Georges D'Espagnat
Melun, Francia, 1870 - Parigi, 1950
Pur ispirandosi alla pittura impressionista, i paesaggi e le nature morte di D’Espagnat si distinguono per una più decisa sobrietà ed una maggior intimità, sia nella composizione che nella scelta dei colori. Il tratto originale, con tocco vaporoso e morbido, marca profondamente il suo stile.
D’Espagnat può essere considerato tra i precursori del Fauvismo ed è senza dubbio uno dei maestri più rappresentativi del Post-Impressionismo francese.
Dopo un breve periodo di studi presso l’Ecole des Arts Décoratifs di Parigi, frequenta la più “libera” Academie di Montparnasse.
Influenzato da Renoir e Sisley, Georges D’Espagnat debutta nel 1892 al Salon des Indépendants e partecipa tra il 1894 e il 1895 alle esposizioni impressioniste presso “Le Barc de Boutteville”.
Verso il 1900 entra in contatto con il gruppo dei “Nabis” in special modo con Pierre Bonnard, Louis Valtat, Edouard Vuillard, Albert André e Maurice Denis. L’importante collaborazione con quest’ultimo dà origine al rinnovamento dell’arte sacra in Francia.
All’inizio del nuovo secolo compie numerosi viaggi in Europa e in Algeria. Nel 1903 è tra i fondatori del Salon d’Automne al quale partecipa fino al 1949. E’ assiduo agli altri Salons a Parigi e all’estero: Salon de la Società Nationale des Beaux-Arts (1893), al primo Salon de la Societé de Gravure sur bois; de la Libre Esthetique di Bruxelles (1899, 1901) e della Secessione di Berlino (1904).
E’ presto notato dal mercante d’arte Durand-Ruel che gli allestisce numerose mostre sia nella galleria di Parigi (1898, 1900, 1903, 1906, 1908, 1911) che a New York (1922, 1923, 1926). Sue personali sono inoltre organizzate dalla Galerie Druet di Parigi (1944) e dalla Galerie Sagot-Le Garrec & M. Cordier.
Distaccato dalle correnti artistiche e dai movimenti pittorici del tempo, preferisce conservare la libertà nell’uso del colore e la fantasia del suo personale tratto arabescato.
Pur ispirandosi alla pittura impressionista, i paesaggi e le nature morte di d’Espagnat si distinguono per una più decisa sobrietà ed una maggior intimità, sia nella composizione che nella scelta dei colori. Il tratto originale, con tocco vaporoso e morbido, marca profondamente il suo stile.
Realizza numerosi ritratti a personaggi illustri: Paul Valery, André Gide, Maurice Ravel, Francis Jammes, Albert André, Albert Marquet, André Marty, Albert Roussel.
Nel 1934 è nominato professore capo dell’Atelier dell’Ecole des Beaux-Arts di Parigi.
Tra le mostre collettive a cui partecipa si ricordano: nel 1912 il Centenario d’arte francese a San Pietroburgo; nel 1916 il Kunstverein a Winterthur, Germania; nel 1918 e 1926 l’esposizione alla Galerie M. Bernheinm di Parigi; nel 1930 la mostra Arte francese contemporanea a Tokyo.
Georges d’Espagnat è uno degli artisti che contribuirono al successo del “Courrier Français”; i disegni da lui eseguiti per il giornale, sono molto apprezzati per la grande forza espressiva che richiama i maestri rinascimentali.
Esegue decorazioni murali per il Palais de la Découverte (1937); il soffitto per la sala Victor Hugo al Palais du Luxembourg (1939); un pannello decorativo per il Palazzo di Giustizia di Tolosa (1941) e numerose decorazioni per interni in abitazioni private.
Noto anche come illustratore di libri, si ricordano le Oraisons mauvaises (1896), Les Saintes du Paradis (1898), Simone (1907), Sixtine (1922) di Rémy de Gourmont; L’Immortel (1930) di Alphonse Daudet; La Symphonie Pastorale di André Gide; Clairière dans le ciel (1948) di Francis Jammes.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Albi (Musée Toulouse-Lautrec); Bagnols-sur-Cèze (Musée Léon Alegre); Douai (Musée de Douai); Le Havre (Musée des Beaux-Arts) ; Ceret (Musée d’Art Moderne) ; Metz (Musée d’Art et d’Histoire) ; Morlaix ; Nancy (Musée des Beaux-Arts) ; Nizza (Musée Massenet et Chéret) ; Parigi (Musée d’Art Moderne ; Musée d’Orsay ; Musée du Theatre National de l’Opera ; Rouen (Musée des Beaux-Arts et de la Ceramique) ; Saint-Etienne (Musée d’Art et d’Industrie) ; Saint-Tropez (Musée de l’Annonciade) ; Sète (Musée Paul Valey) – Francia ; Boston (Museum of Fine Arts) ; Indianapolis (Art Museum) ; Chicago (Art Institute) ; New York (Metropolitan Museum) - Stati Uniti ; Ginevra (Petit Palais), Svizzera ; Bruxelles (Musée Royal des Beaux-Arts) Belgio ; Mosca, (Museo Pouchkine) Unione Sovietica ; Tokyo (Museo Nazionale di Arte Occidentale) Giappone; Toledo (Museo d’Arte)
Bibliografia:
Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990 ; H. Belbeoch, F. Clifford, Belle-Ile en art, Henri Belbeoch, 1991 ;
E. Hardouin-Fugier, E. Grafe, French Flower Painters of the 19th Century, A Dictionary, London, Peter Mitchell, 1989; Femmes dessinées peintes et sculptées, Paris, Galerie Thierry Mercier, 2004
Dopo un breve periodo di studi presso l’Ecole des Arts Décoratifs di Parigi, frequenta la più “libera” Academie di Montparnasse.
Influenzato da Renoir e Sisley, Georges D’Espagnat debutta nel 1892 al Salon des Indépendants e partecipa tra il 1894 e il 1895 alle esposizioni impressioniste presso “Le Barc de Boutteville”.
Verso il 1900 entra in contatto con il gruppo dei “Nabis” in special modo con Pierre Bonnard, Louis Valtat, Edouard Vuillard, Albert André e Maurice Denis. L’importante collaborazione con quest’ultimo dà origine al rinnovamento dell’arte sacra in Francia.
All’inizio del nuovo secolo compie numerosi viaggi in Europa e in Algeria. Nel 1903 è tra i fondatori del Salon d’Automne al quale partecipa fino al 1949. E’ assiduo agli altri Salons a Parigi e all’estero: Salon de la Società Nationale des Beaux-Arts (1893), al primo Salon de la Societé de Gravure sur bois; de la Libre Esthetique di Bruxelles (1899, 1901) e della Secessione di Berlino (1904).
E’ presto notato dal mercante d’arte Durand-Ruel che gli allestisce numerose mostre sia nella galleria di Parigi (1898, 1900, 1903, 1906, 1908, 1911) che a New York (1922, 1923, 1926). Sue personali sono inoltre organizzate dalla Galerie Druet di Parigi (1944) e dalla Galerie Sagot-Le Garrec & M. Cordier.
Distaccato dalle correnti artistiche e dai movimenti pittorici del tempo, preferisce conservare la libertà nell’uso del colore e la fantasia del suo personale tratto arabescato.
Pur ispirandosi alla pittura impressionista, i paesaggi e le nature morte di d’Espagnat si distinguono per una più decisa sobrietà ed una maggior intimità, sia nella composizione che nella scelta dei colori. Il tratto originale, con tocco vaporoso e morbido, marca profondamente il suo stile.
Realizza numerosi ritratti a personaggi illustri: Paul Valery, André Gide, Maurice Ravel, Francis Jammes, Albert André, Albert Marquet, André Marty, Albert Roussel.
Nel 1934 è nominato professore capo dell’Atelier dell’Ecole des Beaux-Arts di Parigi.
Tra le mostre collettive a cui partecipa si ricordano: nel 1912 il Centenario d’arte francese a San Pietroburgo; nel 1916 il Kunstverein a Winterthur, Germania; nel 1918 e 1926 l’esposizione alla Galerie M. Bernheinm di Parigi; nel 1930 la mostra Arte francese contemporanea a Tokyo.
Georges d’Espagnat è uno degli artisti che contribuirono al successo del “Courrier Français”; i disegni da lui eseguiti per il giornale, sono molto apprezzati per la grande forza espressiva che richiama i maestri rinascimentali.
Esegue decorazioni murali per il Palais de la Découverte (1937); il soffitto per la sala Victor Hugo al Palais du Luxembourg (1939); un pannello decorativo per il Palazzo di Giustizia di Tolosa (1941) e numerose decorazioni per interni in abitazioni private.
Noto anche come illustratore di libri, si ricordano le Oraisons mauvaises (1896), Les Saintes du Paradis (1898), Simone (1907), Sixtine (1922) di Rémy de Gourmont; L’Immortel (1930) di Alphonse Daudet; La Symphonie Pastorale di André Gide; Clairière dans le ciel (1948) di Francis Jammes.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Albi (Musée Toulouse-Lautrec); Bagnols-sur-Cèze (Musée Léon Alegre); Douai (Musée de Douai); Le Havre (Musée des Beaux-Arts) ; Ceret (Musée d’Art Moderne) ; Metz (Musée d’Art et d’Histoire) ; Morlaix ; Nancy (Musée des Beaux-Arts) ; Nizza (Musée Massenet et Chéret) ; Parigi (Musée d’Art Moderne ; Musée d’Orsay ; Musée du Theatre National de l’Opera ; Rouen (Musée des Beaux-Arts et de la Ceramique) ; Saint-Etienne (Musée d’Art et d’Industrie) ; Saint-Tropez (Musée de l’Annonciade) ; Sète (Musée Paul Valey) – Francia ; Boston (Museum of Fine Arts) ; Indianapolis (Art Museum) ; Chicago (Art Institute) ; New York (Metropolitan Museum) - Stati Uniti ; Ginevra (Petit Palais), Svizzera ; Bruxelles (Musée Royal des Beaux-Arts) Belgio ; Mosca, (Museo Pouchkine) Unione Sovietica ; Tokyo (Museo Nazionale di Arte Occidentale) Giappone; Toledo (Museo d’Arte)
Bibliografia:
Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990 ; H. Belbeoch, F. Clifford, Belle-Ile en art, Henri Belbeoch, 1991 ;
E. Hardouin-Fugier, E. Grafe, French Flower Painters of the 19th Century, A Dictionary, London, Peter Mitchell, 1989; Femmes dessinées peintes et sculptées, Paris, Galerie Thierry Mercier, 2004