PERCORSI. Viaggio nell'astrattismo degli anni '50-'70

Quando: Dal 21-10-2022 al 15-11-2022
Orari: Martedì - Sabato 9.30-12.30 / 16-19
A cura di: Galleria Michelangelo
Prezzo: Free entry
scorri
Artisti:
Altro: Loris Ferrari
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La mostra che la Galleria Michelangelo propone per il mese di ottobre consente di accostarsi al pensiero e alla sensibilità di alcuni artisti che attraverso l’espressività e diversi linguaggi stilistici rappresentano la propria visione della realtà. 

In particolare, l’esposizione intende ripercorrere alcune fasi salienti ed eterogenee del percorso artistico astratto del secolo scorso, avvalendosi di opere di pittori internazionali.

L’arte astratta non vuole dimostrare la realtà, è territorio affascinante e complesso che rappresenta la forma di espressione più pura ed immediata delle proprie sensazioni. 

A dare la spinta a questa corrente artistica furono i cambiamenti del Novecento in tutte le arti e quelli che la società stava vivendo.

Il rifiuto del figurativo ha il vantaggio di permettere la creazione di un nuovo vocabolario espressivo e la conversione delle idee in formule innovative, irripetibili, senza precedenti. 

Oggi, "arte astratta" è spesso un termine generico che comprende una vasta gamma di stili e movimenti artistici. Tra questi vi sono l'arte non rappresentativa, l'arte non oggettiva, l'espressionismo astratto, l'arte informale (una forma di arte gestuale) e persino l'arte op (arte ottica, che si riferisce all'arte che fa uso di illusioni ottiche). L'arte astratta può essere gestuale, geometrica, fluida o figurativa (implica cose che non sono visive come emozione, suono o spiritualità).

Cronologicamente la mostra inizia con un’opera di Louis Latapie (Tolosa, 1891 – Avignone, 1972) del 1950 raffigurante una bizzarra e atipica tavola imbandita dal titolo Bon Appetit ed un Paesaggio astratto del 1954 di Bryan Wynter (Londra, 1915 – 1975), esponente della Scuola inglese. Jorge Piqueras, uno dei fondatori del movimento astratto peruviano, è presente in mostra con una rara opera del 1957 dal formidabile impatto cromatico.

Gli anni Sessanta ci conducono verso una maggiore libertà espressiva attraverso la Composizione del 1965 di Jacques Germain(Parigi, 1915 – 2001) esponente dell’Astrattismo lirico e quella del 1961 eseguita dallo scozzese Alan Davie (Grangemouth, Scozia, 1920-2014), artista che fu tra i prediletti da Peggy Guggenhein

Tra gli artisti italiani troviamo un cangiante Subacqueo dei primi anni ’70 del maestro Giulio Turcato (Mantova, 1912 – Roma, 1995) ed un nucleo di opere tridimensionali realizzate in acciaio dall’artista italo-australiano Vincent Pirruccio (Siracusa,1946 - Ios, Grecia, 2014).

L’esposizione si compone di una selezione varia, sia per l’eterogeneità della provenienza e della formazione degli artisti, che per la diversità di linguaggio impiegato da ognuno di essi.

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