Émile Bernard
Lille, 1868 - Parigi, 1941
Un’importante retrospettiva sull’artista è stata organizzata nel 2015 dal Museo d'Orsay e dal Museo nazionale dell'Orangerie a Parigi. Emile Bernard va ricordato come uno dei più grandi innovatori della pittura, non solo nel panorama artistico francese del novecento, ma anche europeo; uno degli artisti più arditi, con una grande passione per la pittura, nutrita da un forte spirito d’indipendenza, di libertà e di volontà appassionata.
Nato a Lille nel 1868 in una famiglia di agiata borghesia, ancora ragazzino trascorre gran parte del suo tempo libero al Museo di Lille per studiare le opere dei grandi maestri. Trasferitosi a Parigi, frequenta per un certo periodo l’atelier Cormon, fino al momento in cui capisce che l’accademismo qui imperante non fa per lui. Nel 1886 parte a piedi per la Normandia e la Bretagna ed a Pont Aven conosce Paul Gauguin, con il quale costituirà il famoso “gruppo di Pont-Aven”.
E’ in questo circolo di pittori che Bernard, verso il 1887-88, dopo aver abbandonato la tecnica del “puntinismo” scopre e applica il “cloisonnisme”, consistente nel circoscrivere oggetti e personaggi raffigurati sulla tela con un segno scuro, per dar maggior risalto ai vari toni, ispirandosi agli smalti e alle vetrate medioevali. Nel 1889 il gruppo, sotto la definizione di “Impressionista e Sintetista”, espone una serie di celebri tele al caffè Volpini di Parigi.
Concordando con Gauguin, Bernard sostiene la necessità di dipingere a memoria e non più dal vero, concetto fondamentale dell’estetica simbolista; a contatto con i più grandi artisti dell’epoca, è tra i primi ad intuire la grandezza di Van Gogh e Cézanne.
Madeleine Bernard, la più giovane delle sorelle, è la modella che egli raffigura in molti suoi quadri e così pure la nonna materna, Sophie Lallemand, ritratta soprattutto negli anni 1886-1887. Durante gli anni 1884-1890 è molto legato a Louis Anquetin che influisce sia sulla sua pittura che su quella di Toulouse Lautrec e Van Gogh (conosciuti all’Atelier Cormon). Vicino a lui, in quegli anni, vi è anche il mercante d’arte Ambroise Vollard, mecenate di pittori come Manet, Renoir, Pissarro, Cézanne ed altri artisti della Scuola di Pont-Aven, che rifornisce di materiali e per i quali cerca di trovare clienti.
Nel 1893 lascia la Francia per l’Egitto, facendo tappa in Italia (dove studia i maestri rinascimentali), poi in Grecia, Costantinopoli e Smirne. In Egitto resta dieci anni, si sposa, ha figli. Tornerà definitivamente in Francia solo nel 1904, quando il rapporto con la moglie egiziana è ormai concluso.
Nel corso della permanenza in Oriente Emile Bernard avverte l’esigenza di un cambiamento stilistico; abbandona gradualmente il Simbolismo per ritornare ad una pittura classica, caratterizzata dall’uso della prospettiva, della tridimensionalità, dei volumi e dallo studio approfondito dell’anatomia.
Emile Bernard va ricordato come uno dei più grandi innovatori della pittura, non solo nel panorama artistico francese del novecento, ma anche europeo; uno degli artisti più arditi, con una grande passione per la pittura, nutrita da un forte spirito d’indipendenza, di libertà e di volontà appassionata.
Negli ultimi decenni gli sono state dedicate numerose mostre in tutto il mondo, fra le più rilevanti: nel 1968 all’Hôtel de Ville di Pont-Aven,
nel centenario della nascita; nel 1969 a Tonnerre “Hommage de Tonnerre à Emile Bernard”, nel 1990 la retrospettiva al Museo Van Gogh di Amsterdam: “Emile Bernard, Pioniere dell’arte moderna”.
La mostra dedicata a Gauguin dal titolo “Gauguin e i suoi amici pittori in Bretagna, Pont-Aven, Le Pouldu”, allestita nel 1993 ad Aosta, comprende numerose opere di Emile Bernard.
Nel 2002 la galleria michelangelo organizza un’importante retrospettiva con opere dal 1898 al 1938.
La mostra “L’aventure de Pont-Aven e Gauguin” allestita nel 2003 al Musée du Luxembourg di Parigi, a Quimper e poi al Castel Sant’Elmo di Napoli, presenta un vasto numero d’opere del periodo Simbolista.
Un’importante retrospettiva sull’artista è stata organizzata nel 2015 dal Museo d'Orsay e dal Museo nazionale dell'Orangerie a Parigi; la mostra è stata in seguito trasferita alla Kunsthalle di Brema.
Principali musei che conservano sue opere:
Algeri
Amsterdam (Van Gogh Museum)
Appleton (Museum of Art)
New York (Albright-Knox Art Gallery, Buffalo)
Edimburgo (National Gallery of Scotland)
Lille
Parigi (Musée d’Orsay, Musée d’Art Moderne, Musée du Petit Palais)
Quimper (Musée des Beaux-Arts)
Roubaix
Pont-Aven
E’ in questo circolo di pittori che Bernard, verso il 1887-88, dopo aver abbandonato la tecnica del “puntinismo” scopre e applica il “cloisonnisme”, consistente nel circoscrivere oggetti e personaggi raffigurati sulla tela con un segno scuro, per dar maggior risalto ai vari toni, ispirandosi agli smalti e alle vetrate medioevali. Nel 1889 il gruppo, sotto la definizione di “Impressionista e Sintetista”, espone una serie di celebri tele al caffè Volpini di Parigi.
Concordando con Gauguin, Bernard sostiene la necessità di dipingere a memoria e non più dal vero, concetto fondamentale dell’estetica simbolista; a contatto con i più grandi artisti dell’epoca, è tra i primi ad intuire la grandezza di Van Gogh e Cézanne.
Madeleine Bernard, la più giovane delle sorelle, è la modella che egli raffigura in molti suoi quadri e così pure la nonna materna, Sophie Lallemand, ritratta soprattutto negli anni 1886-1887. Durante gli anni 1884-1890 è molto legato a Louis Anquetin che influisce sia sulla sua pittura che su quella di Toulouse Lautrec e Van Gogh (conosciuti all’Atelier Cormon). Vicino a lui, in quegli anni, vi è anche il mercante d’arte Ambroise Vollard, mecenate di pittori come Manet, Renoir, Pissarro, Cézanne ed altri artisti della Scuola di Pont-Aven, che rifornisce di materiali e per i quali cerca di trovare clienti.
Nel 1893 lascia la Francia per l’Egitto, facendo tappa in Italia (dove studia i maestri rinascimentali), poi in Grecia, Costantinopoli e Smirne. In Egitto resta dieci anni, si sposa, ha figli. Tornerà definitivamente in Francia solo nel 1904, quando il rapporto con la moglie egiziana è ormai concluso.
Nel corso della permanenza in Oriente Emile Bernard avverte l’esigenza di un cambiamento stilistico; abbandona gradualmente il Simbolismo per ritornare ad una pittura classica, caratterizzata dall’uso della prospettiva, della tridimensionalità, dei volumi e dallo studio approfondito dell’anatomia.
Emile Bernard va ricordato come uno dei più grandi innovatori della pittura, non solo nel panorama artistico francese del novecento, ma anche europeo; uno degli artisti più arditi, con una grande passione per la pittura, nutrita da un forte spirito d’indipendenza, di libertà e di volontà appassionata.
Negli ultimi decenni gli sono state dedicate numerose mostre in tutto il mondo, fra le più rilevanti: nel 1968 all’Hôtel de Ville di Pont-Aven,
nel centenario della nascita; nel 1969 a Tonnerre “Hommage de Tonnerre à Emile Bernard”, nel 1990 la retrospettiva al Museo Van Gogh di Amsterdam: “Emile Bernard, Pioniere dell’arte moderna”.
La mostra dedicata a Gauguin dal titolo “Gauguin e i suoi amici pittori in Bretagna, Pont-Aven, Le Pouldu”, allestita nel 1993 ad Aosta, comprende numerose opere di Emile Bernard.
Nel 2002 la galleria michelangelo organizza un’importante retrospettiva con opere dal 1898 al 1938.
La mostra “L’aventure de Pont-Aven e Gauguin” allestita nel 2003 al Musée du Luxembourg di Parigi, a Quimper e poi al Castel Sant’Elmo di Napoli, presenta un vasto numero d’opere del periodo Simbolista.
Un’importante retrospettiva sull’artista è stata organizzata nel 2015 dal Museo d'Orsay e dal Museo nazionale dell'Orangerie a Parigi; la mostra è stata in seguito trasferita alla Kunsthalle di Brema.
Principali musei che conservano sue opere:
Algeri
Amsterdam (Van Gogh Museum)
Appleton (Museum of Art)
New York (Albright-Knox Art Gallery, Buffalo)
Edimburgo (National Gallery of Scotland)
Lille
Parigi (Musée d’Orsay, Musée d’Art Moderne, Musée du Petit Palais)
Quimper (Musée des Beaux-Arts)
Roubaix
Pont-Aven
