Natalia Dumitresco
Bucarest, 1915 - Parigi, 1997
Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bucarest, si afferma rapidamente nel panorama dell'astrazione francese; allieva di Kandinsky (riceverà nel 1955 il Premio Kandinsky), la Dumitresco entra subito in contatto con gli artisti dell’Ecole de Paris e viene associata al Salon des Réalités Nouvelles.
Natalia Dumitresco ed il marito pittore e scultore Alexander Istrati, nel 1947, da Bucarest si trasferiscono a Parigi, al n. 11 di Impasse Ronsin, proprio a fianco di Constantin Brancusi, noto scultore rumeno con il quale lavoreranno dal 1948 al 1957, data della morte di Brancusi.
Natalia Dumitresco ed il marito pittore e scultore Alexander Istrati, nel 1947, da Bucarest si trasferiscono a Parigi, al n. 11 di Impasse Ronsin, proprio a fianco di Constantin Brancusi, noto scultore rumeno con il quale lavoreranno dal 1948 al 1957, data della morte di Brancusi.
Diplomatasi all’Accademia di Belle Arti di Bucarest nel 1939, lo stesso anno si sposa con il pittore Alexandre Istrati. Le sue prime esposizioni avvengono alle mostre collettive del Salone Istituzionale di Bucarest; nel 1947 la coppia si trasferisce a Parigi. Nella capitale francese entrambi lavorano a stretto contatto di Brancusi, fino alla morte di questi, avvenuta nel 1957. Nel 1948 compie un viaggio in Olanda e in Italia e cinque anni dopo in Spagna. Nel 1969 Natalia Dumitresco illustra il testo di Brancusi Histoire de Brigands e nel 1977 insieme ad Istrati organizza la ricostruzione del suo Atelier al Beaubourg di Parigi. Partecipa a numerose esposizioni collettive in Francia e all’estero ma, soprattutto, nella capitale francese: al Salon des Realités Nouvelles, des Grandes et Jeunes d’Aujourd’hui, de Mai, ecc.
Nel 1955 vince il premio Kandinsky, nel 1957 il Premio “Des Amateurs d’Art”, nel 1959 il Premio Carnegie in occasione dell’Esposizione Internazionale di Pittura Contemporanea al Carnegie Institute di Pittsburg. Allestisce inoltre diverse mostre personali a Bucarest, Parigi, Bruxelles, Liegi, New York, Colonia, Londra, Milano, Copenaghen, Mannheim, Tokyo ecc.
Il primo periodo di attività risente fortemente dell’influenza costruttivista dove, a una pittura basata su elementi geometrici: quadrati, rettangoli, cerchi, si affianca ben presto un proprio linguaggio plastico caratterizzato dall’armonioso equilibrio tra costruzione rigorosa e fascino di un’espressione poetica molto personale, fatta di tenerezza colta a volte con vena umoristica. Le sue tele sono fondate su un reticolato grafico di linee orizzontali e verticali che si intersecano fra di loro andando a determinare piccoli quadrilateri colorati; questi formano una sorta di spazio complesso che evoca le strutture del paesaggio urbano. Questo tipo di costruzione pittorica si avvicina a quella contemporanea di Viera da Silva. La tavolozza, inizialmente sobria e limitata al nero e al bianco, si rallegra progressivamente per arrivare, verso gli anni Settanta, a un cromatismo multicolore dove il rosso è predominante e in cui si sente un’atmosfera di festa. Sebbene la pittura di Natalia Dumitresco sia basata sull’Espressionismo Astratto, ella ha saputo conservare, nelle sue opere, molti rimandi ai motivi decorativi dell’arte popolare, caratteristici dei tessuti dell’abbigliamento tradizionale e dei tappeti provenienti dal paese natale.
Dall’aprile all’agosto 2006 sue opere sono richieste dal Musée de Luxembourg di Parigi in occasione dell’esposizione “L’envolée lyrique”, la prima mostra dettagliata e completa sul tema dell’astrazione lirica. L’evento è stato accompagnato dalla pubblicazione di un esaustivo catalogo che illustra oltre un centinaio di opere.
Musei che ospitano le sue opere:
Antibes, (Musée Picasso)
Parigi, (Musée National d’Art Moderne)
Dunkerque, (Musée d’Art Contemporain), Francia
Mannheim, (Kunsthalle), Germania
Basilea, (Kunstmuseum), Svizzera
Bibliografia:
Raymon Nacenta, La Scuola di Parigi, Istituto Geografico de Agostini, Novara, 1960; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchatel, Ides & Calendes, 1993.
© Natalia Dumitresco, by SIAE 2025
Nel 1955 vince il premio Kandinsky, nel 1957 il Premio “Des Amateurs d’Art”, nel 1959 il Premio Carnegie in occasione dell’Esposizione Internazionale di Pittura Contemporanea al Carnegie Institute di Pittsburg. Allestisce inoltre diverse mostre personali a Bucarest, Parigi, Bruxelles, Liegi, New York, Colonia, Londra, Milano, Copenaghen, Mannheim, Tokyo ecc.
Il primo periodo di attività risente fortemente dell’influenza costruttivista dove, a una pittura basata su elementi geometrici: quadrati, rettangoli, cerchi, si affianca ben presto un proprio linguaggio plastico caratterizzato dall’armonioso equilibrio tra costruzione rigorosa e fascino di un’espressione poetica molto personale, fatta di tenerezza colta a volte con vena umoristica. Le sue tele sono fondate su un reticolato grafico di linee orizzontali e verticali che si intersecano fra di loro andando a determinare piccoli quadrilateri colorati; questi formano una sorta di spazio complesso che evoca le strutture del paesaggio urbano. Questo tipo di costruzione pittorica si avvicina a quella contemporanea di Viera da Silva. La tavolozza, inizialmente sobria e limitata al nero e al bianco, si rallegra progressivamente per arrivare, verso gli anni Settanta, a un cromatismo multicolore dove il rosso è predominante e in cui si sente un’atmosfera di festa. Sebbene la pittura di Natalia Dumitresco sia basata sull’Espressionismo Astratto, ella ha saputo conservare, nelle sue opere, molti rimandi ai motivi decorativi dell’arte popolare, caratteristici dei tessuti dell’abbigliamento tradizionale e dei tappeti provenienti dal paese natale.
Dall’aprile all’agosto 2006 sue opere sono richieste dal Musée de Luxembourg di Parigi in occasione dell’esposizione “L’envolée lyrique”, la prima mostra dettagliata e completa sul tema dell’astrazione lirica. L’evento è stato accompagnato dalla pubblicazione di un esaustivo catalogo che illustra oltre un centinaio di opere.
Musei che ospitano le sue opere:
Antibes, (Musée Picasso)
Parigi, (Musée National d’Art Moderne)
Dunkerque, (Musée d’Art Contemporain), Francia
Mannheim, (Kunsthalle), Germania
Basilea, (Kunstmuseum), Svizzera
Bibliografia:
Raymon Nacenta, La Scuola di Parigi, Istituto Geografico de Agostini, Novara, 1960; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchatel, Ides & Calendes, 1993.
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