Jacques Germain
Parigi, 1915 - 2001
La pittura di Germain s’iscrive nel vasto movimento dell’astrazione lirica sviluppatosi nel dopoguerra. Sin dall’inizio della carriera egli è affascinato dall’arte astratta
Jacques Germain nasce a Parigi nel 1915. Su consiglio del poeta Blaise Cendrars, nel 1931 la famiglia lo iscrive all’Académie Moderne di Parigi, dove è allievo di Fernand Léger e di Amédée Ozenfant. Poco dopo Germain parte per il Bauhaus di Dessau, dove Jean Leppien ricordò di aver visto arrivare questo giovane che, negli anni 1931-32 seguiva gli insegnamenti di Kandinsky e di Albers. Dal 1932 al 1933 Germain risiede a Francoforte, allievo di Willy Baumeister al laboratorio di arti applicate Kunstgewerbeschule.
Nel 1943, durante la prima guerra mondiale, viene fatto prigioniero in Germania e alla liberazione torna a Parigi. Nel 1946 incontra Antonin Artaud e lavora a suo fianco.
A partire da quest’anno partecipa a numerose esposizioni collettive, soprattutto Salons: Surindépendants (1946-47); Réalités Nouvelles (dal 1949), Mai (dal 1951); Comparaisons, Grandes et Jeunes d’aujourd’hui, Automne.
Nel 1947, insieme a Fautrier, Hartung, Wols, Mathieu, Bryen, Seuphor espone alla mostra “Black and White” organizzata dalla Galerie des Deux Isles dove, l’anno seguente, avrà luogo anche la sua prima personale.
Nel 1951 espone alla mostra “Tendances” della Galerie Maeght, insieme a Poliakoff, Pallut, Kelly e Palazuelo; nel 1956 è con Debré alla Galerie Michel Warren di Parigi. E’ invitato alla prestigiosa rassegna “Documenta” di Kassel nel 1959.
E’ presente all’esposizione del 1977 “Le Bauhaus” presso il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi e partecipa alle mostre dell’Ecole de Paris presso la Galerie Charpentier.
Gli sono state organizzate numerose personali a Parigi, Francoforte, Lille, Losanna, Bruxelles, Bonn, ecc.
Tra le mostre personali più recenti si ricordano:
1986 Opere degli anni 1950-60, Galerie Barbier, Parigi
1987 Opere recenti, Galerie Barbier, Parigi
1988 Opere 1950-1960, Galerie Arnoux, Parigi
1989 Piccoli formati recenti, Galerie Barbier-Beltz, Parigi
L'artista muore a Parigi nel 2001.
La pittura di Germain s’iscrive nel vasto movimento dell’astrazione lirica sviluppatosi nel dopoguerra. Sin dall’inizio della carriera egli è affascinato dall’arte astratta; è una circostanza piuttosto rara, essendo la maggior parte degli artisti, quantomeno agli esordi, partiti da posizioni nell’ambito del figurativo. Probabilmente si tratta di una conseguenza dell’insegnamento del Bauhaus. Gli elementi strutturali della pittura di Germain restano inalterati nel corso degli anni, senza tuttavia eseguire reiterazioni. Il suo tratto è caratterizzato da lunghe linee oblique e parallele legate da corti segmenti incrociati gli uni agli altri. Usa spesso il coltello, la spatola, realizzando effetti che ricordano le tessere del mosaico.
Alcuni l’hanno paragonato al Monet del periodo delle ninfee; André Marc scrive infatti: “la pittura di Jacques Germain rappresenta, con una chiarezza particolare, il concetto impressionista adattato all’astrazione”. Essa si fonda su accordi colorati registrati partendo dall’osservazione del gioco della luce, non concedendo alcuna sembianza alla realtà delle cose.
Dall’aprile all’agosto 2006 sue opere sono richieste dal Musée de Luxembourg di Parigi in occasione dell’esposizione “L’envolée lyrique”, ovvero la prima mostra dettagliata e completa sul tema dell’astrazione lirica. L’evento è stato accompagnato dalla pubblicazione di un esaustivo catalogo che raccoglie oltre un centinaio di opere.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Brema - Germania
Losanna (Museo Cantonale) - Svizzera
Parigi, (Centre Pompidou, Musée d’Art Moderne de la ville) - Francia
Lille (Musée des Beaux Arts) - Francia
Oslo - Novergia
Bergen - Norvegia
Bibliografia:
Raymon Nacenta, La Scuola di Parigi, Istituto Geografico de Agostini, Novara, 1960; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchatel, Ides & Calendes, 1993; R. Bellini, Atelier Cosmopolita, tradizione e avanguardia, Parigi 1900-1970, Bergamo, Galleria Michelangelo, Galleria d’arte Due Bi, 2005; A.A.V.V., L’envolée lyrique, Parigi, Museé de Luxembourg, 2006.
© Jacques Germain, by SIAE 2023
Nel 1943, durante la prima guerra mondiale, viene fatto prigioniero in Germania e alla liberazione torna a Parigi. Nel 1946 incontra Antonin Artaud e lavora a suo fianco.
A partire da quest’anno partecipa a numerose esposizioni collettive, soprattutto Salons: Surindépendants (1946-47); Réalités Nouvelles (dal 1949), Mai (dal 1951); Comparaisons, Grandes et Jeunes d’aujourd’hui, Automne.
Nel 1947, insieme a Fautrier, Hartung, Wols, Mathieu, Bryen, Seuphor espone alla mostra “Black and White” organizzata dalla Galerie des Deux Isles dove, l’anno seguente, avrà luogo anche la sua prima personale.
Nel 1951 espone alla mostra “Tendances” della Galerie Maeght, insieme a Poliakoff, Pallut, Kelly e Palazuelo; nel 1956 è con Debré alla Galerie Michel Warren di Parigi. E’ invitato alla prestigiosa rassegna “Documenta” di Kassel nel 1959.
E’ presente all’esposizione del 1977 “Le Bauhaus” presso il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi e partecipa alle mostre dell’Ecole de Paris presso la Galerie Charpentier.
Gli sono state organizzate numerose personali a Parigi, Francoforte, Lille, Losanna, Bruxelles, Bonn, ecc.
Tra le mostre personali più recenti si ricordano:
1986 Opere degli anni 1950-60, Galerie Barbier, Parigi
1987 Opere recenti, Galerie Barbier, Parigi
1988 Opere 1950-1960, Galerie Arnoux, Parigi
1989 Piccoli formati recenti, Galerie Barbier-Beltz, Parigi
L'artista muore a Parigi nel 2001.
La pittura di Germain s’iscrive nel vasto movimento dell’astrazione lirica sviluppatosi nel dopoguerra. Sin dall’inizio della carriera egli è affascinato dall’arte astratta; è una circostanza piuttosto rara, essendo la maggior parte degli artisti, quantomeno agli esordi, partiti da posizioni nell’ambito del figurativo. Probabilmente si tratta di una conseguenza dell’insegnamento del Bauhaus. Gli elementi strutturali della pittura di Germain restano inalterati nel corso degli anni, senza tuttavia eseguire reiterazioni. Il suo tratto è caratterizzato da lunghe linee oblique e parallele legate da corti segmenti incrociati gli uni agli altri. Usa spesso il coltello, la spatola, realizzando effetti che ricordano le tessere del mosaico.
Alcuni l’hanno paragonato al Monet del periodo delle ninfee; André Marc scrive infatti: “la pittura di Jacques Germain rappresenta, con una chiarezza particolare, il concetto impressionista adattato all’astrazione”. Essa si fonda su accordi colorati registrati partendo dall’osservazione del gioco della luce, non concedendo alcuna sembianza alla realtà delle cose.
Dall’aprile all’agosto 2006 sue opere sono richieste dal Musée de Luxembourg di Parigi in occasione dell’esposizione “L’envolée lyrique”, ovvero la prima mostra dettagliata e completa sul tema dell’astrazione lirica. L’evento è stato accompagnato dalla pubblicazione di un esaustivo catalogo che raccoglie oltre un centinaio di opere.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Brema - Germania
Losanna (Museo Cantonale) - Svizzera
Parigi, (Centre Pompidou, Musée d’Art Moderne de la ville) - Francia
Lille (Musée des Beaux Arts) - Francia
Oslo - Novergia
Bergen - Norvegia
Bibliografia:
Raymon Nacenta, La Scuola di Parigi, Istituto Geografico de Agostini, Novara, 1960; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchatel, Ides & Calendes, 1993; R. Bellini, Atelier Cosmopolita, tradizione e avanguardia, Parigi 1900-1970, Bergamo, Galleria Michelangelo, Galleria d’arte Due Bi, 2005; A.A.V.V., L’envolée lyrique, Parigi, Museé de Luxembourg, 2006.
© Jacques Germain, by SIAE 2023
