Marcel Burtin
Burtin espone inoltre al Salon de Mai dal 1958, anno della fondazione.
L’artista continua la sua carriera all’interno della nuova Ecole de Paris, sempre in grande amicizia con Pignon e, nel 1964, la Galerie Camille Renault di Parigi gli organizza una personale dal titolo “25 anni di disegni”, che lo consacra come uno dei migliori artisti del suo tempo.
Nasce in Tunisia da genitori francesi e nel 1911 si stabilisce con la famiglia a Parigi. All’età di quattordici anni, contro il parere dei genitori, decide di interrompere gli studi e si impiega alla Renault come apprendista tornitore. A diciassette anni si arruola nella Marina, dove resta per circa sei anni, dipingendo nel tempo libero. Torna poi a lavorare alla Renault come tecnico fino al 1932. Lo stesso anno conosce Edouard Pignon, ne subisce l’influenza e, dal 1937, decide di dedicarsi alla pittura a tempo pieno.
Nel 1940 fa amicizia con alcuni giovani pittori del “Groupe de la jeune peinture” tra cui Borés, Gischia, Manessier, Le Moal, Tailleux, Tal Coat e partecipa alla straordinaria effervescenza pittorica che caratterizza gli anni di guerra. In questo periodo stringe amicizia con Picasso, che ammira molto.
Dal 1944 partecipa al Salon d’Automne e l’anno seguente al Salon des Indépéndants.
La prima esposizione di Burtin ha luogo presso la Galerie Denise René di Parigi in occasione della mostra “Storia di un quadro” organizzata nel 1945 da André Lhote per i giovani artisti. Lo stesso anno espone alla Galerie Visconti, dove Frank Elgar, aveva riunito gli artisti della nuova generazione più artisticamente dotati.
Nel 1946 gli viene organizzata la prima personale alla Galerie Vendôme di Parigi, dove si afferma anche come disegnatore; in quest’occasione lo Stato gli acquista un dipinto. Burtin si è ormai liberato dall’influenza di Matisse che rischiava di limitarlo.
Nel 1947 ha luogo la sua seconda personale alla Galerie de France di Parigi; partecipa alla mostra collettiva “Peintres d’Aujourd’hui” con gli artisti Borés, Le Moal, Gischia, Desnoyer, Dayez, Lapicque, Pignon, Tal Coat ed altri; lo stesso anno espone alla mostra “Jeunes Peintres de l’Ecole de Paris” alla Galerie Moos di Ginevra e all’”Esposizione d’arte francese” a Dublino, presso la Galleria Victor Waddington, insieme a Rouault, Matisse, Picasso, Beaudin, Lapicque, Manessier, Pignon, De Staël, ecc. Alla fine di questo stesso anno partecipa all’esposizione “Le nouvel Art français” in Lussemburgo e la sua opera Natura morta con pipa viene acquistata per il Museo del Lussemburgo.
Nel 1952 Burtin partecipa ad un’importante esposizione di beneficenza realizzata presso il Palais de New York a Parigi, intitolata “Transposition poétique”, alla quale espongono anche Léger, Laurens, Le Moal, Manessier, Pignon, Szobel e Mouly.
Un’altra personale ha luogo alla Galerie Da Silva di Marsiglia. Da qualche mese Burtin si dedica alle ceramiche, che espone insieme ai dipinti.
Nel 1953 partecipa al Salon des Peintres de leur Temps e nel 1956 è presente all’ ”Exposition d’art français contemporain” a Marsiglia, in compagnia di Picasso, Léger e dei migliori artisti a loro contemporanei.
L’anno seguente allestisce una personale alla Galerie Berri-Lardy di Parigi. Il tema cui s’ispirano le tele esposte è quello dei giardini giapponesi. Su “Combat” viene pubblicata una recensione che dice: “ E’ un inno al colore l’opera di Marcel Burtin che fa la sua ricomparsa dopo qualche anno di silenzio, scintilla di mille fuochi. Nelle composizioni dinamiche ed altamente colorate dove il motivo è per così dire svanito, sommerso, si esprime una gioia di dipingere di fronte alla quale non si resta insensibili. Rischiando di cadere nel decorativo, Burtin dà prova di essere in grado di giustificare il formato delle sue tele e di raggiungere una sintesi plastica dove tutto il superfluo è allontanato”.
Nel 1956 espone con Picasso e Fernand Leger in Messico.
Burtin espone inoltre al Salon de Mai dal 1958, anno della fondazione.
L’artista continua la sua carriera all’interno della nuova Ecole de Paris, sempre in grande amicizia con Pignon e, nel 1964, la Galerie Camille Renault di Parigi gli organizza una personale dal titolo “25 anni di disegni”, che lo consacra come uno dei migliori artisti del suo tempo.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Antibes
Parigi, Saint-Denis – Francia
Lussemburgo.
Bibliografia:
André Lejard, Documents, Enciclopedie générale des Beaux-Arts XIX et XX siècles, Ginevra, Ed. Pierre Cailler, 1961; E. Benezit Dictionnaire des peintre sculpteurs dessinateurs et graveurs, Parigi, Libraire Gründ, 1976.