Marcel Meylan
Saint-Imier, 1917 - Moudon, Svizzera, 1997
Scultore. Dopo aver studiato alla Scuola d’arte di Chaux-de-Fonds, in Svizzera, si trasferisce a Parigi dove segue i corsi di Paul Colin, frequenta le libere Accademie e lavora con Zadkine.
Inizialmente sedotto dalla lavorazione della pietra, il desiderio di forme più aeree gli fa abbandonare questo materiale opaco. Dal 1945 al 1947 comincia ad impiegare il gesso nei suoi lavori finché scopre il metallo con le sue infinite possibilità. Rappresentando personaggi, animali e oggetti d’uso comune, li riduce alle linee strutturali giustapponendo barre metalliche che salda colando il ferro tramite fusione. E’ un tipo di scultura essenziale, dalle superfici scabre che ricorda l’opera di Giacometti. Maestro della materia, Meylan ritrova in essa il potere costruttivo necessario per raggiungere la creatività artistica. Domina la materia e si lascia dominare da questa.
Tra le esposizioni personali e collettive a cui partecipa si ricordano: Drian Gallery, Londra (1958-60); Galerie Dina Vierny, Parigi (1962); Galerie Marcel Dupuis, Parigi; Musée Rodin, Parigi; Jeune sculture, Museo d’arte Moderna, Parigi; Salon des Realité Nouvelles, Parigi (1961-62); Salon d’Art Sacré, Parigi; Exposition Internationale du petit bronze, Parigi; Musée du Louvre, Parigi; L’objet, Parigi; Musée des Beaux Arts, Parigi; L’Art Abstrait, Nantes (1963); Salon Comparaison, Parigi (1963); Galleria Cadario, Milano.
Musei e collezioni in cui sono conservate le sue opere:
Parigi, Londra, New York, Milano, Ginevra, Berna.
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976
Inizialmente sedotto dalla lavorazione della pietra, il desiderio di forme più aeree gli fa abbandonare questo materiale opaco. Dal 1945 al 1947 comincia ad impiegare il gesso nei suoi lavori finché scopre il metallo con le sue infinite possibilità. Rappresentando personaggi, animali e oggetti d’uso comune, li riduce alle linee strutturali giustapponendo barre metalliche che salda colando il ferro tramite fusione. E’ un tipo di scultura essenziale, dalle superfici scabre che ricorda l’opera di Giacometti. Maestro della materia, Meylan ritrova in essa il potere costruttivo necessario per raggiungere la creatività artistica. Domina la materia e si lascia dominare da questa.
Tra le esposizioni personali e collettive a cui partecipa si ricordano: Drian Gallery, Londra (1958-60); Galerie Dina Vierny, Parigi (1962); Galerie Marcel Dupuis, Parigi; Musée Rodin, Parigi; Jeune sculture, Museo d’arte Moderna, Parigi; Salon des Realité Nouvelles, Parigi (1961-62); Salon d’Art Sacré, Parigi; Exposition Internationale du petit bronze, Parigi; Musée du Louvre, Parigi; L’objet, Parigi; Musée des Beaux Arts, Parigi; L’Art Abstrait, Nantes (1963); Salon Comparaison, Parigi (1963); Galleria Cadario, Milano.
Musei e collezioni in cui sono conservate le sue opere:
Parigi, Londra, New York, Milano, Ginevra, Berna.
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976