Agustin Cardenas
Dal 1943 al 1949 è allievo di Juan José Sicré (a sua volta allievo di Bourdelle) nell’Atelier presso la Scuola Nazionale di Belle Arti “San Alejandro” a L'Avana, Cuba.
E’ membro dell’ “Asociación de Grabadores de Cuba” (AGC) dal 1951 al 1955; del gruppo creativo “Los Una volta” dal 1953 al 1955 e del Gruppo degli undici, dal 1953 al 1956 (raggruppante i pittori e scultori cubani reazionari contro l’insegnamento ufficiale).
Il suo lavoro “Pintura Escultura Ávila Cárdenas” è esposto più volte nel 1952 al Palacio de los Trabajadores a L'Avana; nel 1955 espone una selezione di pezzi alla personale “Agustin Cárdenas: 20 esculturas” presso il Museo Nazionale di Belle Arti dell’Avana.
Nel 1955 si stabilisce a Parigi, nel quartiere Montparnasse dove incontra André Breton, che nel 1956 lo invita a partecipare ad una mostra collettiva presso la galleria surrealista l’Etoile Scellée. Dal 1957 è noto infatti come scultore cubano attivo nel surrealismo parigino. Nel 1959 una sua personale a Parigi è presentata da André Breton.
Partecipa ai Salons e ai principali eventi espositivi: Salon de la Jeune Sculture dal 1956 al 1968, Salon des Réalités Nouvelles dal 1957, Salon de Mai dal 1960; Esposizione Internazionale del Surrealismo a Parigi nel 1960 e nel 1965 (e a New York nel 1961); Biennale di Parigi nel 1962 dove viene premiato; mostra della scultura dell’Ecole de Paris a Francoforte nel 1966 e, a partire da quest’ultimo anno al Salon des Grands et Jeunes d’aujourd’hui.
Il suo lavoro incorpora aspetti della sua africa e del patrimonio Dogon. Le sue opere sono eseguite in legno, marmo, ottone, pietra e bronzo e con questi materiali crea composizioni ricche di armonia e sensualità; ottiene riconoscimenti sempre più frequenti, tra cui il premio conferitogli nel 1961 alla Biennale di Parigi, relativamente alla sezione riservata alla scultura.
La sua arte è influenzata da Brancusi, Henry Moore, Jean Arp; considerato un precursore dell’arte astratta in scultura, è stato riconosciuto come uno dei più importanti scultori contemporanei surrealisti.
A partire dal 1968 vive e lavora stabilmente a Meudon-Bellevue e nel suo atelier a Nogent sur Marne. Nel 1971 la Galleria Lorenzelli di Bergamo gli dedica una importante personale accompagnata dalla pubblicazione del catalogo delle opere.
Il suo lavoro può esser diviso in tre principali periodi: il primo, dal 1951 al 1964, nel quale lavora il legno sulla morfologia dei totem; il secondo che va dal 1965 al 1982, nel quale utilizza marmo e altre pietre dure come il granito e, dal 1983, il terzo e ultimo periodo che si caratterizza per l’aggiunta della lavorazione dell’ottone.
Nel 1987 i suoi lavori sono esposti alla Corea Gallery di Seoul, Corea del Sud.
Nel 1993 il suo lavoro “Agustin Cardenas” è esposto al Museo Nazionale di Belle Arti dell’Avana e nel 2002, l’opera “Desideri e di grazia” è presentata alla Haim Chanin Fine Arts Gallery di New York.
Cardenas ha inoltre preso parte a molte mostre collettive, come la “IV Esposizione Nacional de Pintura, Escultura Grabado” presso il Centro Asturiano a L'Avana, Cuba nel 1950. Dieci anni più tardi, nel 1960, è presente all’ “Exposition Internationale du Surréalisme Eros”, presso la Galerie Daniel Cordier a Parigi, Francia.
Ha inoltre partecipato alla “II Biennale Internazionale della piccola scultura” nel 1973 a Budapest, in Ungheria e nel 2000, alla mostra di arte astratta “Tono uno Tono” al Salón de la Solidaridadin, presso l'Hotel Habana Libre a L'Avana, Cuba.
Nel corso della carriera Cardenas è stato premiato con diverse onorificenze, tra cui il “Premio Segundo VI Salón Nacional de Pintura y Escultura”, Salones del Capitolio Nacional, L'Avana, da parte del governo cubano (1953) e la “Medaglia d'Argento XXXVII”, al Salón de Bellas Artes, Círculo de Bellas Artes, L'Avana (1955) e infine il Premio Copley a New York, nel 1964.
Nel 1976 è stato insignito dell’ “L’Ordre des Arts et des lettres” dello Stato francese e del “Premio Biennale” all’ Hakone Open Air Museum di Fujisankey in Giappone. Nel 1995 ha ricevuto il “Premio Nacional de Artes Plásticas” dal Ministero cubano della Cultura.
Così l’artista definisce la scultura: «La sculture est une nécessité de la quelle tout être humain partecipe volontairement ou involontairement». (“La scultura è una necessità della quale tutti gli esseri umani partecipano volontariamente o involontariamente”).
Nel 1997 la municipalità parigina gli dedica una grande esposizione al Couvent des Cordeliers.
Esposizioni principali:
1955, Museo Nazionale, Avana, Cuba;
1959, Museo delle Belle Arti, Houston;
1960, Musée de Saint-Etienne, “Cent sculpteurs de Daumier à nos jours”;
1962, L’oggetto, Musée des Arts Decoratifs di Parigi;
1962-1965, L’art Latino américain, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Paris;
1967 e 1968, Biennale Internazionale di Scultura, Carrara;
1969, Biennale di Scultura, Anversa;
1972, Museo Galliera, Parigi;
1978, Festival di Lyon, Lyon;
1982, Caracas, Museo de Bellas Artes ;
1987, Open Air Museum, Yorkshire, Inghilterra;
1987, Yorkshire Sculpture Park, Regno Unito;
1989, Salon de Mars, Parigi.
1989, Museo de Bellas Artes Caracas, Venezuela;
1991, L’esposizioni d’arte a Tokyo
1997, “Le Surréalisme et L’amour”, Pavillon des Arts, Parigi;
1998, “Augustin Cardenas – Jean Prouvé”, Maison Verte, Parigi;
1999, Colonia, Museo Ludwig, “Art-mondo in dialogo”.
Alcune citazioni sull’artista:
“...In meno di due anni egli è riuscito a imporre la sua forte personalità in mezzo al vortice delle differenti tendenze internazionali e a conquistare il posto che gli spettava: calmo, paziente, molto attento agli scultori che riconosceva come maestri, pur preoccupandosi di preservare la sua individualità. Subì il fascino di Brancusi, del suo modo carezzevole e rispettoso di trattare la materia, della levigatura e ri-levigatura scrupolosa della forma, finché essa, vicino a una frazione di millimetro, risponde alla tensione interiore dell’opera scolpita”. (Emile Langui)
“...Cárdenas appartiene in effetti a quella comunità di spiriti che, nel XX secolo, hanno saputo fare della scultura una ‘cosa mentale’ ... senza tuttavia strapparla dalle sue radici istintive e inconsce. Senza strapparla nemmeno dalla bellezza, sia pure una bellezza che scopriva nella verità delle arti primitive dell’Africa, dell’America indiana o dell’Oceania il suo riferimento fondamentale. Per questo i veri pari di Cárdenas hanno i nomi Brancusi, Arp, Henry Moore...”. (José Pierre)
“Cárdenas è probabilmente il solo grande artista del nostro tempo che ha voluto essere contemporaneamente americano, europeo e africano. Egli ha concretamente solcato, identificandovi una parte del proprio immaginario, i tre grandi luoghi dell’arte occidentale del secolo, luoghi concreti e già luoghi comuni culturali: l’America senza passato, l’Europa soverchiata dal proprio passato, l’Africa dal passato mitico, tautologia di ciò che l’Occidente intende per ‘originario’. E soprattutto li ha inchiodati metabolizzati e come disciolti in una scultura di sovrano equilibrio, di tesa tranquillità, che contraddice ogni luogo comune e rimette in gioco ogni certezza culturale, tipologica e naturalmente etnica”. (Enrico Mascelloni)
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Parigi, Centre National des Arts du Cirque, Fonds National d'Art Contemporain,
Musée de la Sculpture en plein air,
Saint Etienne, ,Musée d'Art et d'Industrie,
Bruxelles, Musée d’Ixelles; Palais des Beaux Arts,
Hakone, Giappone, Hakone Open Air Museum,
Argel, Algeria, Musée d'Art Contemporain,
Caracas, Venezuela Museo de Bellas Artes,
L'Avana, Cuba, Museo Nacional de Bellas Artes de La Habana
Montreal, Museo d’arte Contemporanea
Tel Aviv, Museo della Città
Bibliografia :
Cardenas, catalogo della mostra, Bergamo, Galleria Lorenzelli, 1971 ; E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976.
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