Sergio Dangelo
Milano, 1932
Dal 1951, con Enrico Baj, è l’animatore del “Movimento d’Arte Nucleare”, gruppo antirealista tra le avanguardie europee; la galleria San Fedele di Milano espone i suoi famosi quadri “nucleari” e da questa data le mostre nelle gallerie d’avanguardia diventano numerosissime.
Frequenta il Liceo Berchet a Milano. Egli stesso afferma di aver eseguito la sua prima opera in classe, durante una lezione di matematica. Si tratta di un disegno dal bizzarro titolo Pranzo per 136 persone di cui 2 molto affamate dal quale già si possono riconoscere particolari doti di immaginazione e fantasia. Grazie al padre Alberto, la cui biblioteca è ricca di letteratura europea, approfondisce la sua cultura; compie viaggi in Europa e nel 1948, a Bruxelles, fa atto di “surrealismo assoluto”. Dal 1951, con Enrico Baj, è l’animatore del “Movimento d’Arte Nucleare”, gruppo antirealista tra le avanguardie europee; la galleria San Fedele di Milano espone i suoi famosi quadri “nucleari” e da questa data le mostre nelle gallerie d’avanguardia diventano numerosissime. Nel manifesto della pittura nucleare, scritto dagli stessi due fondatori e pubblicato a Bruxelles, si esprime l’urgenza di elaborare un nuovo linguaggio artistico che può rappresentare lo stato d’angoscia della società contemporanea. Organo del movimento è la rivista “Il Gesto” (Rassegna internazionale delle forme libere), di cui Dangelo è fondatore. Nel 1955 a Milano l’artista organizza l’esposizione che porta lo stesso nome. Incontra gli artisti del gruppo “Cobra” e gli scrittori superstiti del Gruppo Surrealista Rivoluzionario. Diffonde in Italia l’opera degli artisti liberi tra cui appunto i “Cobra”, gli Immaginisti Svedesi, Lucio Fontana e Jasper Jorn.
Dangelo organizza con quest’ultimo e Tullio d’Albisola il famoso incontro di Albisola (estate 1954) al quale partecipano Appel, Baj, Corneille, Fontana, Matta e Scanavino. Nel 1955 a Milano organizza l’esposizione omonima. Nel 1957 conosce a Londra E.L.T. Mesens e quest’amicizia provoca una svolta nella sua vita artistica.
Parallelamente all’attività di pittore, Dangelo collabora alla rivista “Phantomas”, scrive d’arte su testi teorici e cataloghi ragionati; si dedica alla ceramica a gran fuoco, realizza oggetti (Hand-mades) dipinti su lamiera smaltata, litografie, acqueforti, illustrazioni per testi poetici ed organizza esposizioni divulgative dell’idea surrealista. Nella sua arte ci sono elementi neodadaisti e surrealisti, rielaborati nelle varie tecniche che l’autore utilizza. Le composizioni in dittici e trittici, l’uso di varie tecniche, la variabilità del colore, suggeriscono l’idea di continue metamorfosi, molteplicità di punti d’osservazione e un perenne correlarsi d’immagini.
Arturo Schwarz nel 1896 presenta il suo dipinto La Chaine des Rouges Pommieres e la scultura in legno L’Arbre d’Amour alla Biennale di Venezia “Arte e Alchimia”. Dal 1989 Dangelo è membro di “Actual” ed è divenuto “estatico”, vive, in pratica, consapevole del fatto che “qualcosa accade”.
E’ spesso invitato ad esporre nei musei, alla Triennale (quattro edizioni), alle Biennali di Venezia (cinque edizioni, 1958, 1964, 1966, 1980, 1986, con sala personale nel 1966) ed alla Quadriennale di Roma nel 1986.
Nel 1992 la Galleria Michelangelo di Bergamo ospita una sua importante mostra personale.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Albisola Mare, Savona, Fondazione Museo Giuseppe Mazzotti, 1903
Albisola Capo, Savona, Museo della ceramica Manlio Trucco
Gallarate, Varese, Civica Galleria d’Arte Moderna
Vicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, Sede Museale di Banca Intesa
Tolentino, Macerata, Museo storico Castello della Rancia, Sez. Arte Contemporanea
Bibliografia:
Il collezionista d’arte moderna, Torino, Giulio Bolaffi Editore, 1963; Enciclopedia Universale Seda della Pittura Moderna, Milano, Seda, 1969; Sergio Dangelo, Catalogo della mostra, Bergamo, Galleria Michelangelo, 1992
Dangelo organizza con quest’ultimo e Tullio d’Albisola il famoso incontro di Albisola (estate 1954) al quale partecipano Appel, Baj, Corneille, Fontana, Matta e Scanavino. Nel 1955 a Milano organizza l’esposizione omonima. Nel 1957 conosce a Londra E.L.T. Mesens e quest’amicizia provoca una svolta nella sua vita artistica.
Parallelamente all’attività di pittore, Dangelo collabora alla rivista “Phantomas”, scrive d’arte su testi teorici e cataloghi ragionati; si dedica alla ceramica a gran fuoco, realizza oggetti (Hand-mades) dipinti su lamiera smaltata, litografie, acqueforti, illustrazioni per testi poetici ed organizza esposizioni divulgative dell’idea surrealista. Nella sua arte ci sono elementi neodadaisti e surrealisti, rielaborati nelle varie tecniche che l’autore utilizza. Le composizioni in dittici e trittici, l’uso di varie tecniche, la variabilità del colore, suggeriscono l’idea di continue metamorfosi, molteplicità di punti d’osservazione e un perenne correlarsi d’immagini.
Arturo Schwarz nel 1896 presenta il suo dipinto La Chaine des Rouges Pommieres e la scultura in legno L’Arbre d’Amour alla Biennale di Venezia “Arte e Alchimia”. Dal 1989 Dangelo è membro di “Actual” ed è divenuto “estatico”, vive, in pratica, consapevole del fatto che “qualcosa accade”.
E’ spesso invitato ad esporre nei musei, alla Triennale (quattro edizioni), alle Biennali di Venezia (cinque edizioni, 1958, 1964, 1966, 1980, 1986, con sala personale nel 1966) ed alla Quadriennale di Roma nel 1986.
Nel 1992 la Galleria Michelangelo di Bergamo ospita una sua importante mostra personale.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Albisola Mare, Savona, Fondazione Museo Giuseppe Mazzotti, 1903
Albisola Capo, Savona, Museo della ceramica Manlio Trucco
Gallarate, Varese, Civica Galleria d’Arte Moderna
Vicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, Sede Museale di Banca Intesa
Tolentino, Macerata, Museo storico Castello della Rancia, Sez. Arte Contemporanea
Bibliografia:
Il collezionista d’arte moderna, Torino, Giulio Bolaffi Editore, 1963; Enciclopedia Universale Seda della Pittura Moderna, Milano, Seda, 1969; Sergio Dangelo, Catalogo della mostra, Bergamo, Galleria Michelangelo, 1992
