Giancarlo Bargoni
Genova, 1936
Tra il 1954 e il 1958 frequenta il Liceo Artistico Barabino di Genova. Al termine degli studi espone per la prima volta nella sua città (insieme ad altri artisti) opere Informali. I maestri che ammira maggiormente sono De Kooning, Fautrier, Wols e in generale la pittura astratta europea del secondo dopoguerra. Bargoni è animato dalle letture di filosofia esistenzialista e dall'interesse per la cultura zen; è presente nelle opere un'evocazione letteraria, talvolta dichiarata apertamente, di autori quali Joyce, Pound, Jacob.
Verso il 1959 stringe amicizia con il collezionista Andrea Denini; quest’ultimo gli permette di instaurare una trentennale collaborazione con il gallerista Rinaldo Rotta e le sue gallerie di Genova e di Milano.
Nel 1960 trascorre un lungo soggiorno in Spagna dove frequenta artisti e critici. Stringe amicizia con J.E. Cirlot con il quale manterrà una lunga corrispondenza. E’ affascinato dalla pittura di Antoni Tapies.
Ottiene la borsa di studio Duchessa di Galliera che gli permette di passare un lungo periodo a Ravenna dove studia la tecnica del mosaico che influenzerà molto il suo lavoro successivo. Tra il 1960 e il 1962 trascorre un soggiorno a Parigi dove conosce e frequenta lo studio di Sonia Delaunay e i corsi di incisione all’Atelier 17 di Stanley Hayter. Realizza molte incisioni e organizza mostre di opere eseguite con questa tecnica. Due suoi lavori sono acquisiti dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma e dal Museo Sperimentale d’Arte Moderna di Torino.
Nel 1963, carico ormai di un buon bagaglio culturale (il rapporto di lavoro con il pittore Manessier, un viaggio di studio in Spagna, l'esperienza degli studi sui mosaici a Ravenna - da cui la sequenza "su Galla Placidia" - la frequentazione parigina dello studio di Sonia Delaunay e dei corsi di incisione da Stanley Hayter) Bargoni partecipa con alcuni amici pittori (Carreri, Esposto, Guarneri e Stirane) alla fondazione del gruppo Tempo Tre a Genova.
Il gruppo si propone, sulla base degli studi di fenomenologia del linguaggio di Husserl e di psicologia della forma, di determinare una metodologia creativa e di essere così una terza via oltre le tendenze dell’Arte Programmata e del Gestaltismo.
In questo periodo i suoi quadri cominciano ad avere connotati geometrici.
Dal 1967 al 1970 esegue le “Espressioni cromoplastiche”, una serie di lavori su legno con rilievi colorati e, dal 1974 agli anni Ottanta, si occupa dell’analisi e della scomposizione degli elementi strutturali e fondamentali del quadro, riconoscendosi nel gruppo della "Pittura-Pittura". Si interessa alle possibilità espressive del colore che sperimenta su diversi materiali e con svariate tecniche (tempera, pastelli, acquerelli).
Verso il 1980-85 crea le "Espansioni cromoplastiche", una serie di lavori su legno con rilievi colorati.
E’ un periodo di viaggi in Europa; intraprende il primo viaggio in Canada e negli Stati Uniti e procede ad una severa autocritica del lavoro precedente. Decide così di ripartire dalla pittura ad olio.
Tra il 1986 e il 1990 soggiorna lungamente a Parigi, Madrid, Monaco, Dusseldorf, Amburgo e presenta i suoi lavori alle fiere più importanti di arte contemporanea. Nel 1988 Bargoni, a fronte dell'apertura di un nuovo ciclo di lavori ad olio, sorretti da un sentimento inconfondibile di piacere verso la pittura, dichiara: "Io sono questo" e la volontà dichiarata è quella di "mutare l'antica analisi sulle possibilità infinite del colore in un colore di nuovo possibile, sorretto da forti ragioni culturali ma anche giocato con spirito emotivo, piacere espressivo e magia,...il colore si nutre di colore" e la pittura rimane "pensiero dominante".
Nel 1991 la Pinacoteca Comunale di Arte Moderna Di Ravenna organizza una mostra dei suoi quadri recenti.
Comincia a collaborare con diverse gallerie in Europa: Protée (Parigi e Tolosa), Horizon (Marsiglia), Heseler (Monaco di Baviera), Ulla Sommers (Dusseldorf). Apre uno studio nel paese d’origine della sua famiglia, a Castel Arquato (Piacenza).
Nel 1993 la Galerie Protée di Parigi lo presenta al Salon de Mars e gli organizza una mostra personale in maggio. L’anno seguente numerosi lavori in ceramica vengono esposti insieme con le tele alla Galerie Protée di Tolosa. Il Comune di Castel Arquato promuove una grande mostra retrospettiva al Palazzo Pretorio.
Nel 1996, in occasione di una mostra a Lisbona, scopre in Portogallo nuove espressività del colore blu. In una serie di nuove opere declinerà tutte le possibilità di questo colore. La Galerie Protée ne espone i risultati a Parigi in una mostra intitolata “Obidos”.
Verso il 1999 Bargoni sperimenta il lavoro su vetro e alcuni pezzi realizzati presso lo Studio Casarini di Savona sono esposti a Parigi e a Parma. Nel 2000 realizza una grande scultura in marmo per il giardino del nuovo Centro Verani a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). L’anno seguente Bargoni, Casagrande e Ruggeri con tre grandi tele ciascuno, nel suggestivo cinquecentesco Oratorio di Santa Maria delle Grazie a Vigoleno (PC), allestiscono la mostra “Discanto” presentata da Bruno Bandini. Il comune di Casalmaggiore e l’Associazione Amici Palazzo Te di Mantova organizzano una grande mostra personale all’Oratorio di Santa Chiara a Casalmaggiore.
Nel 2003 ritorna al lavoro alla Ceramica San Giorgio di Albisola dell’amico Giovanni Poggi. Una monografia curata da Claudio Cerritelli viene pubblicata dalla REXbuilt-in. Espone i suoi pezzi alla mostra “Ceramica Contemporanea” organizzata da l’Associazione Amici Palazzo Te a Casalmaggiore e allo Studio Centenari di Piacenza.
Nel 2004 La Galerie Protée espone sei grandi formati alla fiera Art Paris al Carousel du Louvre. Jean Rogé presenta il libro “Ailleurs, incertaine” con poesie di Béatrice Comte e acquarelli di Bargoni allo Studio Centenari di Piacenza.
La Provincia di Mantova nel 2005 organizza alla Casa del Mantegna una mostra antologica con oltre quaranta tele ad olio ed una sezione di dipinti dedicata da Bargoni agli affreschi della Camera degli Sposi.
Nel marzo 2006 presenta tre grandi formati dipinti ad olio con Ruggeri e Casagrande alla fiera Art Paris al Grand Palais. Il primo di dicembre inaugura una mostra personale con cinquanta opere alla Künstlerhaus di Marktoberdorf organizzata dalla Fondazione del Museo
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma
Museo Sperimentale d'Arte Moderna di Torino
Pinacoteca d'Arte moderna di Ravenna
Pinacoteca Comunale d'Arte Moderna di Alessandria
Gabinetto delle Stampe di Pisa
Museo d'Arte Moderna di Ciudad Bolivar (Venezuela)
Museo della Ceramica di Albisola Ligure (Savona)
Museo Diotti, Viadana (MN)
Hanno scritto del suo lavoro, tra gli altri:
Amadei, Accame, Apollonio, Argan, Baccino, Bacigalupo, Bafico, Bandini, Ballero, Battisti, Benignetti, Beringheli, Bissoni, Berndt, Bocci, Bossaglia, Bovi, Branzi, Cajani, Caramel, Castagnoli, Cavazzini ), Cirlot, Celant, Cerritelli, Cirone, Conti, Comte, Crespi, Crispolti, Bethloff, Dorfles, Faucher, Francou, Gaston, Chiglione, Giuffr´, Guzzi, Harembourg, Lambertini, Maugeri, Maltese, Masini, Mattei, Menna, Molinari, Migone, Montana, Montenero, Mura, Nuridsany, Oggero, Paglieri, Pannini, Politi, Ponente, Pontiggia, Ricaldone, Riva, Rog´, Ronco, Saletti, Savoia, Sossi, Tepper, Tiglio, Toni, Trucchi, Tola, Vincitorio, Vitone, Venturoli.
Bibliografia:
Enciclopedia Universale Seda della Pittura Moderna, Milano, Seda, 1969; Bargoni Peitures, Galerie Protée, Paris, 2002
Verso il 1959 stringe amicizia con il collezionista Andrea Denini; quest’ultimo gli permette di instaurare una trentennale collaborazione con il gallerista Rinaldo Rotta e le sue gallerie di Genova e di Milano.
Nel 1960 trascorre un lungo soggiorno in Spagna dove frequenta artisti e critici. Stringe amicizia con J.E. Cirlot con il quale manterrà una lunga corrispondenza. E’ affascinato dalla pittura di Antoni Tapies.
Ottiene la borsa di studio Duchessa di Galliera che gli permette di passare un lungo periodo a Ravenna dove studia la tecnica del mosaico che influenzerà molto il suo lavoro successivo. Tra il 1960 e il 1962 trascorre un soggiorno a Parigi dove conosce e frequenta lo studio di Sonia Delaunay e i corsi di incisione all’Atelier 17 di Stanley Hayter. Realizza molte incisioni e organizza mostre di opere eseguite con questa tecnica. Due suoi lavori sono acquisiti dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma e dal Museo Sperimentale d’Arte Moderna di Torino.
Nel 1963, carico ormai di un buon bagaglio culturale (il rapporto di lavoro con il pittore Manessier, un viaggio di studio in Spagna, l'esperienza degli studi sui mosaici a Ravenna - da cui la sequenza "su Galla Placidia" - la frequentazione parigina dello studio di Sonia Delaunay e dei corsi di incisione da Stanley Hayter) Bargoni partecipa con alcuni amici pittori (Carreri, Esposto, Guarneri e Stirane) alla fondazione del gruppo Tempo Tre a Genova.
Il gruppo si propone, sulla base degli studi di fenomenologia del linguaggio di Husserl e di psicologia della forma, di determinare una metodologia creativa e di essere così una terza via oltre le tendenze dell’Arte Programmata e del Gestaltismo.
In questo periodo i suoi quadri cominciano ad avere connotati geometrici.
Dal 1967 al 1970 esegue le “Espressioni cromoplastiche”, una serie di lavori su legno con rilievi colorati e, dal 1974 agli anni Ottanta, si occupa dell’analisi e della scomposizione degli elementi strutturali e fondamentali del quadro, riconoscendosi nel gruppo della "Pittura-Pittura". Si interessa alle possibilità espressive del colore che sperimenta su diversi materiali e con svariate tecniche (tempera, pastelli, acquerelli).
Verso il 1980-85 crea le "Espansioni cromoplastiche", una serie di lavori su legno con rilievi colorati.
E’ un periodo di viaggi in Europa; intraprende il primo viaggio in Canada e negli Stati Uniti e procede ad una severa autocritica del lavoro precedente. Decide così di ripartire dalla pittura ad olio.
Tra il 1986 e il 1990 soggiorna lungamente a Parigi, Madrid, Monaco, Dusseldorf, Amburgo e presenta i suoi lavori alle fiere più importanti di arte contemporanea. Nel 1988 Bargoni, a fronte dell'apertura di un nuovo ciclo di lavori ad olio, sorretti da un sentimento inconfondibile di piacere verso la pittura, dichiara: "Io sono questo" e la volontà dichiarata è quella di "mutare l'antica analisi sulle possibilità infinite del colore in un colore di nuovo possibile, sorretto da forti ragioni culturali ma anche giocato con spirito emotivo, piacere espressivo e magia,...il colore si nutre di colore" e la pittura rimane "pensiero dominante".
Nel 1991 la Pinacoteca Comunale di Arte Moderna Di Ravenna organizza una mostra dei suoi quadri recenti.
Comincia a collaborare con diverse gallerie in Europa: Protée (Parigi e Tolosa), Horizon (Marsiglia), Heseler (Monaco di Baviera), Ulla Sommers (Dusseldorf). Apre uno studio nel paese d’origine della sua famiglia, a Castel Arquato (Piacenza).
Nel 1993 la Galerie Protée di Parigi lo presenta al Salon de Mars e gli organizza una mostra personale in maggio. L’anno seguente numerosi lavori in ceramica vengono esposti insieme con le tele alla Galerie Protée di Tolosa. Il Comune di Castel Arquato promuove una grande mostra retrospettiva al Palazzo Pretorio.
Nel 1996, in occasione di una mostra a Lisbona, scopre in Portogallo nuove espressività del colore blu. In una serie di nuove opere declinerà tutte le possibilità di questo colore. La Galerie Protée ne espone i risultati a Parigi in una mostra intitolata “Obidos”.
Verso il 1999 Bargoni sperimenta il lavoro su vetro e alcuni pezzi realizzati presso lo Studio Casarini di Savona sono esposti a Parigi e a Parma. Nel 2000 realizza una grande scultura in marmo per il giardino del nuovo Centro Verani a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). L’anno seguente Bargoni, Casagrande e Ruggeri con tre grandi tele ciascuno, nel suggestivo cinquecentesco Oratorio di Santa Maria delle Grazie a Vigoleno (PC), allestiscono la mostra “Discanto” presentata da Bruno Bandini. Il comune di Casalmaggiore e l’Associazione Amici Palazzo Te di Mantova organizzano una grande mostra personale all’Oratorio di Santa Chiara a Casalmaggiore.
Nel 2003 ritorna al lavoro alla Ceramica San Giorgio di Albisola dell’amico Giovanni Poggi. Una monografia curata da Claudio Cerritelli viene pubblicata dalla REXbuilt-in. Espone i suoi pezzi alla mostra “Ceramica Contemporanea” organizzata da l’Associazione Amici Palazzo Te a Casalmaggiore e allo Studio Centenari di Piacenza.
Nel 2004 La Galerie Protée espone sei grandi formati alla fiera Art Paris al Carousel du Louvre. Jean Rogé presenta il libro “Ailleurs, incertaine” con poesie di Béatrice Comte e acquarelli di Bargoni allo Studio Centenari di Piacenza.
La Provincia di Mantova nel 2005 organizza alla Casa del Mantegna una mostra antologica con oltre quaranta tele ad olio ed una sezione di dipinti dedicata da Bargoni agli affreschi della Camera degli Sposi.
Nel marzo 2006 presenta tre grandi formati dipinti ad olio con Ruggeri e Casagrande alla fiera Art Paris al Grand Palais. Il primo di dicembre inaugura una mostra personale con cinquanta opere alla Künstlerhaus di Marktoberdorf organizzata dalla Fondazione del Museo
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma
Museo Sperimentale d'Arte Moderna di Torino
Pinacoteca d'Arte moderna di Ravenna
Pinacoteca Comunale d'Arte Moderna di Alessandria
Gabinetto delle Stampe di Pisa
Museo d'Arte Moderna di Ciudad Bolivar (Venezuela)
Museo della Ceramica di Albisola Ligure (Savona)
Museo Diotti, Viadana (MN)
Hanno scritto del suo lavoro, tra gli altri:
Amadei, Accame, Apollonio, Argan, Baccino, Bacigalupo, Bafico, Bandini, Ballero, Battisti, Benignetti, Beringheli, Bissoni, Berndt, Bocci, Bossaglia, Bovi, Branzi, Cajani, Caramel, Castagnoli, Cavazzini ), Cirlot, Celant, Cerritelli, Cirone, Conti, Comte, Crespi, Crispolti, Bethloff, Dorfles, Faucher, Francou, Gaston, Chiglione, Giuffr´, Guzzi, Harembourg, Lambertini, Maugeri, Maltese, Masini, Mattei, Menna, Molinari, Migone, Montana, Montenero, Mura, Nuridsany, Oggero, Paglieri, Pannini, Politi, Ponente, Pontiggia, Ricaldone, Riva, Rog´, Ronco, Saletti, Savoia, Sossi, Tepper, Tiglio, Toni, Trucchi, Tola, Vincitorio, Vitone, Venturoli.
Bibliografia:
Enciclopedia Universale Seda della Pittura Moderna, Milano, Seda, 1969; Bargoni Peitures, Galerie Protée, Paris, 2002