherine Panchout, Paris, Somogy éditions d'art, 2018.
© Genevieve Asse, by SIAE 2025
Nel 1944, durante la guerra, prende parte all’evacuazione del campo di Terezin, in Cesoslovacchia ed è decorata con la Croce di Guerra.
Tornata a Parigi, la pittrice vive in vari alberghi di Saint-Germain-des-Prés e disegna per le case di tessuti Bianchini-Ferrier, Flachard, Paquin e per il collezionista e amico Jean Bauret. Qui conosce Beckett, Charchoune, Lanskoy, Poliakoff, de Staël, Bram e Geer van Velde. Nel 1946 e nel 1947 espone al Salon d'Automne e successivamente al Salon de Mai (1956-1968) e al Salon des Réalités Nouvelles (1956-75).
Nel 1954 incontra il poeta ed editore Pierre Lecuire, che acquista i suoi quadri e la interessa all'incisione.
Partecipa inoltre all’Esposizione Internazionale di Montréal nel 1967, all’Esposizione di Pittura Francese (1900-1967), espone nei musei di Washington, Boston e New York nel 1968. Negli anni sessanta e settanta numerose gallerie parigine le hanno organizzato diverse mostre personali. Nel 1961 ha esposto a Milano, poi a Zurigo nel 1964, a Oslo nel 1965, più volte a Ginevra, a Londra nel 1981 e a Marsiglia nel 1987.
Nel 1972 un gran numero di sue incisioni viene acquisito dalla Bibliothèque Nationale. La Ligne blanche intérieure (1971) entra nelle collezioni del Musée National d'Art Moderne. Geneviève Asse illustra e pubblica “Abandonné”, un testo inedito di Samuel Beckett. Nello stesso anno la mostra “Parigi e la pittura contemporanea” viene presentata in America Latina: Montevideo, Santiago, Lima, Bogotà, Caracas, Messico e Quito.
Nel 1977 Il Cabinet des Estampes del Musée d'Art et d'Histoire de Genève presenta la totalità della sua opera incisa, mentre il catalogo ragionato viene realizzato da Rainer Michael Mason, direttore del Cabinet des Estampes; comprende anche testi di Jacques Lassaigne, François Chapon e Charles Juliet. Ha composto e illustrato Haeres con il poeta André Frénaud.
L’anno seguente la mostra della sua opera incisa completa viene riproposta al Musée d'art moderne de la ville de Paris da Daniel Marchesseau, che la cura. Geneviève Asse dona un centinaio di incisioni e tutti i suoi libri alla Bibliothèque Nationale.
Jacques Lassaigne, direttore del Musée d'art moderne de la ville de Paris, presenta la mostra L'Ecole de Paris: 13 pittori dal 1956 al 1976, tra cui Geneviève Asse, in Italia, Spagna e Polonia.
Molti musei le hanno dedicato mostre retrospettive: il Museo di Reims nel 1968, il Centro Nazionale d’Arte Contemporanea di Parigi nel 1972, il Museo d’Arte Moderna della Città di Parigi nel 1988, il Museo di Belle Arti di Rennes, 1995.
In Italia tre esposizioni fanno eccezione al silenzio ignorante Geneviève Asse. La pittrice fu infatti esposta dalla Galleria Lorenzelli nel 1961 a Milano e nel 1973 a Bergamo; nel 1978, poi, nella mostra collettiva “École de Paris, 1956-1976. Abstraction Lyrique” nel Palazzo Reale del capoluogo lombardo.
Agli inizi la sua pittura risente della conoscenza del cubismo, esegue soprattutto nature morte nelle quali inserisce oggetti familiari: bicchieri, scatole, bottiglie e limita i colori al bianco, nero, ocra e grigio. È anche l’epoca degli Ateliers, quadri nei quadri, dove a poco a poco la luce assorbe gli oggetti. Tra il 1960 e il 1964 la sua arte si orienta verso una rappresentazione quasi astratta dello spazio e soprattutto della luce. I suoi grandi Paesaggi esprimono le realtà atmosferiche, l’aria, la pioggia e sentono le reminiscenze della regione d’origine, la Bretagna.
Nel 1961 conosce Giorgio Morandi a Bologna e resta affascinata dalla sua pittura. Tra il 1966 e il 1970 diversifica la sua produzione utilizzando forme verticali e circolari, ma la sua preoccupazione resta sempre la luce.
Infine rinuncia completamente alla figurazione riducendo le sue composizioni a pochi tratti, a volte uno solo, come incisive fessure nella trama dell’infinito.
Musei:
Hovikodden, Museo Sonya Heynie-Onstad Kunstcenter;
Londra, Victoria and Albert Museum;
Marsiglia, Museo Cantini;
Oslo, Museo Nazionale;
Oxford, Ashmolean Museum;
Parigi, Museo d’Arte Moderna della Città e Museo Nazionale d’Arte Moderna;
FNAC;
FRAC d’Ile de France;
Reims, Musée des Beaux Arts;
Rennes, Musée des Beaux Arts;
Zurigo, Kunsthaus Museum
Bibliografia:
Asse, Bergamo, galleria Lorenzelli, aprile-maggio 1973;
Genevieve Asse, Rennes, Viatte, Daval. Skira, 1995;
Rainer Michael Mason, Catalogue raisonné "Geneviève Asse, l'oeuvre imprimé", 1942-1997,
Cabinet des estampes du musée d'art et d'histoire, Genève, 1998;
Geneviève Asse. Peintures et dessins (cat. mostra) galerieKrugier, 2003;
Christian Briend, Isabelle Ewig, Silvia Baron-Supervielle, Camille Morando, Geneviève Asse: Peintures, Paris, Somogy, 2013;
Élisabeth Védrenne et Valérie de Maulmin, Les Pionnières : dans les ateliers des femmes artistes du 20eme siecle, photographies de Catherine Panchout, Paris, Somogy éditions d'art, 2018.
© Genevieve Asse, by SIAE 2025
