Cesare Maggi
Roma, 1881 - Torino, 1961
Grazie alla collaborazione commerciale con Alberto Grubicy fino al 1913, Maggi si impone rapidamente tra i maggiori rappresentanti del secondo divisionismo in Italia con un repertorio di paesaggi di montagna di facile comprensione, indagati perlopiù negli aspetti di percezione visiva della rifrazione della luce e del colore.
Cesare Maggi nasce a Roma nel 1881. Proveniente da una famiglia di attori, è avviato agli studi classici dal padre e ancora giovanissimo inizia a frequentare gli studi del pittore livornese Vittorio Corcos e, in seguito, di Gaetano Esposito a Napoli.
Maggi fa suo esordio all’Esposizione annuale della Società di Belle Arti di Firenze nel 1898.
Dopo un breve viaggio di aggiornamento a Parigi, giunge per l’artista la svolta decisiva: la mostra postuma di Giovanni Segantini, allestita presso la Società di Belle Arti di Milano nel 1899, orienta definitivamente la produzione di Cesare Maggi verso una pittura di paesaggio di impronta divisionista.
Dopo un breve soggiorno in Engadina, il pittore rientra a Milano e, infine, si stabilisce a Torino.
Grazie alla collaborazione commerciale con Alberto Grubicy fino al 1913, Maggi si impone rapidamente tra i maggiori rappresentanti del secondo divisionismo in Italia con un repertorio di paesaggi di montagna di facile comprensione, indagati perlopiù negli aspetti di percezione visiva della rifrazione della luce e del colore.
Partecipa alle principali rassegne espositive italiane ed europee e nel 1912 gli viene dedicata un’intera sala dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.
In seguito a una parentesi dedicata al ritratto negli anni Dieci, la produzione matura dell’artista, si orienta verso una maggiore semplificazione dei soggetti, per lo più paesaggi.
Dal 1936 ricopre cattedra di Pittura all’Accademia Albertina di Torino e nel 1941 vince il premio Cremona. Sue opere sono nelle Gallerie d'Arte Moderna di Torino e Roma.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Gallerie d'Arte Moderna di Torino e Roma
Museo del Paesaggio, Verbania, Italia
Maggi fa suo esordio all’Esposizione annuale della Società di Belle Arti di Firenze nel 1898.
Dopo un breve viaggio di aggiornamento a Parigi, giunge per l’artista la svolta decisiva: la mostra postuma di Giovanni Segantini, allestita presso la Società di Belle Arti di Milano nel 1899, orienta definitivamente la produzione di Cesare Maggi verso una pittura di paesaggio di impronta divisionista.
Dopo un breve soggiorno in Engadina, il pittore rientra a Milano e, infine, si stabilisce a Torino.
Grazie alla collaborazione commerciale con Alberto Grubicy fino al 1913, Maggi si impone rapidamente tra i maggiori rappresentanti del secondo divisionismo in Italia con un repertorio di paesaggi di montagna di facile comprensione, indagati perlopiù negli aspetti di percezione visiva della rifrazione della luce e del colore.
Partecipa alle principali rassegne espositive italiane ed europee e nel 1912 gli viene dedicata un’intera sala dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.
In seguito a una parentesi dedicata al ritratto negli anni Dieci, la produzione matura dell’artista, si orienta verso una maggiore semplificazione dei soggetti, per lo più paesaggi.
Dal 1936 ricopre cattedra di Pittura all’Accademia Albertina di Torino e nel 1941 vince il premio Cremona. Sue opere sono nelle Gallerie d'Arte Moderna di Torino e Roma.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Gallerie d'Arte Moderna di Torino e Roma
Museo del Paesaggio, Verbania, Italia