Henri Harpignies
Valenciennes, 1819 - Saint-Privé, Francia, 1916
Essenzialmente pittore di paesaggio, Harpignies ha raffigurato le foreste, i villaggi, il mare, i fiumi di molte regioni francesi ed italiane, con una predilezione per il sottobosco. Le sue descrizioni sono fedeli ed esatte, ma non escludono una vena intima e poetica che le rende delicate ed affascinanti. Harpignies ha trattato con sapienza il mutare delle stagioni e le variazioni della luce nelle diverse ore della giornata.Il critico e letterato Anatole France lo soprannominava “Il Michelangelo degli alberi”.
Impiegato nell’azienda paterna, si dedica alla pittura solo dal 1846, all’età di ventisette anni. A Lione prende lezioni dal paesaggista Achard. Nel 1848 entrambi si recano a Valenciennes, a Bruxelles, poi in Olanda per circa un anno. Al ritorno da un viaggio in Germania, e dopo aver profondamente studiato l’opera di Corot, Harpignies ottiene una sovvenzione dal padre per andare a studiare in Italia. A Roma frequenta i giovani artisti di Villa Medici e studia i grandi maestri italiani. Tornato in patria, prende in affitto un Atelier a Parigi. Durante la bella stagione dipinge nell’Ile de France, tra Marlotte e la foresta di Fontainebleau.
Nel 1853 debutta al Salon con una Veduta di Capri nella quale già si nota una personalità decisa, caratterizzata da una grande forza espressiva. Il soggiorno a Cernay (Haut-Rhin) nel 1857 sarà il primo di una lunga serie, in ragione del paesaggio ricco di motivi a cui ispirarsi.
Negli anni seguenti continua ad esporre con successo ai Salons finché nel 1863 la sua opera Anatre selvagge viene rifiutata. Quell’anno la giuria era stata molto severa, ma Harpignies è talmente deluso che distrugge il dipinto e parte per un altro viaggio studio di due anni in Italia.
Dopo questo secondo viaggio in Italia e numerosi spostamenti in Francia, nel 1869 scopre il villaggio d’Herisson dove torna ogni anno in compagnia di giovani paesaggisti ai quali insegna a dipingere.
Negli anni seguenti prende la sua rivincita verso il Salon: è premiato con medaglie nel 1866, 1868 e 1869. Nel 1875 riceve la Croce di Cavaliere della Legione d’Onore. E’ premiato di nuovo nel 1878, nel 1883 con la Croce d’Ufficiale, nel 1897 con una medaglia d’Onore, un Grand Prix nel 1900 e la Croce di Comandante nel 1901.
Acquarellista autodidatta dal 1851, acquisirà, nella maturità, una notevole padronanza della tecnica; suoi acquerelli diventano sempre più precisi, l’uso di bianchi e di colori chiari li alleggeriscono, li rendono più fluidi, vicini al gusto di Huet e di Jongkind.
Espone a Londra, presso la New Water-Colours Society e si trasferisce definitivamente a Saint Privé, nello Yonne. Lascerà la nuova residenza solo nei mesi invernali, per andare a Nizza, Antibes o Beaulieu, ospite della Principessa d’Aremberg. Il fascino personale e l’abilità nel suonare il violoncello, lo rendono ospite gradito in ogni ambiente.
Essenzialmente pittore di paesaggio, Harpignies ha raffigurato le foreste, i villaggi, il mare, i fiumi di molte regioni francesi ed italiane, con una predilezione per il sottobosco. Il critico e letterato Anatole France lo soprannominava “Il Michelangelo degli alberi”.
Le sue descrizioni sono fedeli ed esatte, ma non escludono una vena intima e poetica che le rende delicate ed affascinanti. Harpignies ha trattato con sapienza il mutare delle stagioni e le variazioni della luce nelle diverse ore della giornata.
Si può dire che Harpignies sta all’Ecole de Barbizon come Guillaumin starà all’Impressionismo. Nel 1901 è promosso comandante della Legione d’Onore e Ufficiale nel 1911.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Besançon
Bucarest, Museo Simu
Clamecy
Dieppe
Douai
Grenoble
La Roche-sur-Yon
Liegi, Belgio
Lille
Orléans
Parigi, Louvre
Rochefort
Rouen
Soissons
Tourcoing
Valenciennes
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976; J. Bouret, L’Ecole de Barbizon et le paysage français au XIX siècle, Neuchâtel, Editions Ides et Calendes; P. Schubert, F. Schubert, Les peintres de la Vallée de Chevreuse, Paris, Les Editions de l’amateur, 2001.
Nel 1853 debutta al Salon con una Veduta di Capri nella quale già si nota una personalità decisa, caratterizzata da una grande forza espressiva. Il soggiorno a Cernay (Haut-Rhin) nel 1857 sarà il primo di una lunga serie, in ragione del paesaggio ricco di motivi a cui ispirarsi.
Negli anni seguenti continua ad esporre con successo ai Salons finché nel 1863 la sua opera Anatre selvagge viene rifiutata. Quell’anno la giuria era stata molto severa, ma Harpignies è talmente deluso che distrugge il dipinto e parte per un altro viaggio studio di due anni in Italia.
Dopo questo secondo viaggio in Italia e numerosi spostamenti in Francia, nel 1869 scopre il villaggio d’Herisson dove torna ogni anno in compagnia di giovani paesaggisti ai quali insegna a dipingere.
Negli anni seguenti prende la sua rivincita verso il Salon: è premiato con medaglie nel 1866, 1868 e 1869. Nel 1875 riceve la Croce di Cavaliere della Legione d’Onore. E’ premiato di nuovo nel 1878, nel 1883 con la Croce d’Ufficiale, nel 1897 con una medaglia d’Onore, un Grand Prix nel 1900 e la Croce di Comandante nel 1901.
Acquarellista autodidatta dal 1851, acquisirà, nella maturità, una notevole padronanza della tecnica; suoi acquerelli diventano sempre più precisi, l’uso di bianchi e di colori chiari li alleggeriscono, li rendono più fluidi, vicini al gusto di Huet e di Jongkind.
Espone a Londra, presso la New Water-Colours Society e si trasferisce definitivamente a Saint Privé, nello Yonne. Lascerà la nuova residenza solo nei mesi invernali, per andare a Nizza, Antibes o Beaulieu, ospite della Principessa d’Aremberg. Il fascino personale e l’abilità nel suonare il violoncello, lo rendono ospite gradito in ogni ambiente.
Essenzialmente pittore di paesaggio, Harpignies ha raffigurato le foreste, i villaggi, il mare, i fiumi di molte regioni francesi ed italiane, con una predilezione per il sottobosco. Il critico e letterato Anatole France lo soprannominava “Il Michelangelo degli alberi”.
Le sue descrizioni sono fedeli ed esatte, ma non escludono una vena intima e poetica che le rende delicate ed affascinanti. Harpignies ha trattato con sapienza il mutare delle stagioni e le variazioni della luce nelle diverse ore della giornata.
Si può dire che Harpignies sta all’Ecole de Barbizon come Guillaumin starà all’Impressionismo. Nel 1901 è promosso comandante della Legione d’Onore e Ufficiale nel 1911.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Besançon
Bucarest, Museo Simu
Clamecy
Dieppe
Douai
Grenoble
La Roche-sur-Yon
Liegi, Belgio
Lille
Orléans
Parigi, Louvre
Rochefort
Rouen
Soissons
Tourcoing
Valenciennes
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976; J. Bouret, L’Ecole de Barbizon et le paysage français au XIX siècle, Neuchâtel, Editions Ides et Calendes; P. Schubert, F. Schubert, Les peintres de la Vallée de Chevreuse, Paris, Les Editions de l’amateur, 2001.