Pierre Eugène Montézin
Parigi, 1874 - Moëlan-sur-Mer, Francia, 1946
Nel 1923 è insignito del titolo di Cavaliere della Legione d’Onore e nel 1927 è nominato presidente del Salon de l’Union des Beaux-Arts di Lagny-sur-Marne, nell’Ile de France. Dal 1930 al 1938 espone con il gruppo, del quale fanno parte pittori che pur nella diversità d’espressione, si possono accomunare sotto l’etichetta di “Neo-Impressionisti”. Nel 1933 è eletto all’unanimità Presidente di giuria del Salon des artistes francaise; in occasione della cerimonia, gli viene organizzata un’esposizione con 237 opere.
Grazie al padre, disegnatore di merletti, entra in uno studio di decorazione dove apprende la tecnica della pittura murale. Il datore di lavoro lo incita a studiare le teorie degli Impressionisti finché Montezin lascia l’impiego per dedicarsi completamente all’arte pittorica.
Artista molto sensibile al fascino della luce naturale, i soggetti preferiti sono soprattutto paesaggi nei quali applica i principi della pittura “en plein air”. Guarda molto a Monet che considera maestro ideale, applicando a sua volta la stesura a piccoli tocchi e imprigionando la luce in una rete colorata; ciò si nota in particolar modo nei dipinti raffiguranti effetti di neve, stagni e specchi d’acqua dove più si possono cogliere i riflessi, i colori dell’atmosfera e dell’ambiente.
Nel 1893 invia un’opera al Salon des Artistes Français ma è rifiutato; sarà ammesso solo a partire dal 1903. E’ proprio in questa data che fa amicizia con Quost il quale gli insegna l’arte del disegno e gli trasmette il gusto per la pittura.
Nel 1907 e nel 1910 riceve la medaglia di terza e di seconda classe al Salon des artistes francaise. Dal 1914 è impegnato in guerra e solo alla fine del conflitto riprende a dipingere trasferendosi a Dreux e poi a Moret, dove abitualmente trascorreva il periodo estivo. Nei dipinti di questo periodo si nota l’influenza di Alfred Sisley che aveva trascorso il suo ultimo periodo proprio a Moret-sur-Loing, nei pressi della foresta di Fontainebleau. Nel 1920 riceve il Premio Rosa Bonheur al Salon ed è ammesso come socio fuori concorso. Dopo aver ricevuto la medaglia d’onore è eletto membro del Comitato e del Jury.
Nel 1923 è insignito del titolo di Cavaliere della Legione d’Onore e nel 1927 è nominato presidente del Salon de l’Union des Beaux-Arts di Lagny-sur-Marne, nell’Ile de France. Dal 1930 al 1938 espone con il gruppo, del quale fanno parte pittori che pur nella diversità d’espressione, si possono accomunare sotto l’etichetta di “Neo-Impressionisti”. Nel 1933 è eletto all’unanimità Presidente di giuria del Salon des artistes francaise; in occasione della cerimonia, gli viene organizzata un’esposizione con 237 opere. Nel 1936 espone a Parigi alla Galerie du Journal, nel 1938 alla Galerie Durand-Ruel, e nel 1943 alla Galerie Raphaël Gérard.
Nel 1940 diventa membro dell’Accademia di Belle Arti di Parigi.
E’ molto amico di Fernand Pinal, pittore allievo del divisionista Henri Martin che, parlando del suo legame con Montezin, dirà: “l’amicizia di cui mi ha voluto onorare fino alla morte mi fa conservare un ricordo prezioso ed emozionante di queste rive della Senna e di Loing, dove, durante l’estate 1941 ebbi l’occasione di piantare il mio cavalletto vicino al suo”.
Fedele per tutta la carriera ai principi della pittura Impressionista, non si lasciò mai tentare dai movimenti emergenti quali Cubismo, Surrealismo o Astrattismo.
Come Cézanne, muore improvvisamente, mentre sta dipingendo all’aperto.
.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Manheim (Kunsthalle)
Parigi, Musée d’Art Moderne de la Ville
Parigi, Musée du Petit Palais
Parigi, Musée du Luxembourg
Musée des beaux-arts de Bordeaux
Musée Crozatier au Puy-en-Velay
Musée Cantini de Marseille
Musée du Havre
Musée de Roubaix
Musée Marcel Dessal de Dreux
Musée de Lille
Musée de Renne
Musée de Tourcoing
Musée d'Amiens
Musée de Calais
Musée de Lourdes
Musée de Saint-Quentin
Musée Alfred-Danicourt de Péronne
Musée des beaux-arts de Dijon
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maîtres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les éditions de l’amateur, 1996; N. Coret, Autour des Neo-impressionistes, Le Groupe de Lagny, Paris, Somogy, 1999.
Artista molto sensibile al fascino della luce naturale, i soggetti preferiti sono soprattutto paesaggi nei quali applica i principi della pittura “en plein air”. Guarda molto a Monet che considera maestro ideale, applicando a sua volta la stesura a piccoli tocchi e imprigionando la luce in una rete colorata; ciò si nota in particolar modo nei dipinti raffiguranti effetti di neve, stagni e specchi d’acqua dove più si possono cogliere i riflessi, i colori dell’atmosfera e dell’ambiente.
Nel 1893 invia un’opera al Salon des Artistes Français ma è rifiutato; sarà ammesso solo a partire dal 1903. E’ proprio in questa data che fa amicizia con Quost il quale gli insegna l’arte del disegno e gli trasmette il gusto per la pittura.
Nel 1907 e nel 1910 riceve la medaglia di terza e di seconda classe al Salon des artistes francaise. Dal 1914 è impegnato in guerra e solo alla fine del conflitto riprende a dipingere trasferendosi a Dreux e poi a Moret, dove abitualmente trascorreva il periodo estivo. Nei dipinti di questo periodo si nota l’influenza di Alfred Sisley che aveva trascorso il suo ultimo periodo proprio a Moret-sur-Loing, nei pressi della foresta di Fontainebleau. Nel 1920 riceve il Premio Rosa Bonheur al Salon ed è ammesso come socio fuori concorso. Dopo aver ricevuto la medaglia d’onore è eletto membro del Comitato e del Jury.
Nel 1923 è insignito del titolo di Cavaliere della Legione d’Onore e nel 1927 è nominato presidente del Salon de l’Union des Beaux-Arts di Lagny-sur-Marne, nell’Ile de France. Dal 1930 al 1938 espone con il gruppo, del quale fanno parte pittori che pur nella diversità d’espressione, si possono accomunare sotto l’etichetta di “Neo-Impressionisti”. Nel 1933 è eletto all’unanimità Presidente di giuria del Salon des artistes francaise; in occasione della cerimonia, gli viene organizzata un’esposizione con 237 opere. Nel 1936 espone a Parigi alla Galerie du Journal, nel 1938 alla Galerie Durand-Ruel, e nel 1943 alla Galerie Raphaël Gérard.
Nel 1940 diventa membro dell’Accademia di Belle Arti di Parigi.
E’ molto amico di Fernand Pinal, pittore allievo del divisionista Henri Martin che, parlando del suo legame con Montezin, dirà: “l’amicizia di cui mi ha voluto onorare fino alla morte mi fa conservare un ricordo prezioso ed emozionante di queste rive della Senna e di Loing, dove, durante l’estate 1941 ebbi l’occasione di piantare il mio cavalletto vicino al suo”.
Fedele per tutta la carriera ai principi della pittura Impressionista, non si lasciò mai tentare dai movimenti emergenti quali Cubismo, Surrealismo o Astrattismo.
Come Cézanne, muore improvvisamente, mentre sta dipingendo all’aperto.
.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Manheim (Kunsthalle)
Parigi, Musée d’Art Moderne de la Ville
Parigi, Musée du Petit Palais
Parigi, Musée du Luxembourg
Musée des beaux-arts de Bordeaux
Musée Crozatier au Puy-en-Velay
Musée Cantini de Marseille
Musée du Havre
Musée de Roubaix
Musée Marcel Dessal de Dreux
Musée de Lille
Musée de Renne
Musée de Tourcoing
Musée d'Amiens
Musée de Calais
Musée de Lourdes
Musée de Saint-Quentin
Musée Alfred-Danicourt de Péronne
Musée des beaux-arts de Dijon
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maîtres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les éditions de l’amateur, 1996; N. Coret, Autour des Neo-impressionistes, Le Groupe de Lagny, Paris, Somogy, 1999.
