Jean Puy
Roanne, France, 1876 - 1960
Sebbene sia stato un pittore Fauve (anche se per pochi anni, dal 1905 al 1908 ca.), si distingue da questi per buon gusto e discrezione. Le sue opere sono infatti un compromesso tra Impressionismo e Fauvismo. Puy può essere considerato un artista indipendente, non essendosi associato ad altri movimenti.
Dopo gli studi classici al liceo, nel 1895 frequenta i corsi d’architettura all’Accademia di Belle Arti di Lione e segue lezioni complementari di disegno presso il ritrattista accademico Tony Tollet. Nel 1898 si trasferisce a Parigi e si iscrive all’Académie Julian dov’è allievo di Jean-Paul Laurens e di Benjamin-Constant. Stanco di questi insegnamenti troppo tradizionali, frequenta la nuova Accademia appena creata da Eugène Carrière dove conosce, tra gli altri, i futuri “Fauves”: Matisse, Derain, Camoin, Manguin. Carrière raccomanda agli allievi di disegnare liberamente e li spinge risolutamente verso l’arte moderna.
Dalla scoperta delle località bretoni Pouldu, Bénodet, St-Guénolé, avvenuta nel 1899, Puy sente un fortissimo attaccamento a queste terre e decide di trascorrere gran parte della bella stagione tra Roanne e il nord ovest della Francia. Torna a Parigi solo in inverno, dove dipinge in atelier. L’entusiasmo per la Bretagna è legato soprattutto alla passione per il mare. Acquista una barca e, con l’aiuto dell’amico Paul Signac impara a navigare. Di porto in porto percorre tutta la costa e, dipingendo dall’imbarcazione, riesce meglio a captare la vitalità dei pittoreschi villaggi. A volte porta con sé le modelle Anita, Ginette o Dédée.
Se, grazie alle coste selvagge, è Belle-Ile che lo invoglia più di ogni altro luogo a dipingere, Concarneau e Bénodet sono i porti in cui ritorna regolarmente.
Jean Puy, indipendente di natura, sceglie i luoghi meno frequentati da altri pittori. A Belle-Ile, per esempio, scivola all’interno della grotta dell’Apothicairière e a Concarneau dipinge nella Ville-Close, luogo recondito e solitario, ideale per la sua pittura intimista. Contrariamente alla maggioranza degli amici Fauves, innamorati della luce del Mediterraneo, Puy preferisce “la luce diffusa dell’Oceano” entusiasmandosi per le sfumature dell’atmosfera bretone. Egli stesso racconta: “sono andato qualche volta nel Midi, in inverno, ma non vi ho mai trovato il ritmo che amavo in Bretagna: paesi moderati dai colori molto modulati, pochi gialli o arancioni e, oltre a numerose belle giornate, alcuni giorni di pioggerella con luce fioca, luce di sogno. Ecco cosa mi piace, insieme alla varietà dei paesaggi ed un mare grandioso, tragico a volte, ma così ammaliatore”.
Nel 1901 espone con Marquet e Matisse al Salon des Indépendants; l’anno dopo si aggrega anche Manguin e nel 1903 Camoin. Gli anni 1902-1903 sono per Jean Puy il periodo più violentemente colorato; si può parlare infatti di uno stile “pre-fauve”.
Al Salon del 1904 il gruppo è al completo, con l’aggiunta di Dufy e Friesz.
Nei locali del Salon d’Automne del 1905 che vede la nascita del Fauvismo, questi artisti espongono di nuovo insieme e si conta la presenza di due nuovi artisti: Vlaminck e Derain.
Nell’inverno 1904-1905 Puy aveva lavorato molto con Matisse nell’atelier di Manguin e proprio grazie a questi conosce il mercante d’arte Ambroise Vollard che dal 1905 al 1922 acquista gran parte della sua produzione. Vollard, tra il 1905 e il 1910, lo convince inoltre a decorare un centinaio di ceramiche realizzate da André Metthey e lo inizia alla tecnica dell’incisione. Nel 1919 gli affida l’illustrazione di Père Ubu à la guerre, nel 1924 Le pot de fleurs de la mère Ubu e le Dèjeuner de l’Evêque.
La sua pittura piace molto ai grandi critici d’arte Apollinaire, Duret, Arsène Alexandre, Tristan Klingsor che lo elogiano e lo sostengono con i loro scritti.
Nel 1910 Apollinaire afferma: “Puy è in gran progresso. I suoi paesaggi con il mare sono trasparenti come i giorni più belli e la sua donna nuda dalla folta capigliatura ha la snellezza e l’audacia di una cortigiana veneta che avrebbe amato Casanova…”.
Durante il richiamo alle armi nel 1915-16 Puy conosce Villon, Dunoyer, e Segonzac. L’artista alterna sempre lavoro in atelier e pittura “en plein air”.
Sebbene sia stato un pittore Fauve (anche se per pochi anni, dal 1905 al 1908 ca.), si distingue da questi per buon gusto e discrezione. Le sue opere sono infatti un compromesso tra Impressionismo e Fauvismo. Puy può essere considerato un artista indipendente, non essendosi associato ad altri movimenti.
Nel 1920 conosce i Carrion, una coppia che possiede una splendida casa a Belle-Ile; spesso è invitato a trascorrervi lunghi periodi, tant’è che una delle loro stanze è adibita ad atelier.
Tra il 1912 e il 1938 partecipa regolarmente alle esposizioni collettive presso la Galerie Druet e dal 1907 al 1927 alla Galerie Bernheim-Jeune. Nove sue opere figurano all’Esposizione dei Maestri dell’Arte Indipendente al Petit Palais di Parigi in occasione dell’Esposizione Internazionale del 1937.
Nel periodo tra le due guerre vive a Parigi e, verso il 1939, temendo i bombardamenti sulla capitale, si ritira nella città natale.
Nel 1939 decora il Salone d’onore del liceo “du Parc” di Lione con l’ affresco L’incontro tra Ulisse e Nausicaa.
Dopo il ritorno a Roanne, riduce volontariamente la promozione della sua opera a livello nazionale e le esposizioni a Parigi per dedicarsi maggiormente alla vita culturale della sua regione di cui diventa un importante figura di riferimento. L’evoluzione della pittura di Puy è contrassegnata dagli eventi storici che segnano la sua vita. Le guerre mondiali sono per lui due rotture irrimediabili che sconvolgono la sua visione del mondo. E’ forse per queste ragioni che, dopo la foga e l’esuberanza degli anni Fauve, evolve verso una pittura intimista, più sobria e misurata.
Dopo la morte, molte sue opere sono richieste per importanti esposizioni e gli vengono dedicate numerose antologiche. Tra le più recenti si ricordano: Ginevra, Petit Palais « Jean Puy, le maitre de Roanne » (1994); Morlaix, Musée des Jacobins « Un fauve en Bretagne, Jean Puy » (1995) ; Roanne, Musée Joseph Déchelette « Jean Puy, l’après midi d’un fauve » (2001).
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Albi (Musée Toulouse-Lautrec); Bagnols-sur-Céze (Musée Léon Alègre); Besançon (Musée des Beaux Arts); Bourg-en-Bresse; Cateau-Cambresis (Musée Matisse); Grenoble (Musée des Beaux Arts); Lione (Musée des Beaux Arts); Montbélliard (Musée du Château); Montpellier; Mulhouse; Nantes; Parigi (Musée d’Art Moderne de la Ville, Musée du Petit Palais); Poitiers; Reims (Musée Saint Denis); Roanne (Musée J. Déchelette); Rouen (Musée des Beaux Arts); Saint Etienne (Musée d’Art et d’Industrie); Saint-Quentin; Saint-Tropez (Musée de l’Annonciade); Troyes (Musée d’Art Moderne); Winterthur, Germania; Algeri, Algeria; Ginevra (Mod. Art Foundation O. Ghez, Musée du Petit Palais), Zurigo -Svizzera ; Mosca, Unione Sovietica.
Bibliografia:
Jean Puy, Catalogue raisonné de l’œuvre peint, Roanne, Les amis de Jean Puy Editeur, 2001; Catalogue sommaire illustré des peintures, Musée d’Orsay, Paris, Ed. Réunion des Musées Nationaux, 1990; H. Belbeoch, F. Clifford, Belle-Ile en art, Henri Belbeoch, 1991; H. Belbeoch, Les peintres de Concarneau, Quimper, Editions Palatines, 1993; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maitres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996; La Collection Ambroise Vollard du Musée Léon-Dierx, Parigi, Editions d’Art Somogy, 1999; Jean Puy (1876-1960), Roanne, Les Amis de Jean Puy Editeur, 2000; Les années fauves, 1904-1908, Paris, Somogy Editions d’art, 2000; Da Renoir a Picasso, un secolo d’arte al Petit Palais di Ginevra, a cura di Paola Gribaudo, Milano, Electa, 2001; Da Caillebotte a Picasso, I capolavori della collezione Oscar Ghez dal Museo del Petit Palais di Ginevra a cura di L. Caramel, N. Sainte Fare Garnot, G. Gentry, Milano, Mazzotta, 2003
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